oh no no no

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Hailey POV

Sospiro appoggiando la testa su una mano, la professoressa di storia mi lancia un'occhiata truce per poi continuare a spiegare la lezione successiva. Sono stanca, ho dormito poco e niente, l'incubo di stanotte continua a tormentarmi ed io non ne posso più, mi passo lentamente la mano sul viso.

<Hailey, pssst Hailey.> Sfoglio svogliatamente le pagine del libro godendomi l'odore della carta fresca di stampa, ripenso a Jason e alla sua proposta di entrare nella squadra di nuoto, un brivido di nervosismo mi scorre lungo la schiena. Adoro nuotare, vivevo per il nuoto, ma ora mi sembra di non esserne capace. <Hailey, porca miseria, tocca a te!> Come se l'acqua mi spaventasse, non sono capace di respirare normalmente sulla terra ferma, figuriamoci in acqua.

<De la Corte! Sarebbe così gentile da condividere con noi i suoi pensieri visto che non si degna di rispondere alle mie domande?> Sobbalzo sulla sedia mentre Summer mi lancia un occhiata tra il divertito e il "Ho cercato di avvisarti cretina". <Non Pensavo a niente di importante professoressa Jenkins.> Continua a guardarmi furiosa mentre io le rivolgo uno sguardo disinteressato. <Immaginavo, allora non le dispiacerà rispondere alla domanda cinque b di pagina 122, giusto?>
<Giusto.> Mormoro cercando di fare mente locale sulla vita di Cristoforo Colombo.


<Sei stata fantastica!> Alzo gli occhi al cielo guardando Summer ridere di gusto.           <Non ho mai sentito, e ripeto mai sentito, qualcuno sparare così tante cazzate in una sola frase! Devo concederti che ti ho quasi creduto, hai una capacità innata per il bluff. è la prima volta che vedo la Jenkins così confusa e sconcertata allo stesso tempo.> Dicendo questo riprende a ridere appoggiandosi con la spalla sinistra alla fila degli armadietti. Le concedo tutto il tempo di cui ha bisogno per riprendersi mentre cerco di ignorare le occhiate preoccupate degli altri studenti. Alcune volte si contrano maggiormente sulla mia figura, ma mi costringo ad ignorarli. La scenata di ieri deve aver fatto il giro della scuola, non che non me lo fossi aspettato. <Hai finito?> Le chiedo con un leggero sorriso sulle labbra. <Si, si ho finito.> I suoi occhi luccicanti di divertimento incontrano i miei e le sue labbra fini si contraggono cercando di non sorridere, ma fallisce miseramente quando scoppia nuovamente a ridere. <Ti ha pure dato un tema di quattro pagine per domani!> <Lo sai che non è molto carino ridere delle disgrazie altrui?> <Hai ragione scusa, vuoi una mano? Magari ci vediamo a casa tua.> Non mi sfugge il lieve rossore sulle sue guance quando specifica di volersi vedere a casa mia. Sorrido sorniona. <Vuoi darmi una mano o vuoi sbavare su mio fratello?> <Entrambe le cose?> Ora sono io quella a scoppiare a ridere mentre lei mette su un'adorabile broncio. Summer è riuscita a scacciare il mi malumore di stamattina, questa ragazza è una benedizione. Continuamo a camminare lungo i corridoi della scuola semi deserti, chiaccheriamo come se ci conoscessimo da una vita, in realtà Summer è coinvolta in un monologo da più di cinque minuti ma io non ne potrei essere più felice. Mi limito ad annuire e a dissentire quando mi lascia un margine di pochi secondi di silenzio, la ascolto attentamente guardandola con ammirazione. Ha una spensieratezza invidiabile, quasi fastidiosa, ma è così gentile e sorridente che è sicuramente impossibile odiarla in qualunque modo.

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