Il dolore non ha pietà

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Alex POV

<Che cazzo è successo veramente?> mi urla contro Jack.
<Secondo te ti mentirei su una cosa del genere?> gli chiedo abbassando il tono della voce.
<A quanto pare sei in vena di brutti scherzi, perché Hailey non è morta!>
<Vallo a dire al suo fottuto cadavere steso su un maledetto tavolo di ferro! Vallo a dire al suo stomaco squarciato, al suo viso tumefatto, alla su pelle fredda e ai suoi occhi vuoti!>
Piccole, fredde lacrime scendono dai miei occhi spalancati.
<Non è possibile, non è morta.> sussurra Jack portandosi le mani tra i capelli.
Tutti piangono, il silenzio è squarciato dai nostri singoli singhiozzi e dai nostri cuori che chiedono pietà, una pietà che non esiste.
<Come, come è successo?> sussurra Maya asciugandosi le guance che vengono nuovamente bagnate da lacrime salate simili alle mie.
<Non lo sappiamo di preciso.> sussurra Chris.
<Si pensa che l'abbiano pugnalata, pare ci sia stato anche un combattimento.>
<L'assassino?> domanda qualcuno.
<Morto.> rispondo secco.
I ragazzi mi guardano con gli occhi spalancati iniziando a tremare.
Scuoto la testa sconsolato.
<Non sono stato io, avrei voluto, ma no...non sono io che ha ucciso quel bastardo.> ammetto astioso.
<Allora chi?>
<Hailey, l'ha ucciso lei prima di morire.>
Sento dei sospiri di sorpresa da parte di tutti.
La nostra, la mia piccola e dolce Hailey che uccide un uomo. L'abbiamo sempre saputo che fosse una ragazza grintosa, violenta certe volte. Ma nessuno si sarebbe mai immaginato uno scenario del genere.
<C'è un modo per essere sicuri?> chiede Cody innocentemente.
Strizzo gli occhi cercando di esternare il dolore fuori da me. Un dolore che mi sta mangiando vivo. Sto cercando di non dare di matto, non ce la farei a sopportare tutto ora. Da solo, senza lei.
<A quanto pare ci sono delle telecamere nei boschi, dopodomani ci sarà la commemorazione o qualche cazzata del genere.> rispondo sbrigativo.
Non posso nemmeno concepire l'idea di andare al suo funerale, di dirle addio per davvero, senza una via di ritorno. Mi piace pensare che sia ancora qui con me, che le sue labbra soffici siano pronte ad ammettere il suo amore, a baciarmi. È pazzesco come sia stato tutto organizzato così velocemente, senza esitazioni, quasi come se si aspettassero una cosa del genere. Non so nemmeno se i genitori lo sanno, sta organizzando tutto l'accademia.
Non sono e non sarò mai pronto per tutta questa merda.
<Dobbiamo andare.> Afferma Summer.
<Tu non andrai da nessuna parte!> urlo alzandomi in piedi.
Sembra spaventata ma non si muove.
<Ero sua amica.> afferma sicura di se portandosi le mani sui fianchi.
<Non sei sua amica! Non lo sei mai stata cazzo! -indietreggia come se fosse veramente ferita dalle mie parole-Sei solo una stronza egoista che pensa solo a se stessa! Non ci sei mai stata quando ne aveva bisogno, solo quindici minuta fa la stavo prendendo in giro! Non capisco nemmeno perché tu sia ancora qui, tu e le tue amichette del cazzo!> urlo spingendola.
Sbatte contro il muro lamentandosi e portandosi una mano alla testa.
Sto per riavvicinarmi, ma vengo fermato da Chris.
<Amico calmati, non risolverai le cose picchiando una ragazza.> me lo scrollo di dosso ringhiandogli contro cose poco comprensibili anche a me stesso.
Esco da quella casa piena di ricordi sbattendo la porta.
Il dolore non ha pietà di nessuno e io sono nessuno senza lei.


Kaiden POV

<Mi serve il tuo aiuto.>
L'uomo che ho di fronte è possente un po' pauroso ad esser totalmente sincero.
Alzo lo sguardo mostrandomi privi di paure.
<Cazzo vuoi?>
Ovviamente non sono in vena di fare favori, di solito non lo sono mai, ma oggi sono intrattabile, incazzato nero. Non possono chiedermi di aiutarli dopo tutta la merda in cui sono andato in contro, soprattutto oggi, non possono nemmeno aspettarsi la mia collaborazione quando a squarciagola ho urlato aiuto, ma nessuno si è degnato di guardarmi.

Lo sguardo dell'uomo si fa triste e addolorato, cosa che stona completamente con la sua mostruosa corporatura. Deve essere almeno due metri, le spalle larghe e e gli occhi freddi come il ghiaccio lo fanno sembrare un vero e proprio aguzzino.

<Kaiden, non è per me è per...>
<Come fai a sapere il mio nome?> domando astioso interrompendolo bruscamente. Lo sento sospirare pesantemente, cerca di avvicinarsi, ma lo fermò con un occhiataccia.
<Ti conosco da tanto, troppo tempo, ma non mi sono mai mostrato. Ho sempre avuto troppa paura della tua reazione... Kaiden... sono tuo padre.>
Per un momento ho sentito il cuore sprofondarmi, ci ho quasi creduto. Ho quasi creduto alle parole di questo uomo che io non conosco minimamente. Gli avrei creduto se non fosse stato che io so la verità.
<Cazzate! Mio padre è morto quando avevo cinque anni.> sputo acido facendo esplodere davanti ai suoi occhi ogni minima possibilità di ingannarmi. Non ho idea del perché voglia la mia fiducia, si spaccia dirittura per mio padre. Tsk se non avessi il corpo insanguinato dell'uomo che mi ha dato la vita davanti ai miei occhi sarei potuto cadere nella sua insulsa trappola. Quasi subito vedo del panico farsi largo tra la sua espressione di ghiaccio, ma sembra scomparire altrettanto velocemente.
<Era tutta una finta. Non sono morto per davvero.>
<Non prendermi per il culo!> gli urlo contro avvicinandomi. Qualcosa luccica dietro la sua schiena, la luce lunare illumina qualcosa che avrei voluto non vedere. Questo bastardo tiene un coltello. Reprimo l'istinto di indietreggiare e scappare il più lontano possibile. Mantengo la mia facci fredda facendogli credere di non aver capito il suo gioco sporco. Non faccio trapelare la mia paura.
<Non ti sto prendendo per il culo figliolo-un ghigno divertiti gli deforma il viso statuario.- ho solo bisogno del tuo aiuto.> ripete senza smetterla di fissarmi.
<Ho solo bisogno del tuo aiuto.> ripete cantilenando. L'oscurità dei boschi rende la situazione inquietante e tremendamente paurosa.
L'uomo, di cui ancora non so il nome, abbassa la testa, ma subito dopo alza lo sguardo sorridendomi sguaiatamente. Questa posizione proietta ombre scure su tutto il volto.
Nonostante il sorriso riesco a fiutare il pericolo che quest'uomo emana.
Inizia a dondolare da un piede ad un altro facendo scricchiolare alcuni ramoscelli seccati. A bocca chiusa inizia a cantare una lenta canzone, una cantilena.
<Non è finita, mi serve il tuo aiuto, mi serve il tuo aiuto, non è finita.>
Indietreggio spaventato da quella mostruosa scena.
L'uomo che si spaccia per mio padre continua a dondolare sempre più velocemente rigirando dietro la schiena quelli che credo sia un coltello.
<Chi sei veramente?> chiedo con un tono di voce più basso di quel che avrei voluto.
Sorride mostrandomi una fila di piccoli denti bianchi tutti allineati perfettamente.
<Avrei voluto che tu mi credessi, ma a quanto pare sei più intelligente di tuo fratello.>
<Jace? Che cazzo ha fatto a Jace?>
<Vuoi dire a Jace e a Hailey.> Mi corregge portandosi il coltello alla bocca. Non è questo a disturbarmi. No signore, è il fatto che stia leccando via il sangue dalla lama. Piccole gocce rosse gli colano lungo il mento mentre continua a fissarmi quasi divertito.
Non posso fare altro che chiedermi se quello sia il coltello che ha ucciso la mia Hailey.
<Non è finita, mi serve il tuo aiuto.>

Brrrhrhrhrh inquietante... ho avuto un po' di paura a rileggerlo...nn so perché ma la mia mente amplifica tutto rendendolo ancora più spaventoso.
Cmq tornando a noi, spero vi sia piaciuto il capitolo e mia scuso per il ritardo, ma la scuola e lo sport non mi lascia via libera.
Lasciate una stellina e un comma per dirmi cosa ne pensate!
Nel prossimo capitolo vi informerò su nuove proposte!
♥️😍🤩

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