Sparo

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Hailey POV

<Dai Jace! Cazzo riprenditi!>
Siamo interamente coperti dalla cenere che continua ad entrarci nei polmoni. Il peso del corpo massiccio di Jace mi grava sulla spalla. È spaventosamente dimagrito dall'ultima volta che l'ho visto, ma è comunque estremamente pesante.
<Hailey, Hailey non ce la faccio più.> sussurra con voce roca strascicando i piedi per terra.
<Non ho scatenato l'inferno per vederti morire tra le mie braccia coglione!>

Nonostante la situazione a dir poco complicata Jace riesce a ridere, riesce a ridere tra le fiamme, la morte e il dolore.
Ridacchio insieme a lui perché non so più che diavolo fare.
<Siamo quesi all'uscita, l'ultimo sforzo.>
<Sei impossibile.>
<Sono unica.> Ribatto raggiungendo la porta d'ottone.
Carico il peso del mio corpo e di quello del ragazzo ormai sdraiato sopra di me sulla gamba sinistra.
Provo a toccare la maniglia per aprire la porta alla nostra salvezza, ma sono costretta a cacciare un urlo quando l'ottone mi ustiona la mano.

<Hailey t'apposto?> Chiede Jayson tossendo tra una parole e l'altra.
<Benissimo, ora ti porto fuori da qui.>
Lo vedo annuire semi cosciente.
<Cazzo> Non ce la faremo tutti e due, è una dato di fatto. L'intera struttura crollerà entro dieci minuti se non meno.
<Cazzo! Cazzo!> mi porto la mano sana tra i capelli.
Non voglio morire, non di nuovo. Sorrido tra le lacrime. C'è sempre bisogno di un eroe pronto a sacrificarsi, ma io non so se sono pronta a pagare un prezzo così alto.

<Brutta puttana! Hai distrutto tutto!>
Raggelo sul posto mentre la voce del diavolo in persona rimbomba tra le mura infuocate.
Mi giro lentamente senza guardare Jace probabilmente spaventato a morte. Nè io nè lui vogliamo tornare tra le grinfie di quest'uomo.
Riccardo ha il volto sfregiato dalle fiamme, la pelle sembra sciogliersi sotto il calore delle fiamme.

Colori tenui si irradiano da tutte le parti. Macchie di sudore ci impregnano le magliette mentre il rumore degli spari si fanno sempre più vicini.

Appena scoppiato l'incendio gli uomini di Riccardo hanno iniziato a spararsi a vicenda credendo ci fosse un traditore o forse per avere più possibilità di sopravvivere. Inoltre sono subentrati i russi che non hanno fatto altro che peggiorare la situazione.

<Dovresti essere morta!>
<A quanto pre non lo sono.>
<Moriremo tutti qui dentro.>
<Tu di sicuro.>
Raggiungo velocemente una sedia ancora intatta e gliela scaglio contro. Colto alla sprovvista lo stronzo non riesce a proteggersi, alza le mani ma è troppo tardi.
Lo sento urlare ma prima che possa fare niente gli salto addosso facendolo cascare.
Con il calcio della pistola mi colpisce sul naso facendo uscire un fiume di sangue.
Non riesco più a respirare.
Riccardo ribalta la situazione mettendosi sopra di me.
Non abbiamo tempo, nessuno ha tempo.
Il tetto dell'edificio sta crollando pezzo per pezzo.
Sento delle grosse mani stringersi in torno al mio collo.
Agito le gambe cercando di liberarmi dal peso dell'uomo sopra di me, ma mi sembra tutto inutile.
I sensi si fanno sempre più assopiti. La vista diventa sfocata e i rumori più tenui.

<Hailey! Hailey! Prendi!>.
Qualcosa di nero entra nella mia visuale e non ci metto molto a capire che è una pistola.
Non ho idea da dove venga o come Jace sia riuscito a prenderla, ma non ho intenzione di sprecare quest'opportunità. Le mani intorno al mio collo sembrano stringersi ancora di più mentre i miei polmoni sembrano prendere fuoco insieme al resto della casa.
Il più velocemente possibile punto l'arma al collo di Riccardo.
Senza pensarci due volte sparo.

Tremo quando il corpo scosso dell'uomo che dovrei odiare ricade su di me.
Il mio corpo viene squarciato dai singhiozzi.
Il sangue del mio persecutore si mischia col mio. Entrambi sporchi e scuri di peccati più grande di noi.

<Hailey! Hailey!!> lentamente mi libero dal peso e zoppico verso Jace.
<Stai bene?>
<Una meraviglia, ora ti porto fuori di qui.>
<Ne usciremo entrambi.>
Non rispondo ma gli sorrido cercando di rassicurarlo.
Non sa quanto si sbaglia.
<Dai appoggiati qui, quando aprirò la porta dovrai uscire il più velocemente possibile e io ti seguirò.> mento.
Se sono fortunata riuscirò ad aprire uno spazio abbastanza grande per farlo uscire.

<Sei pronto?>
<Prontissimo.> mi sorride con il volto completamente nero.
<1...2...3> con entrambi le mani agguanto la maniglia enorme che ustiona subito la mia carne. Urlo per il dolore, urlo per la frustrazione mentre Jace mi intima di smettere.
Ma non posso arrendermi.
Urlo sperando di pulirmi dalle mie colpe rilasciando tutto quello che provo.
L'odore di carne bruciata si mischia con quello della legna.

Una piccola apertura si fa avanti.
<Jace! CAZZO JACE ESCI ORA!>
<Non posso andarmene senza di te!>
<ESCI! Ce la farò ma tu esci maledizione!>
Mi guarda un ultima volta prima di scuotere la testa e strisciare fuori.
Appena vedo l'ultima parte del suo corpo uscire fuori rilascio la presa.

Prima che la porta si chiuda definitivamente vedo lo sguardo terrorizzato di Alex, Kaiden e mio fratello.
Sorrido cercando di rassicurarli un ultima volta.
L'ultima volta in cui potrò perdermi in quelle pizze così diverse, ma così simili.

Sento che urlano il mio nome, ma la struttura cade definitivamente.

Spero di aver reso il vostro lunedì un po' più felice anche se il capitolo di felice non ha proprio niente.
Fatemi sapere che ne pensate.
Spero che vi piaccia il capitolo!
Alla prossimaaaaa♥️❤️💕❣️💖🔥

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