47 - Hell

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MELISSA'S POV

Mi faccio il segno della croce e, senza pensarci due volte, mi lancio dentro al pozzo portandomi le mani in faccia per chiudere gli occhi.
Strozzo un urlo quando sento il terreno mancarmi sotto i piedi, capendo che l'ho fatto veramente.
Perché ho questi attacchi improvvisi?
Un tonfo rimbomba, ma stranamente nessuno dei miei arti è indolenzito.
Non mi sono fatta niente.
Mi rialzo da terra un po' con fatica e sobbalzo per lo spavento quando di fianco a me compaiono sia Calum che Ashton. Di fronte a me, invece, c'è una porta nera abbastanza... imponente.
Attorno a me è tutto offuscato, riesco a scorgere delle scritte incise sulla porta, sembra latino, ma non vedo bene le lettere e non riesco a capirne il significato.

Calum sfiora col suo braccio la mia mano, Ashton invece si avvicina di più alla porta, aprendola senza nemmeno toccarla.
Si volta verso di noi e Cal lo affianca, Ash gli dà una pacca sulla spalla per poi invitarlo ad entrare.
«Prima le donne,» sghignazza, beccandosi un dito medio da parte del moro. Mi stanno portando all'esasperazione, questi due.
Do una spintonata ad entrambi e li sorpasso, ma non appena entro del fumo mi invade e non riesco a respirare come si deve.
«Dio mio,» tossisco ripetutamente. «Qui dentro non si respira.»
«Posso sempre farti la respirazione bocca a bocca,» ammicca Ashton, guadagnandosi da parte mia una gomitata sul fianco.

Porto le mie mani sulle orecchie, dei lamenti fastidiosi mi stanno trapassando il cervello talmente che sono assordanti.
Gente che si lamenta, rumori fastidiosi, temperature alte a tal punto da far uscire la lava dal terreno crepato.
Potrebbe sembrare la palestra della mia scuola e non mi stupirei se il creatore di questo posto fosse Mr. Cooper, ma purtroppo o per fortuna (dipende dai punti di vista) sono finita in un altro posto.
All'inferno.

«Che espressione apatica che hai,» mi rimbecca Ashton, dalla sua facca deduco che si aspettasse un altro tipo di reazione da parte mia.
«Ti trovi negli Inferi, non nel supermercato sotto casa.» E mi trascina con sé, facendomi prendere diverse storte a causa di questo suo gesto improvviso.
«Dove mi stai portando?» Sibilo cercando di assumere un'espressione intimidatoria, ma mi rendo conto di risultare solamente ridicola.

Nemmeno Dora l'Esploratrice riuscirebbe a ritrovare la mia dignità.

«Dalla Creatrice,» sbotta senza fornirmi altre spiegazioni, ma lasciando esclusivamente spazio all'immaginazione. Difatti non mi stupirei se questa "Creatrice" fosse Luke o Michael. Ormai niente più riesce a sorprendermi dopo che ho visto la brutta copia di Caronte intenta a trasportare le anime peccatrici all'Inferno.
Già, perché era Salvini.
Su un gommone.
Che paradosso.

Ashton apre l'ennesima porta, mi spintona all'interno di essa e lui rimane fuori, chiudendomi dentro.
Un rivolo di sudore scivola dalla mia fronte quando mi rendo conto che l'ha chiusa a chiave e questo implica nessuna via di scampo.
«Ashton!» Strillo, prendendo a pugni la porta intimandogli di farmi uscire, ma non ricevo nessuna risposta da parte sua.

Sbuffo rumorosamente e mi appoggio con la schiena sulla porta, scivolando lentamente fino a trovarmi a terra.
Mi ha chiusa dentro una stanza quasi del tutto buia, senza motivo e soprattutto: da sola.
È proprio uno stronzo.

«Vedo che hai già fatto conoscenza con i miei figli.» È una voce femminile che parla, quasi identica alla mia. Per un attimo penso che tutta la mia sanità mentale sia completamente svanita nel nulla che ho attraversato poco fa e che stia parlando da sola, ma le luci si accendono tutre insieme e davanti ai miei occhi si rivela la figura di una ragazza uguale a me, l'unica cosa che ci differenzia sono i capelli di colore diverso, sono neri e le ricadono sulle spalle scoperte in delle onde morbide, a differenza dei miei biondi e lisci come spaghetti.
Sono incredula e i miei occhi dilatati lo confermano.
«I tuoi... figli?» Balbetto incerta e lei annuisce lievemente, le sue labbra tinte di rosso mi sorridono seducentemente, mi porge una mano per aiutarmi a rialzarmi e io la afferro, ancora sotto shock.

THE WIND ROSE || 5sosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora