Fuck the police

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Hailey POV

Correvo cercando di raggiungere in vano Black Alpha o meglio... Kaiden.
Riuscivo ancora a scorgere la sua chioma scura grazie al suo metro e ottantacinque, non si guardava indietro, continuava spedito mentre io venivo sbatacchiata da una parte all'altra.
Anche se non mi ero mai lamentata della mia altezza in quel momento il mio metro e settantacinque mi sembrava estremamente basso.
Tutto quello che riuscivo a vedere erano gomiti, gambe, toraci e qualche testa di altri nani sfortunati come me.

La metà di persone che mi veniva incontro era ingestibile, le sirene della polizia si facevano sempre più vicine.
Corsi un altro paio di metri quando finalmente mi ritrovai fuori dal capannone, avevo perso di vista quello stronzo di Kaiden. Mi aveva lasciato da sola in una situazione come questa. Comprendevo il fatto che non fossimo amici per la pelle, ma avrebbe potuto essere anche un tantino più disponibile.

Le macchine della polizia avevano appena parcheggiato davanti all'entrata della struttura in acciaio.
Passare una notte al fresco era fuori questione, se mio fratello o mio padre fossero venuti a conoscenza di questa scappatelle mi avrebbero rinchiuso in camera a vita.
Ed ora che dopo tanto, troppo tempo, riuscivo a provare qualcos'altro oltre la rabbia e la tristezza, ritornare quel pezzo di ghiaccio che ero diventata non era nei miei piani.

Dovevo trovare una soluzione, ed in fretta.
Se avessi iniziato a correre forse avrei potuto raggiungere la macchina di Kyle. Il problema è che il mio senso dell'orientamento equivale a quello di un sasso. E i sassi non si muovono.

Imprecai mentalmente iniziando a correre nel campo di grano non avendo la minima idea di dove mi stessi dirigendo.
Con le mani davanti a me abbassavo i lunghi steli delle piante.

Ad un certo punto una voce al megafono mi riempì le orecchie.

<QUESTA È LA POLIZIA, CHIUNQUE SI STIA MUOVENDO SI FERMI, VI DICHIARO IN ARRESTO PER PARTECIPAZIONE AD UN INCONTRO ILLEGALE>

Merda! Il cuore prese a battere ancora più veloce te mentre l'adrenalina mi entrava in circolo.
Stetti un paio di secondi ferma per poi rincominciare a correre più velocemente.

Le sirene di una macchina partirono alla rincorsa.

Secondo la loro logica io mi sarei dovuta fermare con le braccia in alto aspettando che qualcuno mi ammanettasse con un grande sorriso stampato in faccia? Ok forse non con il sorriso, ma comunque mi pareva assurdo. 

Sentivo il rumore della macchina sempre più vicino, mentre la luce dei fari mi sfiorava i piedi.
Mi stavano proprio facendo incazzare. Tra tutte le persone presenti all'incontro dovevano proprio mettersi a rincorrere me?

Senza girarmi gli mostrai due diti medi urlando <FUCK THE POLICE>
Mi resi conto che quella non fosse l'idea più luminosa che mi fosse venuta nei miei ultimi diciassette anni di vita perché la macchina accelerò e il rumore della sirena si fece ancora più assordante.

Dovevo correre più veloce, ma i punti sulla mia gamba si sarebbero riaperti subito.
Stavo già preparando il mio monologo da presentare, con calma e attenzione,a mio padre e a Jayson.
Mi avrebbero crocifissa alla porta di casa.

Stavo per arrendermi quando qualcuno mi prese per un braccio trascinandomi in mezzo al prato.
Rotolammo un po' per terra prima che io cerchiassi di liberarmi da chiunque mi avesse preso.

Una mano grossa e ruvida si posò sulla mia bocca impedendomi di urlare.
Gli occhi grigi sembravano risplendere di luce propria sul suo volto corrucciato. Era Kaiden.
Potevo sentire i suoi muscoli tendersi e contrarsi, mentre il suo respiro si faceva più regolare.

<Ora sta zitta e fai la brava> la sua voce era roca e bassa ed il suo sospiro mi solleticava il collo provocandomi dei brividi.
Nonostante tutto questo contatto non mi infastidiva affatto, e non ne capivo il motivo.

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