Stuck

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Hailey pov

È passata una settimama dal quasi bacio con Alex. Se non fosse stato per l'interruzione di Chris probabilmente non avrei esitato.
Non ci siamo parlati da allora.
Un po' mi dispiace... ma cosa mi aspettavo?
Li conosco i ragazzi come lui, pensano che tutte le ragazze siano ai loro piedi e le trattano come giocattoli.
No, io non mi faró trattare come un giocattolo per poi esser buttato via col cuore a pezzi. Ho già sofferto abbastanza.

Questi sono i miei pensieri mentre entro nella piscina.
Oggi è domenica e non c'è nessuno.
Ho bisogno di schiarirmi le idee e nuotare è l'unico modo per farlo.
Sono le 5 e 30, mio fratello deve essere già a casa dei ragazzi. Hanno deciso di fare un "pigiama party".
Cavolo io non ne faccio uno da una vita.
Non sono andata a casa di qualcuno a dormire da quando il mio sonno è popplato da incubi.
Ho bisogno delle pillole per dormire, me ne vergogno talmente tanto.
Ho permesso Loro di segnarmi a vita, vorrei non avergli mai dato questa soddisfazione.
Il suo ghigno mi ritorna in mente, la sua risata tutt'altro che allegra mi risuona nella testa mentre riesco ancora a sentire i dolorosi colpi che ricevetti in quella settimana.
Mi salgono le lacrime agli occhi. Le mie lacrime si mischiano con l'acqua della piscina.
Mi odio, mi odio per essere cosí debole.
Sono stanca, stanca di tutto, stanca di fingere un sorriso per non crear domande, stanca di tenermi tutto dentro stanca di non essere felice.
Nuoto, sento l'acqua scivolarmi addosso, i polmoni bruciarmi dopo una virata.

In questo momento i miei ormoni a palla sono l'ultimo dei miei problemi.
Tanto Alex non vorrebbe mai un giocattolo rotto, spezzato dentro, i ragazzi come lui vogliono le ragazze perfette: belle, simpatiche, spensierate e felici, tutto quello che non sono.
Mi chiedo se un giorno qualcuno sarà disposto a sprecare del tempo a curare le mie ferite.

Guardo il mio G-shok al polso, segnano le 8, penso sia il momento di tornare a casa.
Probabilmente anche Gianni, il bidello italiano della scuola, è tornato a casa da sua moglie.
Ho passato così tanti pomeriggi chiusa in piscina che ho fatto amicizia con il bidello. Cavolo la mia vita sociale lascia a desiderare...
In italia avevo un ragazzo, e le mie due migliori amiche.
Dopo quello che mi è successo ho escluso tutti dalla mia vita, mi sono barticata dentro me stessa fino a quando non ho capito che il trasferimento a los angeles era una nuova opportunità.

Esco dalla piscina e mi incammino verso la porta che da all'entrata agli spogliatoi.
Mi avvicino e cerco di aprire la porta senza successo.
Forse Gianni si è dimenticato di me?
Tutto a un tratto sento freddo su tutto il corpo.
Corro dall'altra parte per raggiungere la porta degli spogliatoi maschili ma anch'essa è barticata.
Sento una porta sbattere e sussulto.
Non riesco più a respirare normalmente, ho paura, le luci si spengono lasciandomi nel buio più totale.
No il buio no, ho passato troppo tempo circondata da esso.
Non ho paura del buio in sè, ma di quello che può nascondere.

Sento dei passi provenire dall'altra parte della piscina, accompagnati da quella risata fredda come la neve.
Non è una risata qualunque, è quella risata, la risata che riesce a gelarti il sangue.
Non può essere lui non di nuovo.
Il mio corpo viene ricoperto da spasmi, sto avendo un attacco di panico, uno dei peggiori.

<Hailey, tesoro, pensavi veramente di poter sfuggirmi?> la sua voce profonda e roca risuona nella mia mente.

Mi sta parlando in italiano, il suo accento del sud gli conferisce un'atteggiamento amichevole, ma io ho scoperto, sulla mia stessa pelle, che quella è tutta una copertura.

Non riesco a rispondergli tutti i ricordi di quella settimana terribile si ripercorrono nella mia testa.
Non posso caderci di nuovo.
Percepisco un lieve respiro sul mio collo, mi salgono i conati di vomito, ma non riesco a muovermi.

Blow your mindDove le storie prendono vita. Scoprilo ora