Capitolo 5

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<<E tu chi cazzo sei?>> urliamo all'unisono.

Sbatto velocemente le palpebre, cercando di concentrarmi su quello che sta succedendo e non sul magnifico corpo del ragazzo che ho di fronte.

<<Rispondi prima tu!>> dice scontroso.

<<E perchè dovrei farlo?>> sbraito, squadrandolo dalla testa ai piedi.

Lui questo gesto lo nota.

<<Ma sei anche un cazzo di maniaco!>> mi incolpa, avvicinandosi alla scrivania e prendendo una giacca appoggiata sulla sedia, che non avevo notato, mettendosela.

<<Tae siamo a casa!>> sentiamo da sotto.

Ci giriamo entrambi verso la porta, ma accorgendoci dei nostri movimenti contemporanei, ci voltiamo, ricominciando a fissarci.

<<Sono sopra e c'è un fottuto tizio che non se ne vuole andare!>> risponde, mantenendo il contatto visivo.

<<Brutto stronzo, non trattarmi in questa maniera!>> dico, di rimando.

<<Sei tu a casa mia, cazzo!>> mi comunica.

Ed è allora che io realizzo. Potrei riconoscere tutti in questa casa, grazie alle foto viste questo primo pomeriggio, tranne uno, che penso proprio sia questo ragazzo qua di fronte.

Sento il rumore della maniglia abbassarsi e, di conseguenza, la mia attenzione viene attratta da essa.

Vedo spuntare una testa che, alla scena, comincia a ridere, per poi lasciare aprire, completamente, la porta da un altro ragazzo molto alto.

Osservo meglio il primo e le foto viste poche ore fa mi si riflettono nella mente.

Mi giro di nuovo verso lo "sconosciuto", con cui ho iniziato col piede sbagliato.

<<Ho capito.>> dico annuendo.
Un silenzio cade nella stanza, i sei ragazzi stanno aspettando che io continui con il mio discorso.

<<Tu sei il ragazzo senza foto!>> concludo, puntandogli il dito contro.

La sua faccia diventa, se possibile, ancora più infastidita; infatti, si volta verso i suoi amici, cercando spiegazioni.

<<Questo è tutto malato.>> sussurra.

Sentendolo, la mia faccia cambia espressione, diventando, quasi, triste.

<<Okay, senti.>> dico, avvicinandomi.

<<C'è stato un equivoco, sul serio; ti assicuro che non sono pazzo.>> annuisco.

Mi guarda ancora, abbastanza, scioccato; non capendo.

Mi giro verso i suoi amici, avvicinandomi a loro.

<<Tu sei Seokjin! E' corretto?>> dico, puntando il dito ad un ragazzo molto alto, dai capelli neri e le spalle larghe.

Lo vedo annuire, per darmi conferma.<<Tu..tu sei Hoseok, quello che fa chiasso, ma che è un bravo ragazzo!>> continuo, osservando l'amico di fianco.

Aggrotta le sopracciglia, ma alla fine conferma, anche lui.

<<Poi...poi..tu sei Namjoon! Sei il leader del gruppo e sei quello che voleva aiutare gli altri con l'inglese, è corretto?>>

Sbatte le palpebre, come per riprendersi.

<<Sì, sono io, ma tu..>>lo interrompo.

<<Tu sei Yoongi, il ragazzo scorbutico del gruppo, ma che alla fine risulta essere il più dolce.>> gli poggio una mano sulla spalla.

𝙸𝚕  𝚙𝚛𝚘𝚏𝚎𝚜𝚜𝚘𝚛𝚎 𝚍'𝚒𝚗𝚐𝚕𝚎𝚜𝚎 ♪ 𝚃𝙰𝙴𝙺𝙾𝙾𝙺Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora