44 - Il grido

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Easier - 5 Seconds of Summer

MELISSA'S POV

«Michael, hai veramente un bel tempismo...»

«Michael, tornerei indietro nel tempo solo per farmi riaprire da te.»

È questo quello che diciamo all'unisono io e Ashton, per poi lanciarci entrambi un'occhiataccia.
Michael, davanti a noi, si gratta il retro del collo visibilmente a disagio e deglutisce.
«Ragazzi, ho solo aperto la porta...»

Alzo gli occhi al cielo e scappo da questa situazione, uscendo di fretta e furia dal bagno del museo, sorpassando Michael e, senza volerlo, dandogli pure una spallata. Sto correndo verso una meta non ancora ben definita.
Cosa che non posso dire per gli addominali del ragazzo con cui mi sono appena scontrata.
Loro sì che sono ben definiti.
«Ciao Calum, ti trovo bene oggi. Hai davvero un bel sorriso radioso stampato in faccia.» Dico, piegandomi alla sua altezza e sorridendogli.
«Melissa, quello è il mio addome. Il mio viso sta un po' più su. Ma leggermente, eh.» Mi rimbecca divertito ed io sorrido imbarazzata.
«Ah.» E una risatina nervosa sfugge dalle mie labbra quando mi rendo conto di aver scambiato la sua linea V addominale per il suo sorriso. Andandogli a sbattere contro, gli ho alzato per sbaglio la maglia.
«Ops.»

L'espressione sorridente scompare dalla sua faccia, ritorna ad avere un'espressione seria, appoggia le sue mani sulle mie spalle, fissandomi attentamente.
«Abbiamo un problema.» Sbotta senza troppi giri di parole e basta questa frase per farmi salire l'ansia.
«Cos'è successo?» Domando allarmata, andando subito in prenda al panico. Basta veramente poco.

Calum guarda dietro di me e sospira.
Mi giro anch'io e vedo Ashton e Michael che parlottano animatamente. Non so cosa si stiano dicendo, ma sembra una conversazione abbastanza... accesa.
«Non avrei mai pensato di dovertelo dire...» afferma Hood improvvisamente, guardandosi attorno come se avesse captato qualcosa. «Ma credo che in questo momento dovresti stare con Irwin e che dovreste allontanarvi da questo posto.» E sottolinea il suo cognome con un tono sprezzante.
Io inarco un sopracciglio e lo fisso scettica, cercando di assimilare bene le sue parole.
«Cosa? E per quale motivo dovrei farlo?» Domando alzando il tono di voce. «Ma soprattutto, perché fra tutti, proprio lui?»

Calum sospira, ha la stessa espressione di chi, dopo, si pentirà di aver detto determinate cose.
«È l'unica persona di cui io e te possiamo fidarci. Lasciarti da sola con Michael o Luke sarebbe un suicidio. Di loro non mi fido, ma siamo costretti ad averli attorno a noi finché non capiremo qualcosa.» Spiega brevemente e io appoggio le mie mani sulle sue, continuando a non capire cosa stia succedendo.
«Vengo con te.» Mi limito a dire trovando la soluzione a questo strano "problema" e Calum scuote la testa.
«Non se ne parla,» risponde prontamente e in fondo al corridoio si sentono svariati rumori.
«Mi vuoi dire cosa succede?»

Calum sembra abbastanza agitato e mi guarda distrattamente.
«Tu vai a destra da Ashton e io vado a sinistra, da Michael e Lu-» ma si blocca e si tocca la tempia, confuso. Mio Dio, tutto questo mi sta mettendo tanta ansia.
«Aspetta, ma dov'è finito Hemmings? Io non l'ho proprio visto.» Domanda più a se stesso che a me e io in questo momento sto avvertendo una brutta -ma proprio orribile- sensazione.

Calum mi lancia un'occhiata strana, come se avesse intuito ciò che io stia pensando adesso.
Sbatte diversi pugni contro al muro, faccendomi sobbalzare.
«Lo sapevo che non dovevamo fidarci di quella testa di cazzo.» Sbotta con un sospiro e vedo le nocche della sua mano insanguinate, che si rigerenano.
«Non offendere quel coglione di Hemmings.» Ribatto, puntandogli il dito contro.

«Per quanto ne sappiamo, Luke potrebbe anche trovarsi in bagno.» Proseguo e Calum mi fissa incredulo.
«Ma se sei appena uscita tu dal bagno...»
«Oh, porca puttana!» Esclamo, dilatando gli occhi. «Allora Luke e Michael sono pericolosi e tu non devi stare con loro.» Ma Calum mi tappa la bocca a causa delle mie grida e mi bisbiglia nell'orecchio:
«Loro due non possono farmi nulla finché ci sei tu.»
E, dopo questa sua confessione, confesso di avere, probabilmente, gli occhi a cuoricino. Se possibile.
«Non ti facevo così romantico, Calum.» Rispondo ammaliata.
«Sono solo realista. Finché tu sei viva, io sono immune.»nConclude, staccandosi da me e io sbuffo.
«Ti facevo più romantico, Calum.»
«Ma se due secondi fa hai detto il contrari-»
«Lasciamoci il passato alle spalle, amore mio.»

THE WIND ROSE || 5sosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora