42 - Gita

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Mic Drop - BTS (Steve Aoki REMIX)

MELISSA'S POV

Guardo le solite pareti giallo ocra e il pavimento marmorizzato. Noiose, utilizzano sempre queste determinate caratteristiche per creare le strutture delle scuole.
Afferro per la prima volta in vita mia, un libro dall'armadietto che ho di fronte.
Questi sì che sono passi avanti.
Lo chiudo con forza, per poi mettere il codice e fisso la bionda che ho di fianco.
«Ciao, Melissa.» Mi saluta Bryana con un sorriso radioso, mentre è intenta ad aprire il suo armadietto.
Vedo che spinge e cerca di fare forza, ma non ci riesce.
«Non...» sospira, dando un altro colpo ben assistito all'armadietto. «...riesco ad aprirlo,» sospira e io la sposto bruscamente, posizionandomi di fronte ad esso e piegandomi per appoggiare i miei libri per terra.

Mi rialzo e, delicatamente, giro la rotellina ricordando a memoria i numeri che aveva messo due secondi fa e lo apro.
Allungo il braccio e indico lo sportello aperto in modo provocatorio facendole vedere che ci sono riuscita.
«È logico che tu sia incapace ad aprire le cose.» Borbotto annoiata, con la mia solita espressione apatica e lei annuisce.
«Perché ci metto troppa forza?» Mi domanda ingenuamente, mormorandomi un "grazie" sottovoce.
«No, perché solitamente sono gli altri che ti aprono.» Le rispondo, rivolgendole anche un sorriso di scherno. Raccolgo i miei libri da terra, per poi allontanarmi da lei, lasciandola lì impalata con la bocca aperta.

Oggi sono di cattivo umore e quella cheerleader inquietante l'ha alimentato solo guardandomi.
Mi sono risvegliata con la testa frastornata, un dolore allucinante.
E, inoltre, ero pure in ritardo per arrivare qui a scuola, avevo solo una decina di minuti per prepararmi e correre verso l'autobus.
Per fortuna, oggi c'era Ermenegildo che, raramente, mi fa pure la grazia di farmi da autista.
Di solito non c'è quasi mai perché svolge delle commissioni per mio padre, visto che lui è in viaggio e non può occuparsi di determinate cose che dovrebbe fare qui, a Los Angeles.
Cose di lavoro che a me non interessano minimamente.

Gildo mi ha pure chiesto se per caso fossi diventata sonnambula, visto che stamattina ha giurato di aver visto qualcuno sgattaiolare dalla mia stanza.
Ho sempre detto che nella mia famiglia non sono l'unica a drogarmi.
Mi drogo con i video dei Teletubbies, loro sì che ti rincoglioniscono.
Quel qualcuno sarà stato sicuramente il mio gatto, comunque.
Solo lui può sgattaiolare.
È un gatto, Cristo.
I cani si accaniscono, i pavoni si pavoneggiano e Calum Hood passa la sua vita a mangiare popcorn.

Ad ogni animale il suo, insomma.

E, a proposito di Calum, quest'ultimo mi ha appena affiancata e mi sorride.
«Sei pronta per la gita?» Mi domanda entusiasta ed io gli rivolgo un'occhiata confusa. «Gita?» Mi accerto, forse non ho capito bene.

«Sì, gita.» Conferma, fissandomi divertito e scompigliandomi leggermente i capelli. «Ci accompagna Mr. Cooper.» Mi spiega brevemente ed io roteo gli occhi non appena sento il nome di quel professore.
«Ma aspetta,» farfuglio frettolosamente, ricordandomi di un piccolo particolare e Calum inarca un sopracciglio verso la mia direzione.
«I miei genitori non hanno firmato nessuna autorizzazione. Non posso andarci.»

«Per quello ci ho già pensato io,» mi informa, facendomi un occhiolino. «Ho falsificato la firma di tuo padre.» mi spiega ed io lo fisso incantata, per poi sorridergli innocentemente.
«Falsificami anche la vita. Autografami le tette, non dovrebbero esserci problemi di percorso, dato che non ci sono curve e-»

Calum scoppia a ridere e sta per ribattere, ma qualcuno mi afferra per un braccio, tirandomi con sé e portandomi lontano da Hood.
Mi volto verso l'ennesima rottura di coglioni e sospiro nel notare che sia Michael.
«Prima Bryana e poi tu...» Ringhio, fissandolo in cagnesco e spostando il mio braccio dalla sua presa. «Sono proprio una calamita per gli idioti.» Replico esasperata.

THE WIND ROSE || 5sosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora