Capitolo 19

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Un rumore assordante si espande per la stanza.
Alzo di poco il capo, il quale era beatamente appoggiato sul morbido cuscino fino a qualche secondo fa, abbandonando nuovamente sul comodo materasso.
Mi giro, mettendomi con la pancia verso l'alto, portando una mano al volto, cominciando a stroppicciare l'occhio destro, con ancora la sveglia di sottofondo.
Mugugno qualcosa di incomprensibile, a causa della gola impastata dalla saliva accomulata durante la notte; prendo il telefono riuscendo infine a spegnere quella maledetta suoneria.

Noto che è l'una, ora di pranzo, e mai mi sarei aspettato di dormire fino a tardi; ma d'altronde dopo aver passato la notte insonne a causa di un biondino, la cosa non dovrebbe sorprendermi.

Sospiro al ricordo delle parole, da noi, scambiate due giorni fa; facendo riaccendere tutte quelle sensazioni provate in quell'istante - il battito un aumento, le mani sudate, gli occhi sbarrati, i fremito provati -  accompagnate dalla consapevolezza di stare cedendo, di starmi abbandandonando a cotanta bellezza, purezza, unicità, particolarità, passione.

Come può una persona invaghirsi di un'altra in così poco tempo?
Forse è causato dal fatto che, fin da piccolo, sono sempre stato un ottimo osservatore, capace di cogliore le migliori e peggiori sfumature di una persona - magari è per questo che mi piace l'arte, magari perché la comprendo a tutti gli effetti- o forse è dovuto dal fatto che Taehyung è vento, un forte vento con cui ti imbatti, uno di quelli che ti fa raggelare e che non puoi dimenticare; forse è dovuto dalla mia ingenuità e dalla mia voglia di stare con qualcuno che mi fa provare forti emozioni o forse è colpa del biondo, perché mi fa provare quelle emozioni.

Non so il motivo, so soltanto che l'anima di Taehyung mi ha attirato fin da subito e continua a farlo, giorno per giorno, come una sorta di calamita e noi siamo i poli opposti, attratti l'uno all'altro in continuazione, ma che necessitano di energia per essere avvicinati, energia che io considero esperienza.
D'altronde il maggiore lo conosco da troppo poco tempo per poter dire chi è realmente, per poter parlare di cosa si nasconde nel suo profondo, di cosa si cela in quelle iridi castagne, che tanto mi colpiscono.

Potrebbe sembrare stupido, ma non lo è. Essendo un buon osservatore, capisco immediatamente quando qualcuno è speciale, quando ha qualcosa dentro di troppo forte per essere mostrato a tutti e per me, quella persona, è Taehyung: da scoprire e da apprezzare.

Mi metto seduto, uscendo fuori da quel caldo letto, incamminandomi verso la porta e dirigendomi, infine, in cucina.

Incontro Jin, occupato fra pentole e padelle, dalle quali esce un ottimo odore.

<<Giorno hyung.>> lo saluto, ancora assonnato.

<<Ah buongiorno! Hai dormito bene?>> domanda, sorridendo teneramente.

Annuisco, sedendomi a tavola, non sapendo che fare.
Osservo meglio il maggiore e non riesco a credere che esista qualcuno con così tanta bontà; si prende cura di tutti, anche di me che sono nuovo, come se fosse una cosa ovvia; aiuta a far star bene gli altri e rende l'atmosfera a casa sempre allegra e spensierata.
Jin è unico.

<<Ti ricordi che abbiamo lezione?>> domanda, cercando di non essere sgarbato.

<<Certo, hyung! Pensavo di passare un momentino all'università e poi tornare intorno alle sei e fare la lezione con te, se per te è ok.>> spiego.

<<Nessun problema, Jungkookie.>> conferma, spostandosi verso di me per scompigliandomi i capelli.

<<Gli altri?>> domando, notando solo ora la loro assenza.

<<Jimin e Hobi sono sotto a provare, Taehyung è in camera sua non so a fare cosa, mentre Namjoonie e Yoongi sono sopra, nello studio del più grande.>> spiega.

𝙸𝚕  𝚙𝚛𝚘𝚏𝚎𝚜𝚜𝚘𝚛𝚎 𝚍'𝚒𝚗𝚐𝚕𝚎𝚜𝚎 ♪ 𝚃𝙰𝙴𝙺𝙾𝙾𝙺Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora