REVISIONATO
STRANGER'S POV
Sento il rumore che provoca la porta quando viene aperta, la mia vittima è appena arrivata. È qui.
«Cos'hai scoperto?» Chiedo, mentre accendo una sigaretta. Ho bisogno di fumare.«Avevi ragione. Sono loro quelli che stavamo cercando.» Mi risponde con voce affannata.
Ha corso, si vede.
Metto giù i piedi dalla scrivania. Appoggio i gomiti su di essa, e poi lascio che la mia testa ricada sulle mie mani intrecciate.
«Non mi sbaglio mai...» affermo con un ghigno.Do uno sguardo alla finestra... Los Angeles è sempre stata meravigliosa, soprattutto ora che ha quello che stavo cercando.
Mi mancava la California.
E mi mancava anche lei.«Come hai intenzione di muoverti?» Mi chiede.
«Io?» Sbuffo una risata. «Per ora non farò nulla. Non è ancora arrivato il momento, devono ancora capire quello che hanno tra le mani...»
«Le dita?» Chiede, sghignazzando.
Grugnisco e spengo la sigaretta nel portacenere.
«È meglio se taci, idiota.» Rispondo al suo inutile intervento.
«E comunque deciderò io quando sarà il momento di uscire allo scoperto. Devo scegliere il momento e il luogo giusto. Per ora, dei loro poteri non me ne faccio nulla. Devono ancora svilupparli bene.» Concludo, con un sospiro.«Sono degli idioti non ne sono capa-» prova a parlare, ma interrompo immediatamente qualsiasi cosa voglia dire.
«Tu non sei da meno,» taglio corto. «L'ultima volta che ti ho dato un ordine, l'unica cosa che hai saputo fare è stata quella di creare caos nell'istituto. Adesso, invece, ti sto dando varie opportunità per farti perdonare e penso che l'hai capito, perché durante la festa hai svolto un buon lavoro, nessuno si è accorto di niente.» Replico, con un ghigno soddisfatto stampato in viso.
«Ho dovuto uccidere una persona,» ribatte. Ha appena fatto scontrare le sue mani sulla scrivania, facendomi trasalire. Mi sta guardando con uno strano luccichio negli occhi l.
«Ma, per fortuna, tutto si è sistemato. Lei è tornata indietro nel tempo.» Sussurra, toccando quasi in maniera ossessiva la collana che ha al collo.Scocco la lingua sul palato e mi mordo il labbro inferiore. Quell'oggetto sprigiona una potenza che non gli appartiene, a causa della sua grandezza. È minuscolo il ciondolo, ma il suo potere è immenso.
«Bella quella collana, vero?» Domando con convinzione. Si limita ad annuire, non mi risponde. «Annulla il potere di Melissa, tu ricordi tutto quello che è successo quella sera. Ma sappi che anche se hai svolto un buon lavoro, non dimenticherò il casino che hai creato all'istituto. Potevano scoprirti... Mandando così tutto all'aria, cazzo!» Proseguo, alzando il tono di voce. Nessuno può sentirci, la stanza è insonorizzata.«Non è stata colpa mia,» Prova a giustificarsi, alzando le mani in alto. «Il compito che era stato assegnato era quello di pulire la mensa ed io ho prova-» Cerca di parlare nuovamente.
«Fammi indovinare,» annuncio, interrompendo nuovamente i suoi tentativi del tutto invani del volermi spiegare cos'è successo. «Magicamente il tuo culo si è ritrovato sul pavimento perché non avevi visto che c'era qualcosa a terra?» domando, anche se conosco già la sua risposta.
«Sì...» Ammette, grattandosi la nuca con un po' di imbarazzo.
Porto le mie mani sul mio viso e strofino gli occhi.
Come mi aspettavo, non avevo dubbi.
Che idiota, Cristo Santo.
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THE WIND ROSE || 5sos
FanfictionEx - Five Guys One Heart • • • Fuori piove, dentro pure... Ma non ho capito, a casa vostra non avete le finestre? E chiudetele, cazzo! Melissa Parker è la tipica ragazza italiana, che a volte può sembrarti strana. È quel tipo di persona che riesce a...