Siamo appena arrivate a casa di Maya, una lunga fila di macchine è ammassata nel vialetto della casa mentre delle urla eccitate e della musica assordante ci arriva alle orecchie anche a metri di distanza. è passato così tanto tempo dalla mia ultima festa.
<Festaaaaaaa!> Summer corre verso l'entrata lasciando me, Camille Mia e Nora indietro. Ci incamminiamo alla festa, mentre le altre parlottano tra loro mi limito ad annuire e prestare il minimo d'attezione.
<Stai bene Hailey?> Preparata sorrido a Camille scuotendo la mano indifferente.
<Alla grande!> La vedo annuire felice nel suo piccolo vestito a fiori.Ad aprirci la porta di casa è Maya in persona che ci abbraccia frettolosamente per poi tornare a monitorare la situazione. Le ragazze si buttano nel salotto che funge da pista da ballo, mi invitano ad andare a ballare con loro ma rifiuto gentilemnte, le vedo scrollare le spalle per mandarmi dei baci volanti.
La casa è veramente grande, i mobili sono tutti ammassati ai lati della stanza. Le luci led e la musica fatta da bassi e percussioni creano un'atmosfera confusionaria e fribillante. Mi faccio largo tra ragazzi che ballano, si baciano o che vomitano in qualche vaso. Ricevo qualche spallata, poche scuse borbottate e molte gomitate per il corpo. Grazie al cielo che ho deciso di mettere gli stivaletti e non un paio di maledetti tacchi. Sbuffo all'ennessima spinta e cerco di sgusciare tra un gruppo di ragazzi. Quasi sorrido quando riesco a scorgere un mini-bar esageratamente indaffarato. Essere un metro e sttantotto ha i suoi vantaggi in fondo. Mi faccio spazio tra la folla brilla e sudaticcia mandando a fanculo più persone del dovuto. Quando finalmente arrivo al balcone ho i capelli in disordine attaccati al collo e il respiro leggermente affannato. Ci saranno almeno una cinquantina di persone solo in questa stanza. Scuoto la testa, ora ricordo perchè ho smesso di andare alle feste.
Oltre al mini-bar un solo ragazzo si destreggia tra bottiglie e bicchieri di plastica. Sinceramente trovo insolito avere un barista professionista ad una festa per liceali, ma a quanto pare le cose qui si fanno in grande. Mi accaparro un posto su uno sgabello quando il povero ragazzo che ci sedeva prima casca per terra stramazzante. Nessuno si preoccupa più di tanto limitandosi a rimetterlo in piedi e a dargli qualche pacca sulla spalla. Lo vedo barcollare con un bicchiere mezzo vuoto in mezzo alla folla urlante. Mi passo una mano sulla fronte mentre mi rendo conto che forse sarei dovuta rimanere a casa. Cosa ci faccio qui?
<Cosa posso fare per te dolcezza?> Il barista mi sorride raggiante con i suoi piccoli occhi azzurri e i capelli biondi sparati in alto. Ha un sorriso perfetto, bianco e luccicante come il resto delle persone a Los Angeles. Deve avere un paio di anni in più di noi, probabilmente è stato lui a comprare tutto l'alcol.
<Scotch?> Scoppia a ridere prendendomi palesemnte in giro.
<Dove credi di essere dolcezza? Siamo a una festa di ragazzini con ormoni a palla e fegati danneggiati abbastanza per vite intere.> Annuisco senza ricambiare il sorriso raggiante che fa sospirare molte rgazze dietro di me, e anche qualche ragazzo.
<Allora la cosà più forte che hai.> Dico appoggiando una guancia sulla mano. Non si muove si limita a fissarmi, irrigidisco la schiena portandomi una ciocca nera dietro l'orecchio.
<Lo vuoi muovere quel tuo culo bello?> Chiedo distogliendo lo sguardo.
<Giornata difficile?> Mi domanda mentre mi prepara un drink fatto di non so cosa, ci osserviamo, studiando i movemimenti l'uno dell'altro.
<Diciamo vita difficile.> Mormoro osservando le persone accanto a me.
<Logan piacere.> Mi passa il bicchiero strapieno, non ho mai pensato ci fosse modo più bello per fare conoscienza se non con tanto alcol in circolazione.
<Hailey.> Dico stringendogli una mano.<Hei! Frocietto, smettila di grattarti le palle e vieni a servirci!> Mi giro verso un ragazzo alto quanto una montagna e largo il doppio. Si fa spazio al bancone spingendo la gente e lanciandola, quasi letteralmente, dall'altra parte della sala. Sorride con i denti leggermente stori e rovinati da alcol e fumo, forse non tutti hanno un sorriso perfetto.
<Scusami dolcezza, ma devo andare a sistemare un cazzone.> Serra i denti mentre io inclino la testa di lato semplicemente divertita.
<Ti lascio al tuo lavoro, ma mi prendo questa.> Mi allungo afferrando il collo di una bottiglia di vodka liscia. La mia bambina. Lo vedo spalancare gli occhi mentre passa lo sguardo da me al cazzone in fondo al bancone. A quanto pare infine decide che il cazzone ha la priorità, ma prima di andarsene si gira verso di me.
<Ti piace bere?> Mi chiede passandosi una mano tra i capelli arruffati.
<Sono nata con una bottiglia di Rum in mano!>
<Ti vengo a prendere dopo dolcezza!> E poi sparisce dalal mia vista. Decido di ignorare l'ultima sua frase concentrandomi sul drink rosato. Lo annuso cercando traccie di qualche droga, sono sempre i tipi da cui meno te lo aspetti a legarti come un salame e a imbottirti di roofis. Bevo un sorso e gli occhi mi si spalancano di gioia, il sapore dell'everclear è estremamente forte, ma viene attenuato dal sapore dolce dei frutti di bosco. Mi lecco le labbra catturrando ogni piccola goccia, altro che nettare degli dei questo drink è paradiso.
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Blow your mind
ActionHailey arriva a Los Angeles con la speranza di riuscire a riprendere a vivere, senza quella costante sensazione di soffocamento, senza la paura di essere perseguitata. Vuole lasciarsi il passato alle spalle, nasconderlo e pretendere che non sia mai...