Kaiden POV
Hailey, Hailey ci ha mentito. Ha mentito a tutti, ha mentito a suo fratello, alla sua famiglia, ai suoi amici, a quello stronzo... Ha mentito a me. Non è mai morta, è sempre rimasta tra di noi senza mai farsi notare, senza brillare come faceva di solito.
Stringo tra i pugni le lenzuola ruvide del letto nella piccola baita di Marcus. Quel vecchio, dovrei odiarlo per quello che ha fatto, o meglio, per quello che non ha fatto.
Mi passo una mano sulla fronte sudata e cerco di trovare qualcosa di fresco a cui aggrapparmi. Giro e rigiro il cuscino cercando la famosa parte fredda, ma non la trovo.
Mi tolgo la maglietta impregnata di sudore e la butto per terra con un gesto goffo e stanco.
Che diavolo mi sta succedendo?
Con i piedi scalcio le coperte e le lenzuola color panna. I capelli sono completamente fradici, gocciolano. Piccoli Rivoli di sudore mi scorrono lungo il mio corpo bollente.
Cerco di distrarmi pensando al piano che il vecchio ha ideato per ritrovare e raggiungere Hailey. Secondo lui è da Riccardo, quello stronzo di un mafioso. Ma perché? Perché mai Hailey vorrebbe ritornare nella tana del lupo? Perché non semplicemente vivere la sua vita in pace? Magari con me?
Rido ironico si miei stupidi pensieri, non la conosco, ma nonostante questo i suoi occhi verdi e profondi mi sono entrati dentro.
Scuoto la testa facendo schizzare alcune gocce.
Lo so, lei avrebbe scelto, ha scelto Alex. Ma io ho fatto un errore madornale. Non ho lottato, non ho lottato per conquistarla, non ci ho provato. Ho dato per scontato che si sarebbe buttata ai miei piedi dimenticandosi di quel bastardo.
Sento i muscoli irrigidirsi e infiammarsi senza una ragione valida.
Domani dovremmo partire per trovare Hailey. Domani bisogna risolvere questo casino. Sento la testa diventare maledettamente pesante. Non riesco a tenere gli occhi aperti.
Con la mia mano destra cerco di accendere la lampada sul vecchio comodino, ma i movimenti che prima mi sembravano scontati e facili ora sono quasi impossibili.
Alzo il braccio a fatica, ma i movimenti scardinati fanno cascare la lampada facendola frantumare per terra. Stringo la mascella confuso cercando di rilassare i muscoli inutilmente.
L'ultima cosa che sento e vedo prima di svenire è una voce soave, la voce di un angelo e degli occhi da gatto. Occhi verdi come quelli che mi sono entrati dentro.
<Mi dispiace, ho dovuto farlo.>
Una mano leggera mi accarezza la fronte donandomi una tale pace da farmi crollare immediatamente.
<Lo so che sei tu.> Mormorò, o almeno, credo di farlo.
6 giorni dopo.
Alex POV<Alex tesoro.... ti prego vieni a mangiare con noi.> la voce rotta dalla tristezza di mia madre non mi fa più nessuno effetto. Non rispondo, mi rigiro nel letto che non lascio da quasi una settimana.
Sento sospirare mia madre, poi il suono di un piatto che viene lasciato per terra mi riempie le orecchie.
Mi sono ridotto io così, è solo colpa mia. Ho rovinato tutto quello che avevo, ho distrutto le mie uniche felicità. Ho distrutto lei.
Guardo il soffitto nell'oscurità della mia stanza pensando a come sarebbe la mia vita se non fosse successo niente. Se tutto fosse ancora normale.3 ore dopo
<Alex! Alex cazzo rispondi!>
Lentamente mi stropiccio gli occhi alzando leggermente la testa. La ributto sul cuscino quando realizzo che è mio fratello.
<Alex! Giuro che se non apri questa maledetta porta la sfondo giù!>
Continuo a non rispondere infilando la testa sotto il cuscino. È strano che Luke mi voglia vedere, è dal funerale che non mi rivolge la parola. Come tutti d'altronde.
Sospiro. Delle spallate si abbattono sulla mia porta facendola vibrare. I cardini scricchiolano facendomi preoccupare. La sfonda veramente.
A passo malfermo mi alzo e cammino verso la porta. Sento il legno cedere, mi affretto ad aprirla, mio fratello casca per terra quando spalancò la porta.
<Stronzo> sussurra tirandosi su in piedi. <Stai uno schifo Alex.> dice guardandomi disgustato.
Mormoro un lo so e mi fiondo sul letto chiudendo gli occhi.
<Che vuoi?> Non vorrei trattarlo male, anche perché finora è stato il primo ad essersi sforzato per vedermi.
<Non sono qui per te, per me puoi anche bruciare all'inferno.>
Accuso il colpo portandomi un braccio sugli occhi per non fargli vedere quanto mi ha fatto male.
<Sei venuto solo per dirmi quanto faccio schifo? Perché per tua informazione ne sono consapevole.> cerco di buttarla sul l'ironia. La mia voce è tremendamente roca e graffiata. Non ho parlato o dormito dal giorno del funerale. Sento un costante dolore al petto che con i secondi, i minuti, le ore e i giorni si allarga sempre di più. Risucchiandomi facendomi sentire il niente.
<Dobbiamo andare a casa di Jayson.>
<Allora mi vuoi proprio morto.> ridacchio tristemente.
<Si tratta di Hailey.>
<Non ne voglio sapere niente.> dico diventando completamente seria.
<invece credo proprio di sì... Kaiden è in città e sembra più incazzato che mai...>Eccomi!
Scusatemi per il capitolo leggermente corto!
Non voglio trattenervi molto... allora... spero che il capitolo vi sia piaciuto e grazie mille a tutte. E soprattutto un caloroso benvenuto alle nuove lettrici!
Bacioni e grazie veramente di tutto♥️
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Blow your mind
ActionHailey arriva a Los Angeles con la speranza di riuscire a riprendere a vivere, senza quella costante sensazione di soffocamento, senza la paura di essere perseguitata. Vuole lasciarsi il passato alle spalle, nasconderlo e pretendere che non sia mai...