Spero sia lultima volta

5.3K 143 25
                                    

Hailey POV
Bip bip bip.
Allungo la mano per spengere la sveglia.
Sbatto gli occhi due volte prima di alzarmi e raggiungere il mio bagno.
Quando raggiungo lo specchio non mi stupisco molto quando vedo delle occhiaie profonde violacee ed il mio viso pallido.
Sono due giorni che non riesco a dormire senza svegliarmi gridando, sono due giorni che mi sdraio sul mio letto aspettando che qualcuno metta fine alle mie continue sofferenze e sono due giorni che continuo a perdere pezzi di me stessa.

Mi spoglio velocemente e mi butto in doccia accendendo l'acqua calda. Mi passo la mano tra i capelli e continuo ad aumentare la temperatura dell'acqua, cerco di sentire qualcosa, qualunque cosa, il dolore mi da la certezza di essere ancora viva, mi da la sicurezza di riuscire ancora a provare qualcosa.
La pelle inizia ad arrossarsi mentre passo il bagnoschiuma su tutto il corpo, prendo lo shampoo alla vaniglia mentre guardo le goccioline scendere lungo la lastra di vetro della doccia.
I vetri appannati rendono tutto così triste e malinconico, disegno un cuore con le dita che però si spezza per via di una gocciolina che passa in mezzo.
Sorrido sprezzante mentre penso a quanto la vita sia stata ingiusta con me, si è impegnata a distruggermi e devo dire che ci è riuscita proprio bene.

Esco posando i piedi su un asciugamano soffice che si trova per terra, prendo l'accappatoio di spugna blu e me lo metto.
Mi asciugo lentamente aspettando che lo specchio ritorni lucido come prima, non avendo voglia di aspettare accendo il phon e lo metto in contatto con la superficie appannata.
Pochi secondi dopo riesco perfettamente specchiarmi, guardo attentamente il mio volto notando una piccola cicatrice bianca iniziare da sopra il sopracciglio fino a scendere vicino alla tempia, è così fine che solo chi si disturberà a guardarmi ad una distanza di meno di due centimetri potrà vederla.

Inizio a mettermi l'intimo mentre guardo il mio corpo sfregiato, le cicatrici sulla mia schiena a differenza di quella sul viso sono facilmente visibili, partono dalla base del collo fino a sopra il sedere, alcune sono bianche e spese mentre altre sono fini i rosse.
La bruciatura sul fianco è una presa di culo visto che il simbolo che mi hanno impregnato con il fuoco è una fottuttissima rosa, devo dire che Riccardo ha il senso dell'umorismo.

Mi chiedo dove quel bastardo si sia cacciato, ormai la sola cosa che mi impedisce di porre fine alla mia vita è la sete di vendetta che provo, deve pagare per tutto quello che mi ha fatto, deve soffrire come ha sofferto Jace.

Mi asciugo velocemente e mi dirigo verso il mio armadio, scarto la maggior parte dei miei vestiti visto che espongono le mie ferite, ma alla fine decido di mettermi un paio di jeans attillati una maglietta nera e rossa con sopra una felpa aperta sempre nera.
Scendo le scale portando con me lo zaino, faccio il più silenziosamente possibile cercando di non svegliare nessuno, sono ancora le 6.45.
Vado direttamente davanti alla porta mettendomi un paio di scarpe a caso ed esco chiudendola dietro di me.
Rilascio il respiro trattenuto e mi incammino verso la spiaggia, il sole sta sorgendo creando dei riflessi dorati sull'oceano.
Appoggio lo zaino per terra e mi ci siedo accanto osservando piccoli granelli di sabbia svolazzare in torno.

Non mi riconosco nemmeno più, ieri ho perso totalmente il controllo, non riesco più nemmeno a farmi toccare da mio fratello. Gli altri mi hanno detto che ho avuto un attico di panico, ma mi rifiuto di pensare di essere malata, sono spezzata ma non malata.

Ormai mi trattano tutti come se fossi una bambola di porcellana, mi guardano tutti con compassione e tristezza, cosa che odio con tutta ne stessa.
Mi dicono che tornerà tutto come prima, ma sono loro i primi a trattarmi differentemente.
Porto le ginocchia al petto e ci appoggio la testa sopra.

Chiudo gli occhi respirando profondamente cercando di calmare tutto il casino che c'è in me.

Poso lo sguardo sul l'orologio grigio che porto al polso e noto che sono in spiaggia da già un'ora.
Mi alzo velocemente passandomi la mano sui jeans sporchi di sabbia, porto lo zaino su una spalla e mi incammino velocemente verso la scuola.
Stranamente non ho visto nessuno in spiaggia, forse era troppo presto, siamo già a fine maggio, la scuola finirà tra meno di un mese, ma dovrò prendere lezioni di recupero per attendere l'esame di ammissione per l'anno prossimo, le mie svariate assenze, anche se giustificate, hanno influenzato molto sulla mia carriera scolastica.

Blow your mindDove le storie prendono vita. Scoprilo ora