35. Mario

1.8K 213 53
                                    

"Non ci si annulla per nessuno, tanto meno per un compagno che ci spinge a comportarci come vuole lui e non come vorremmo noi" mi dice Claudio mentre siamo seduti sul pavimento della sua cucina.

Da quando Mathi mi ha lasciato, da quando mi ha fatto organizzare il nostro matrimonio sapendo già in principio che non si sarebbe mai presentato, ogni giorno mi chiedo in cosa ho fallito.

Ma se avessero ragione Amanda e Claudio? Se non fossi stato io a sbagliare ma lui ad essere un egoista con problemi di egocentrismo?

"Pensavo d'aver trovato l'amore..." dico sottovoce con una stilla di paura.

"L'Amore sano richiede che le due anime si muovano all'unisono perché solo così i corpi che le rivestono possono creare una coreografia. L'amore ha bisogno di attenzione costante, intenti condivisi e accudimento emotivo. Non si può solo chiedere, non si può pretendere e basta. Le cose si fanno in due, come coppia".

Appoggio la testa sulle ginocchia incapace di comprendere a pieno cosa vuole dirmi. Quello che facevo, lo facevo perché lo amavo e non perché dovevo o perché costretto. Quindi perché tutti continuano a dirmi che era un amore malato? Perché nessuno riesce a capirmi?

"Ascolta, io credo che le Moire quando hanno tessuto il filo della nostra vita, sapessero cosa stavano facendo e credo che se ora ci troviamo qui, una ragione c'è. Niente è fatto per caso e non mi va di lasciar perdere senza provare a combattere contro un ideale".

"Io non so nemmeno chi siano queste Moire" dico sinceramente. E lui ride. Ed era da un po' che non sentivo la sua risata. E scoprire che mi era mancata mi lascia stranito.

Si alza in piedi e poi mi porge la mano. La prendo e poi lo seguo.

Lo vedo mentre cerca qualcosa sul cellulare e poco dopo fa partire una canzone. Mi prende tra le sue braccia e lentamente inizia a cullarmi su quelle note dolci.

"Posso farti conoscere il mio amore?" mi chiede all'orecchio mentre continuiamo a dondolarci stretti uno all'altro.

Ed è in questo esatto momento che vorrei poter dimenticare il mio passato, dimenticare quello che ero e che ho fatto, per accogliere a braccia aperte questo ragazzo che nonostante i miei casini, ancora mi vuole nella sua vita, ancora insiste nel credere in me.

"Lasciami entrare Mario, lasciami tentare".

Non rispondo, ma faccio cenno di sì con la testa strofinando il mio viso sul suo.

Balliamo ancora e tra una canzone e l'altra ricevo carezze lievi prima sulla schiena e poi sulla nuca. E per quanto ormai io abbia iniziato a conoscere le sue mani, i tocchi che mi sta riservando ora, sono diversi da quelli che ho sempre ricevuto e non riesco a capire se in questo istante è lui che sta facendo qualcosa di diverso o sono io che solo adesso lo sento.

La temperatura nella stanza sembra farsi più alta o probabilmente sono solo i nostri corpi che hanno iniziato a bruciare. Le sue labbra si posano delicate e senza fretta sul mio viso, evitando accuratamente di fermarsi sulle mie labbra, facendomi provare una brama indescrivibile.

Il desiderio che proviamo in questo momento è come la polvere che aleggia nell'aria. Ci avvolge silenziosa appoggiandosi sui nostri corpi, ed è solo grazie alla luce che emaniamo che riusciamo a vederla.

Chiudo gli occhi e mi lascio trasportare in luoghi che non ho mai visto e anche se non lo voglio ammettere a me stesso, quello che vedo è qualcosa di indescrivibile a parole.

Sento le sue mani su di me muoversi delicate, come se fossi un vaso di cristallo pronto a frantumarsi sotto i suoi tocchi.

Lo lascio slacciare uno a uno i bottoni della camicia, per poi sentire la punta delle sue dita accarezzarmi il petto. Apro gli occhi e lo guardo. Il verde dei suoi occhi ora assomiglia a un bosco che brucia e non ho nessuna intenzione di spegnere quell'incendio.

Mi sfila dalle spalle la camicia e nel farlo lascia una scia di baci umidi da una spalla all'altra.

Non ce la faccio, prendo tra le mie mani il suo viso e cerco di baciarlo ma mi ferma. "Questo è il mio amore, non il tuo. Lasciami fare" mi dice dolcemente. Non ribatto e faccio mezzo passo indietro per lasciargli lo spazio necessario per fare quello che vuole di me.

Mi chiede di seguirlo e assieme andiamo in camera, mi stende sul letto e poi monta sopra di me. Lo accarezzo dove posso e mi intrufolo sotto la sua maglia. Seguo i suoi gesti. Lui mi accarezza, io lo accarezzo. Lui mi bacia, io lo bacio. Mi lascio trasportare da lui, salgo nella sua nave rompighiaccio che a ogni ostacolo che incontra, piano piano, riesce a farsi strada per passare e senza rendermene conto assieme abbiamo attraversato un oceano.

Mi scaldo con il suo calore, mi inebrio della sua passione e respiro il suo respiro.

Ed è tutto così uguale a prima ma allo stesso tempo diverso, che sembra essere la nostra prima notte assieme.

I baci sanno di miele, le carezze sono piume morbide sulla mia pelle e le parole che sussurra diventano poesia.

Mi lascio trasportare nel suo mondo, cercando di chiudere al di fuori tutto quello che conosco io. Libero la mia testa da ogni convinzione e scaccio ogni tentazione.

Ascolto il mio corpo.

Ascolto lui.

Ascolto noi.

E anche se il passato è difficile da dimenticare e forse impossibile da cancellare, inizio a capire cosa intendesse col dire di voler muoversi all'unisono.

Lascio che il mio istinto decida per me e assaporo ogni attimo che mi viene regalato di questa situazione. Tutto è un'autentica rivelazione. Claudio da un senso a ogni gesto, a ogni carezza esattamente come fa con ogni parola, ogni sguardo. Mi fa sentire parte di lui e non mi sento più solo.

Non sono più solo un corpo da usare.

Ogni volta che mi toglie qualcosa si ferma a baciarmi qualche parte del corpo, mi guarda negli occhi, arrossisce. Mi lascia dei piccoli morsi e subito dopo passa la lingua come se volesse rimarginare e sanare una ferita immaginaria. Mi passa la mano tra i capelli, mi graffia la schiena. Ansimiamo assieme mentre la sua testa è tra le mie gambe. Non capisco più niente, mi lascio andare, mi eccito e alla fine mi prende.

Respiro. Fino a non averne più. Fino all'ultimo morso.

E tutto quello che pensavo di sapere, che credevo di conoscere, con un colpo di spazzola viene tolto di mezzo per lasciare il posto a questa nuova emozione e a tutte le sue sfumature.

Lascio che i brividi mi percorrano tutto il corpo senza cercare di fermarli e lascio uscire urla di piacere quando Claudio mi porta a toccare il cielo stellato sopra di noi.

E solo quando il fiato torna e i nostri respiri si regolarizzano, torniamo a baciarci.

Labbra su labbra.

"Amore è esserci" sussurra con la voce ancora piena di passione mentre mi guarda negli occhi "E' voler rimanere anche quando le cose iniziano a farsi più dure, è voler rimanere a letto la mattina a farsi le coccole. E' improvvisare una colazione, cucinare assieme e voler passare il resto del pomeriggio seduti in divano abbracciati a guardare un vecchio film. E' litigare, tenersi testa, distruggersi e ricostruirsi assieme. Amore è pazzia, è perdere la logica. E' dire non ti voglio, ma se vai via ti seguirò ovunque. E' condividere, è sorridere, è prendersi in giro. Amore è molte cose e prima di tutto è rispetto" fa una pausa e poi riprende "Non so se tu sia pronto per questo mio amore, ma io sono qui. Io ci sono".

E vorrei piangere mentre mi perdo nel verde dei suoi occhi, ma non lo faccio. Non voglio farmi vedere debole, non voglio fargli sapere che ho lasciato crollare le mie barriere quando mi guardava mentre veniva.

Non posso perderlo ma non posso nemmeno illuderlo. "Non so se sarò in grado di gestire tutto questo".

"Lo so"

"Non voglio che..."

"Non me lo hai chiesto tu"

"E con questo?" gli chiedo.

"Con questo sono io che scelgo di restare. Per adesso mi accontento di un forse un giorno".

"Ok. Allora forse un giorno".

Mi bacia ancora e io mi aggrappo a questa magia, sperando mi porti lontano.

Drops of usDove le storie prendono vita. Scoprilo ora