Capitolo 2

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Ho appena finito con l'università, sto tornando a casa, con una grande tela, posata nel bagagliaio.

"Spero solo non si rompa."

Ieri alla fine, con l'assistente di questo signore, il cui nome è Bang PD, siamo rimasti che ci saremmo incontrati intorno alle 15:00 e adesso sono le 14:50, quindi devo muovere il culo per arrivare in orario.

Mi fermo davanti un edificio, molto grande, la grossa insegna 'Bighit' occupa la maggior parte della facciata frontale.

Sbuffo, scendendo dall'auto, sono già stanco.

Entro all'interno del palazzo, venendo subito accolto dalla ragazza, che, probabilmente, ieri ha parlato con me al telefono.

<<Salve! Lei è il signor Jeon, giusto?>> dice, sorridendo.

Essere chiamato signor Jeon è davvero appagante.

La squadro dalla testa ai piedi, non è per niente male.
È una donna sui venticinque anni, alta e snella. Porta i capelli castani, raccolti in una coda, dando spazio alla bellezza del suo viso. Gli occhi grandi e castani ti incantano e quelle labbra carnose e rosee, la rendono una dea.

È davvero molto bella.

Peccato che sono gay.

<<Sì, sono io. Lei è la ragazza con cui ho parlato al telefono?>> chiedo, gentilmente.

<<Esattamente, il mio nome è Jiu e la accompagnerò dal signor Bang PD, sa è molto curioso di conoscerlo..>> mi informa, ridacchiando.

Non capisco il motivo per cui stia ridendo, ma vabbè.

<<Beh, allora mi porti da lui.>> concludo.

Percorriamo un lungo corridoio, arrivando fino ad un ascensore gigantesco, con le pareti in vetro, dalle quali si può vedere il meraviglioso paesaggio di Seoul.

Rimango stupefatto, abito in questa città da molti anni ormai, ma vista da qua è tutt'altra cosa.

Si aprono le ante e usciamo, dirigendoci ad una enorme porta.

"Ma è tutto enorme qua?"

La ragazza, Jiu, bussa con cautela e subito dopo si sente una voce.

<<Entrate pure.>>

Il mio sguardo diventa confuso, ma che razza di voce è?

Jiu mi fa passare, sorridendomi più di prima.

<<Grazie.>> Sussurro.

Tossico, cercando di apparire il più serio possibile.

<<Buonasera.>> sibilo.

Un signore è poggiato sulla sua poltrona girevole, dandomi, adesso, le spalle.

L'ansia aumenta, non sapendo quello mi aspetterà.

<<TU SEI JUNGKOOK?!>> urla girandosi e alzandosi dalla sedia.

<<Ehm..si?>> sussurro, quasi spaventato.

<<Benvenuto!!>> Continua, venendomi ad abbracciare.

Rispondo con riluttanza, cingendogli il busto quel poco che basta.

<<Si..ehm.. grazie.>> dico, dandogli dei colpetti sulle spalle.

<<Allora, accomodati pure.>> conclude, sedendosi.
Lo ringrazio, prendendo, infine, posto di fronte a lui.

<<Quindi..che ne pensi di questa offerta di lavoro?>> domanda, incrociando le braccia davanti a sé.

<<Ehm..non penso sia male, solo che cinque persone sono davvero tante, visto e considerato che le lezioni saranno di un'ora al giorno..>> rispondo, ancora un po' insicuro sulla scelta.

𝙸𝚕  𝚙𝚛𝚘𝚏𝚎𝚜𝚜𝚘𝚛𝚎 𝚍'𝚒𝚗𝚐𝚕𝚎𝚜𝚎 ♪ 𝚃𝙰𝙴𝙺𝙾𝙾𝙺Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora