REVISIONATO
MELISSA'S POV
Spiego in breve cosa è successo.
Finalmente esco da quella scuola, è stato il primo giorno e già mi fa schifo pensare di doverci andare di nuovo domani...Decido di prendere l'autobus...
Perdo l'autobus.Decido di andare a piedi...
Perdo i piedi.Come sei simpatica
No vabbe in realtà torno a piedi perchè ho perso di nuovo quello stupido autobus.
Durante il tragitto viene a piovere, cado 5 volte, prendo 10 storte, vado a sbattere contro 27 pali ma riesco ad arrivare a casa sana e salva.
Dovrei prendermi una macchina. Tanto ho 16 anni e posso già guidare qui in America.
Ma a te ci vuole la patente per camminare a piedi... altrochè quella per la macchina...
Apro la porta di casa, il profumo di vaniglia invade le mie narici e vedo Punto che inizia a correre verso di me... è sempre stato un gatto affettuoso, i miei genitori mi hanno dato la possibilità di avere un animale domestico in casa perchè sono figlia unica e loro sono sempre fuori per lavoro.
Per loro sono sempre stata una bambina particolare e non gli do torto, la mia prima parola non è stata nè Mamma, nè Papà, nè Nutella, bensì "Punto".
Punto perchè già da piccola, avevo capito che fosse una parola autoritaria, quando sentivo i miei genitori litigare sentivo sempre la mamma che diceva
"In questa casa comando io, punto!"I miei genitori uscirono pazzi.
Quando avevo fame dicevo punto. Quando avevo sete dicevo punto. Quando ero felice dicevo punto.Insomma, la mia vita ha sempre avuto un punto ben preciso.
Quindi, quando vidi questo adorabile gattino, lo chiamai "Punto" e lui subito capì che sarei sempre stata il suo "Punto di riferimento".
E lui il mio.
Sì perchè io non ho mai avuto nessuno, tranne che lui.Ohw, che sdolcinata, non è da te...
Ma adesso basta, hai rotto il cazzo, mettiamo un punto a questa storia.E adesso dopo aver pensato le mie cazzate giornaliere, posso finalmente dormire e sognare deodoranti che spruzzano fenicotteri.
Ma qualcuno bussa alla porta...
Panico...
E se fossero i testimoni di Geova?
Mi ricordo che da piccola mia madre per spaventarmi diceva che non era l'uomo nero che mi sarebbe venuto a prendere, ma i testimoni di Geova.
E da quel momento ho avuto sempre paura di loro.
Decido che forse è meglio alzarmi dal divano e andare a vedere chi è che ha avuto il coraggio di bussare alla mia porta.
Guardo dal mini schermo che inquadra l'entrata di casa mia chi osa disturbarmi.
Sembra una ragazza, non ho mai visto un esemplare di testimone di Geova donna.Forse è una tattica per farsi aprire la porta!
Sbuffo e appoggio la mano sulla maniglia, sono ancora indecisa sul da farsi.
Alla fine la tiro verso il basso per aprire la porta.
'Ca Maronn m'accumpagne.«Ciao!» Mi saluta allegramente la ragazza, ha un volto familiare. «Io sono Rose Jenson, piacere!» Si presenta, porgendomi la mano.
L'afferro e la stringo, continuando a farle la radiografia. Ha dei capelli cortissimi e scurissimi, neri.
Mi sembra di averla già vista.
«Non mi sembri una testimone di Geova...» commento, continuando a cercare di fare mente locale del suo viso.La ragazza scoppia a ridere.
«Sono una tua compagna di classe, Melissa. E sono anche la tua vicina di casa.» Mi spiega, indicandomi la villetta che si trova di fianco la mia.Ecco dove l'avevo già vista!
A scuola.Io annuisco e le faccio un sorriso che sembra più una smorfia.
Sì, ma adesso cosa vuole?
«Hai bisogno di qualcosa? Scusa ma io sono Melissa e sono pure testimonidigeovafobica.» Le domando.«In realtà vorrei aiutarti ad ambientarti in questo posto. Sei nuova qui, magari una conoscente potrebbe esserti un minimo d'aiuto. Ti va di passare del tempo insieme? Per conoscerci meglio.»
Mi trattendo dal roteare gli occhi.
Io volevo fare una maratona con le serie TV presenti su Netflix.
«Magari la prossima volta,» le dico, rivolgendole un sorriso falsissimo.Melissa inventati una scusa!
«Ora devo portare a spasso il mio rinoceronte.» Le spiego e lei sembra pure crederci, ma un animaletto bianco latte esce dal suo nascondiglio e compare davanti a me e Rose.Il mio gatto Punto.
Ops, sgamata.Jenson lo fissa un po' allibita e lo indica.
«Quello non mi sembra un rinoceronte,» mormora, continuando a guardarlo, per poi rivolgere uno sguardo perplesso a me.
«Come hai potuto confondere un chupacabra per un rinoceronte?»Oh. Mio. Dio.
Perchè non me ne va mai bene una?
Cos'hai contro di me?
Questa è più pazza di me!«Hai ragione, veramente, sono una stupida. Si vede proprio che è un rinoceronte, ora però vado a comprargli i croccantini, altrimenti va a finire che si mangia le tende... Ci vediamo» dico tutto d'un fiato, faccio per allontanarmi ma lei mi ferma.
«Ehi aspetta! Dove vai a comprare i croccantini?» Mi chiede, guardandomi con occhi curiosi.
«Beh, ovviamente dal barbiere, che domande,» ironizzo.
«Ah perfetto, vengo con te allora, perchè anch'io devo passare dal barbiere!» mi risponde entusiasta, battendo le mani.
Inarco un sopracciglio scettica.
«E cosa devi fare dal barbiere?» le chiedo abbastanza scocciata.Però adesso capisco cosa si prova a parlare con una pazza psicopatica, poveri i ragazzi che ho conosciuto.
«Beh, ovviamente devo andare a farmi le unghie, che me lo chiedi a fare!» mi risponde stupita e, per un attimo, ho pensato pure che fosse seria, vista la sua faccia. Sembra molto credibile.
Scoppio a ridere, ma lei mi guarda in un modo alquanto strano.
«Che c'è, non era una battuta?» le chiedo tra le risate.«Beh no, in realtà io ero seria...» mi risponde confusa, mentre si gratta la nuca imbarazzata.
Smetto di ridere.
Cavolo, è seria...
Questa è pazza veramente...
Eppure sembrava normale....
Questa è peggio dei testimoni di Geova cazzo, Melissa scappa.«Ehm, okay, fantastico. Tutto molto bello, ma acciderbolina! Mi sono appena ricordata che non posso assolutamente andare a comprare i croccantini al mio chupacabra perchè devo adottare una tartaruga a distanza... E anche oggi il mio animaletto si mangia i croccantini domani! Tanto a lui piacciono le tende!» Esclamo, sbattendole la porta in faccia senza pensarci due volte.
Incomincio a correre verso la porta di casa mia, ho parlato talmente velocemente e non so nemmeno io cosa cazzo ho appena detto, apro la porta, entro in casa, la richiudo a chiave con una velocità che non credevo di possedere.
Salgo le scale, entro in camera mia e mi butto sul letto.In un attimo Morfeo mi culla tra le sue braccia...
Ma io gli chiedo di spostarsi, perchè odio il contatto fisico.
Spazio Autrice
Melissa me la immagino come Margot Robbie! 😍
Fatemi sapere voi come ve la immaginate ❤
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THE WIND ROSE || 5sos
FanfictionEx - Five Guys One Heart • • • Fuori piove, dentro pure... Ma non ho capito, a casa vostra non avete le finestre? E chiudetele, cazzo! Melissa Parker è la tipica ragazza italiana, che a volte può sembrarti strana. È quel tipo di persona che riesce a...