38 - A cup of lov(s)e

571 78 223
                                    

You Don't Own Me - Grace, G-eazy

STRANGER'S POV

Cammino avanti e indietro per tutta la stanza, la collana che ho al collo non fa altro che rimbalzare sul mio petto e provoca un eco fastidioso.
Maledetta stanza minuscola e maledetta Melissa Parker.
Con questa collana che ho al collo non potrà più vedermi attraverso le sue visioni.
Ci ho messo tempo per realizzarla, a causa della mia vecchiaia non riesco ad utilizzare bene i miei poteri.
Guardo il mio corpo, un corpo che non sento mio, che non è mio.
Ogni giorno mi sento sempre più debole e questo sta causando delle complicazioni per il mio piano.

La porta si apre e si manifesta davanti ai miei occhi la figura della persona che ricatto da giorni.
Viene qui ogni giorno con la speranza di poter fare qualcosa e di riuscire a salvare qualcuno.
Non capisce che è tutto scritto e si deve seguire solamente un copione.
Nel copione c'è scritto che lei morirà.
«Allora?» Domando, in attesa di risposte. «Tra poco arriverà quel momento.»

«Melissa si fida di me,» mi rassicura, sedendosi sulla poltrona che si trova davanti la mia scrivania. «Però c'è un problema.» Sospira, portandosi le mani sui capelli.

«Vale a dire?» Domando, avvicinandomi di più, per sedermi sulla poltrona, ho bisogno di rilassarmi. «Qual è il problema?»

«Lei riversa la sua fiducia anche negli altri, probabilmente. Non so cosa fare.» Confessa con voce flebile.

Un'idea malsana mi balena in mente.
Sbuffo, ho sottovalutato troppo la questione, non pensavo di dover arrivare fino a questo punto, di dover ricorrere alla magia.
Questo però mi renderà più debole di quanto io non lo sia già.
Prendere le sembianze di un'altra persona già affievolisce le mie abilità, la collana che ho al collo mi prosciuga di ogni energia e fare un'altra magia potrebbe costarmi parecchio.
Potrebbe essere il colpo di grazia per i miei poteri.
Però è l'unica chance.

«Cosa stai progettando?» Mi domanda, ma dal tono di voce con cui me lo chiede capisco che in realtà non vuole sapere veramente la risposta.

Scoppio in una risata derisoria.
«All'amore,» dico sghignazzando. «Un sentimento così forte che indovina un po'? Ti rende debole. Non lo trovi un controsenso?» Domando in modo provocatorio, giusto per divertirmi.

Difatti ha la mascella serrata, i pugni tesi, lo sguardo perso.
È solamente vittima di un sentimento così precario.
«Non capisco cosa tu voglia dire...» sospira.

Io continuo a ridere, più di prima.
«E se creassi un amuleto? Un'infatuazione duratura?» Domando alzandomi subito all'impiedi, ho avuto un'idea geniale, un'idea che ho da un bel po' ma che non sentivo fosse quella giusta.

«In che senso?»

«Una pillola che causi un'innamoramento permanente verso i tuoi confronti. Non è geniale?» Domando retoricamente, conosco già la risposta.

«Ma questo potrebbe causare dei danni,» ribatte prontamente. «Assolutamente no, prima o poi lei si fiderà solamente di me, mi serve solo più tempo.»

«È proprio questo il problema: di tempo non ne abbiamo.» Replico, cercando di ricordarmi le parole dell'incantesimo.

Mihaela le somiglia veramente tanto e non solo a livello estetico, forse tutti i prescelti hanno un carattere così particolare?

«È una follia! Non è una buona idea, potrebbe portare solo guai. Se la uccidesse?» domanda con paura.

«Non la ucciderà, tu ci guadagnerai, no? Non è questo quello che vuoi? Farsi amare da qualcuno non è qualcosa che vorremmo tutti?»

THE WIND ROSE || 5sosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora