Sei solo mia

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POV Hailey

Apro lentamente gli occhi, ma tutto quello che vedo è buio.
Non riesco a distinguere niente che non sia a un palmo dal mio naso.
Provo a muovere le mani senza successo.
Tutto quello che sento è il tintinnio delle catene che legano i miei polsi.
Non ci posso credere, sono stata privata della mia libertà, sono stata legata come un fottuto animale.
Provo a muovere le mie braccia più freneticamente, non bado al dolore che il metallo arrugginito mi provoca, non mi fermo quando sento del liquido denso scorrere lungo i miei polsi.

Caccio un urlo di frustrazione, quando realizzo che tutti i miei sforzi sono inutili.
Le lacrime minacciano di uscire, ma le ritraggo dentro sapendo che potrei spezzarmi definitivamente se mi lasciassi andare.

Penso a tutto quello che quei bastardi mi hanno tolto. Si sono presi tutto di me, non mi hanno lasciato niente, ora come ora sono solo un guscio vuoto.
Urlo, urlo finché non sento la gola bruciarmi.
Non mi sente nessuno, non mi ascolta nessuno. È sempre stato così, urlavo, ma nessuno mi sentiva veramente.

Non sto incolpando mio fratello, o chiunque abbia cercato di starmi accanto, hanno perso anche troppo tempo a cercare di salvare qualcosa che era già perso da tempo.

Inclino la testa indietro mentre scoppio in una risata liberatoria, sono così sciocca.
Come mi è venuto in mente di cercar di sfuggire al mio passato? Come ho solo potuto minimamente pensare di essere capace di riuscire a trovare un nuovo inizio ?
Sarebbe stato tutto più semplice se mi fossi arresa all'inizio, non mi sarei disturbata tanto a farmi false illusioni.

Inizio ad immaginare una vita perfetta, io libera insieme alla mia famiglia, magari mi sarei potuta fidanzare con Alex, un sorriso mi spunta sulle labbra. Pensando a me e a quel ragazzo come una coppia. Sono stata troppo presa da me stessa per realizzare i miei sentimenti. Non me lo perdonerò mai.
Avrei avuto le mie migliori amiche, mi sarei diplomata e sarei andata all'università.

Continuo ad immaginare sapendo che tutto questo non accadrà mai.
Ho cercato di rialzarmi più volte, ma mi hanno sempre ributtata giù, senza tregua.
Penso a mio fratello e al suo sorriso è a quante volte mi ha aiutato ad andare avanti.
Non posso buttare via tutti i miei sforzi, tutti i suoi sforzi.

Non mi arrenderò facilmente, quei figli di puttana non c'è la faranno.
Sorrido al pensiero di farli penare prima che mi rompano per sempre.

Mi immagino Alex ridere della mia bipolarità, mi mancherà, ne sono sicura.

Sento un porta cigolare, ma non riesco a sentire da dove venga il suono.
Porto le ginocchia al petto e aspetto.

<Hailey, come stai?> chiede una voce profonda che non riuscirei mai a dimenticare nemmeno se volessi.

<Secondo te come cazzo sto?> sputo velenosa.
In risposta ricevo una fragorosa risata.
<Dove credi di andare comportandoti così piccola?>
<Non osare chiamarmi piccola!>
<Se ancora non l'hai capito quello a comandare qui sono io> ghigna vittorioso.
<Mi fai schifo! Mi hai legata come un animale, tu dovresti essere un uomo? Sai cosa? Sono sicura che tua moglie e tua figlia si stiano rigirando nella tomba da quanto sei disonorevole! Fortunate loro che sono morte, non le hai meritate e non le meriterai mai!> gli urlo contro, vedo come stringe i pugni e si avvicina minacciosamente a me.
Prende le mie guance tra le sue dita stringendole.

<Non osare mai più! Sei proprio stupida se pensi che non ti faremo niente, passerai l'inferno finché starai con me! E credimi, sarà per tanto, tanto tempo> mi urla in faccia la cruda verità, come se non lo sapessi.

<Sai cosa? Ho una sorpresa per te... volevo aspettare un po' di più, ma a quanto vedo dobbiamo darti una piccola regolata, ti ricordi del nostro amico Ivan?>

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