<Spiegami cosa diavolo ti è saltato in mente!?> indietreggio di un paio di passi portandomi la mani tra i capelli. <Mi dispiace> mormoro insicura. <Mi dispiace? Ti fai buttare fuori il primo giorno di scuola e tutto quello che sai dirmi è mi dispiace?> <Non è colpa mia Jason.> Mugolo disperata cercando di farlo capire. <Certo, come sempre non è colpa tua. Sei, siamo, venuti qui per cominciare da zero eppure mi sembra che tu non stia facendo nessuno sforzo per stare meglio.> Gli occhi azzurri di Jason sono infuocati e mi guardano con rabbia e... preoccupazione. <Pensi che per me sia tutto così semplice? Credimi se ti dico che nemmeno io vorrei essere così e fidati se ti urlo che nemmeno per me è semplice!> Jason ammutolisce stringendo le labbra in una linea stretta, si avvicina di un paio di passi stringendomi le spalle cone le sue mani forti, irrigidisco la schiena. <Non volevo dirti che è colpa tua, perchè non lo è Hailey, sono solo tremendamente preoccupato e ho paura. Una paura bestia.> Lo guardo stringendo leggermente gli occhi, la gola mi si serra e lo guardo mentre si tortura i folti capelli biondi. Sospiro avvicinandomi di qualche passo. <Va tutto bene Jason, è tutto finito. Mi dispiace per oggi, non accadrà più nulla del genere, te lo prometto, ma tu tienimi lontana quella vipera.> Dico cercando di allievare la tensione con un sorriso. <Tranquilla, nessuno tocca mia sorella, nemmeno se scopa bene.> Dice sorridendo malizioso con una nuove luce negli occhi. <Che schifo Jay!> Lo sento ridere mentre io mi scandalizzo pensando a loro due insieme. <Ah, puoi considerare morto quel figlio di puttana che ti ha fatto quel livido in faccia.> Quasi ringhia stringendo i pugni mentre il suo viso si scurisce. Divento immediatamente seria. <Non fare cazzate Jason, per quello basto io. Inoltre mi sembra di essermene già occupata> <Farà bene a starti lontana o si ritroverà sotto terra prima del previsto.> <Non dubito delle tue capacità da serial killer Jay.> Dico pur sapendo che non sarebbe in grado di far male ad una mosca. <Dai andiamo giù, quel branco di scimmie potrebbe mandare a fuoco casa nostra.> Lo vedo incamminarsi sicuro verso la porta. <Jason.> Si volta verso di me con un lieve sorriso stampato sulle labbra. <Ti voglio bene.> Con uno piccolo slancio lo abbraccio ignorando la sensazione di soffocmento che provo al petto. Jason è immobile, probabilmente molto sorpreso, ma poi le sue braccia muscolose cingono la mia vita stringendomi forte. <Ti voglio bene anchio Bullet.>Mentre camminiamo lungo le scale in legno scuro sento le voci dei nostri ospiti. <Jason, chi sono?> Chiedo fermandomi a metà strada. <Fanno parte della squadra di nuto, è un problema che siano venuti?> Mi guarda dolcemente mentre un'ombra di colpevolezza gli passa lungo il viso teso. Sa benissimo che odio avere persone a casa, specialmente sconosciuti, ma Jason si è sacrificato fin troppo per me, il minimo che possa fare e permettergli di rincominciare una nuova vita. <Figurati.>
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Blow your mind
ActionHailey arriva a Los Angeles con la speranza di riuscire a riprendere a vivere, senza quella costante sensazione di soffocamento, senza la paura di essere perseguitata. Vuole lasciarsi il passato alle spalle, nasconderlo e pretendere che non sia mai...