Capitolo 36

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Hoseok's POV

La musica comincia, le luci sono accese, il calore al petto per lo sforzo che sto provando.

La mia voce riecheggia nella stanza, i miei passi mostrano le parole che pronuncio.

La rabbia, la potenza, la tecnica anche se dopo ore di prove, sono ancora presenti.

Comincio a terra, tastando il pavimento, non sapendo dove mi trovo.
Anche se so di trovarmi in sala prove, la mia mente si allontana, troppo immersa nella canzone.

Mi alzo in piedi, avvicinandomi ad uno dei tanti specchi qui presenti, osservandomi un poco.

Il mio petto trema con il tremore della melodia.

'La luce del mio futuro, sta diventando scura.'

Avanzo di un passo, camminando in maniera strana, alla sensazione di un futuro lontano, distorto, completamente buio.

'Il percorso di un sogno che ho perso per colpa di un amore immaturo.'

Avanzo nuovamente per poi oscurarmi la bocca, la stessa che potrebbe perdere tutto, se solo dicesse un "ti amo" alla persona sbagliata.

'Il rancore della mia ambizione ha affilato il suo coltello ogni giorno.'

Passo le mani su tutto il corpo, come se questo fosse realmente impregnato di rancore, proprio perché questo si trova sulle mie mani, che percorrendo il mio fisico, stanno facendo entrare la rabbia di una vita nella mia anima.

'Ma il coltello è smussato da un' avidità che non posso contenere.'

Dice la canzone ed io salto, salto perché questa brutta sensazione non riesce più a stare solo dentro di me, non riesce più a trattenersi.

'So tutto.'

Le parole si interrompono, solo per pochi secondi, così come il mio corpo.

E ci penso, anche se per poco tempo, penso al fatto che adesso sappiamo tutti la verità, che adesso sappiamo tutto.

'Questo amore è il diavolo sotto un nome diverso.'

Le mie mani raggiungono nuovamente le labbra, bloccandole, perché no, non posso parlare.

Come fa l'amore ad essere così tanto errato da essere riconosciuto come demone? Come fa una cosa bella, a procurarti tanto dolore?

'Ho urlato: "non stringere quella mano", ma la mia coscienza era ormai persa.'

E come posso darmi torto? Se l'amore rende ciechi, rende anche stupidi. Ci dividiamo in due quando essa ci si imbatte contro, ma prevale sempre la parte più cupa, più subdola.

'La realtà pungente che vivo, giorno dopo giorno, il sangue di una realtà distrutta, che si tinge di rosso.'

Ed io lo sento, lo sento quel sangue, rosso puro, che esce fuori dalle mie ferite, colando fin dove può. Quelle gocce di sudore che lo accompagnano, mescolandosi insieme, per poi perdersi, proprio come la mia coscienza.

'Non pensavo che la mia avidità sarebbe stato un richiamo per l'inferno.'

E che esso mi stia chiamando? Forse è per questo che copro le orecchie, perché no, non voglio andarmene ancora una volta, perché questa rabbia è come una corrente, passa dal mio cuore, al mio corpo e viene rilasciata appena tocco terra.

'Respiro.'

Il mio palmo raggiunge il collo, le mie falangi lo circondano, riesco realmente a respirare?

𝙸𝚕  𝚙𝚛𝚘𝚏𝚎𝚜𝚜𝚘𝚛𝚎 𝚍'𝚒𝚗𝚐𝚕𝚎𝚜𝚎 ♪ 𝚃𝙰𝙴𝙺𝙾𝙾𝙺Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora