49 - Tciù is meglio di uan

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(IL TITOLO IN INGLESE È GIUSTO🤣)

Teeth - 5 Seconds of Summer

MELISSA'S POV

Guardo con insistenza l'orologio appeso al muro davanti a me, nell'attesa di andarmene dalla presidenza. Mr. Smith mi fissa con un po' di delusione, stranamente oggi non si aspettava di poter godere nuovamente della mia presenza nel suo ufficio.

«Noto con piacere che voi due abbiate fatto dei passi avanti,» mormora sarcastico il preside fissandoci di sottecchi e indicandoci. «Adesso non è più solo Somerhalder a spedirvi qui, si è aggiunto anche il carissimo Cooper.» E sottolinea con un particolare accento il suo nome.
«Si ritorna sempre dove si è stati bene», ironizza Ashton e io annuisco.
«È risaputo che il tre sia il numero perfetto,» aggiungo con convinzione dandogli manforte, alludendo a tutte le volte che ci hanno spediti qui.

Il preside riduce gli occhi in due fessure e fa saettare il suo sguardo da me a Ashton, scrutandoci attentamente come se sospettasse di qualcosa. Io mi limito a sorridergli innocentemente e lui si passa una mano sulla fronte, per poi sospirare.
«Voi due,» ci punta il dito contro, esasperato. «Accomodatevi vicino al tavolino, in silenzio cortesemente.» Dice infine con la sua solita pacatezza, alzandosi dalla sua poltrona.

Rimango interdetta per qualche istante.
«Ma quale tavolin...» non faccio in tempo a finire la frase che compare davanti ai miei occhi insieme alle sedie, stupendomi.
«Ma cosa?» Esclamo sorpresa con gli occhi e la bocca aperri. Ashton sghignazza con gusto al mio fianco. «Teletrasporto, Parker. Teletrasporto.» Cantilena lo stronzo con divertimento, come se stesse spiegando a una bambina di cinque anni che lei, a differenza dei suoi coetanei penedotati, non può fare la pipì in piedi.

Mi siedo, fingendo con estrema nonchalance che non sia successo niente di che. Credo che, purtroppo, non riuscirò mai ad abituarmi al sovrannaturale, soprattutto al potere del teletrasporto di Mr Smith. Insomma, porca di quella paletta, capisco solo ora di avere Amazon Prime di fronte.

Ashton si siede vicino a me, alla mia destra, e mi rivolge il suo classico ghigno da stronzo e io faccio scontrare il mio gomito contro il suo fianco sinistro:
«Ma cos...» si lamenta e io sorrido compiaciuta. A differenza sua, io mantengo una posizione composta: gambe accavallate, busto piegato un po' in avanti, la testa leggermente inclinata indietro e le mani unite.
«Gomitata, Irwin. Gomitata.» Dico usando lo stesso tono che ha utilizzato lui poco fa con me, lo stronzo coglie la frecciatina e mi rivolge un'occhiata truce, facendo così ampliare di più il mio sorrisetto beffardo.
Gli faccio un occhiolino.

«Allora,» tossisce il preside cercando di attirare la nostra attenzione. «Anche questa volta avete disturbato la lezione e ciò non mi sorprende, sto seriamente valutando l'idea di cambiarvi i corsi facoltativi che avete insieme per non farvi capitare più nella stessa classe...» e ci lancia un brevissimo sguardo per vedere le nostre reazioni. Io sono indubbiamente sconvolta.
«In particolare, Parker, cambierei tutte quelle ore di scienze motorie che avete tu e Irwin in comune con quelle di storia dell'arte e disegno, cosicché voi siate divisi per almeno un quarto della giornata scolastica, escludendo ovviamente i club a cui partecipate.» Il preside continua a blaterare e io gonfio le guance, stranamente sono abbastanza infastidita a causa di questa notizia che quasi definirei... pessima.

«Lei non può farlo,» affermo con tono risoluto. Mr. Smith inarca un sopracciglio, fissandomi scettico.
«E perché io non potrei, Parker?»
Mordo l'interno delle mie guance e prendo un respiro profondo. Già, Melissa, perché ti opponi a questa sua legittima decisione?
«A me piace troppo correre!» Mento portandomi una mano all'altezza sel cuore e l'altra sulla fronte con fare teatrale, cerco di reprimere una risatina e abbasso lo sguardo per non far intuire alla fata turchina che sto dicendo palesemente una cazzata.
Sento il preside sbuffare una risata al posto mio: «Melissa, non mi inganni. Cooper mi ha già riferito che trascorri quasi sempre tutta la durata della sua lezione sulla panchina della palestra.»
«Appunto... quasi sempre non significa costantemente!»
«Le altre volte ti rifugi nel bagno.»

THE WIND ROSE || 5sosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora