~Ehehehe~
Writer's POV
C'era un proverbio una volta, utilizzato dai latini, che poche volte ho sentito dire negli ultimi tempi, durante i quali i detti vengono considerati solo come un mucchio di parole, pronunciate da un saggio, che ai nostri giorni, nient'altro è se non un povero anziano, molto probabilmente con una barba lunga e bianca, il cui corpo era avvolto da una lunga tunica grigia, forse panna, che gli conferiva quel non si sa cosa di veritiero, di giusto, di antico.
Beh, un giorno, un antico saggio latino disse:
<<Est modus in rebus, sunt certi denique fines | quos ultra citraque nequit consistere rectum.>>
Si, è latino e neanche io a primo impatto avrei capito cosa quelle parole significassero, eppure appena il suo linguaggio si trasformò, divenne:
<<C'è una giusta misura nelle cose, ci sono giusti confini | al di qua e al di là dei quali non può sussistere la cosa giusta.>>
Ricordo che anche quando lo lessi in questa maniera, non capii il significato di questo stravante detto.
Perché oltrepassare i limiti ti porta a fare la cosa sbagliata?
Forse perché i limiti sono concetti che ti aiutano a far capire quando è il momento di fermarsi, ti consentono di percepire lo 'stop' che la vita ti riserve.
D'altronde, come dice lì, "C'è una giusta misura nelle cose", di conseguenza prendere una misura sbagliata ti porterà in torto, questo è ovvio: un rettangolo ha i lati uguali a due a due, questi due lati avranno misura differenti, ma saranno quelle, ovvero che potranno essere lunghi soltanto in quella maniera, non in un'altra, perché altrimenti si parlerebbe di un altro rettangolo e non quello preso in considerazione.
"Ci sono giusti confini", questa frase ha molto valore, perché se dovessimo riprendere in attenzione il rettangolo, significherebbe dire che oltrepassato il suo perimetro, non staremmo più nella sua area; ci ritroveremmo fuori, in un altro posto, in un'altra zona, in un altro piano.
Quindi, di conseguenza, se si vuole parlare di rettangolo il suo giusto confine coincide con il suo perimetro.Tutto questo sempre se si parla di oggetti, potremmo pensare tutti, ma in realtà non è così, i latini sono stati tante cose, ma fra le più grandi sono stati filosofi.
I latini ritenevano che spesso l'amore e la follia fossero combacianti, come se camminassero a passeggio a braccetto, prendendo in giro tutte le persone che Cupido aveva deciso di colpire.
Infatti, spesso i latini scrivevano, creavano continui e nuovi detti che in realtà, se associati, donano un senso logico e razionale all'esistenza dei sentimenti e a come questi possono influenzare la vita umana.<<Una volta all'anno è lecito fare follie.>> scriveva Seneca.
<<L'amore è cieco.>> scriveva un altro.
Non credete anche voi che questa possa essere utilizzato come giustificazione?
Ovvero, mi spiego meglio, è lecito fare follie nel campo dell'amore poiché questa ti ha reso cieco e di conseguenza ti rende incapace di trovare la giusta via, semplicemente, superi un confine del quale già conosci le conseguenze perché è una misura che non rispetta i canoni corretti.
![](https://img.wattpad.com/cover/167960883-288-k828276.jpg)
STAI LEGGENDO
𝙸𝚕 𝚙𝚛𝚘𝚏𝚎𝚜𝚜𝚘𝚛𝚎 𝚍'𝚒𝚗𝚐𝚕𝚎𝚜𝚎 ♪ 𝚃𝙰𝙴𝙺𝙾𝙾𝙺
FanfictionSpesso le cose belle accadono per caso, come l'incontro avvenuto tra Taehyung, idol appartenente ad un gruppo chiamato "BTS", e Jungkook, un ragazzo comune che sopravvive dando lezione d'inglese a pagamento. Il fato si complica quando Jungkook ricev...