Oggi è il grande giorno. Finalmente anche i preparativi per questo matrimonio si stanno concludendo, perciò anche il nostro lavoro si può dire che sia concluso.
Sono appoggiato con il fianco ad un banco della chiesa in uno dei miei abiti migliori ad osservare quello strano ragazzo che per queste notti è diventato il mio compagno di letto, mentre sta sistemando le ultime composizioni prima dell'arrivo degli invitati. Lo vedo mentre ricaccia indietro il suo ciuffo di capelli che non ne vuole sapere di starsene al suo posto e nel contempo spruzza dell'acqua con dei glitter argentati sui vari fiori, in maniera da farli risplendere da qualsiasi angolazioni li si guardi.
Niente gli sfugge e lavora sempre in maniera impeccabile, come se tutto quello che organizza, fosse per lui. E vederlo lavorare in questa settimana mi ha fatto sorgere più domande che risposte.
Quando si volta per osservare l'insieme, mi vede e con i suoi passi che risuonano nella chiesa viene verso di me.
"Hei! Non sapevo fossi qua!" mi dice mentre si passa un braccio sulla fronte.
"Non potevo mancare al grande giorno!" gli sorrido.
"Ma se non ti ho mai visto prima ad un matrimonio!"
"Si beh...ma questo è diverso!"
"Perché ti sei fatto pagare di più?" mi dice lui con gli occhi che ridono.
E no, non sono stati i soldi a portarmi qui questa mattina, ma lui.
"Ovvio!" gli rispondo invece, tenendo solo per me i miei pensieri.
"Immaginavo! Beh, io qui ho quasi finito e poi vado al ristorante a controllare che abbiano sistemato tutto seguendo le mie disposizioni. Tu che fai?"
"A sto punto ti aspetto!" gli dico facendo finta di nulla "così magari poi torniamo in hotel assieme!"
Mi fa l'ok con le dita e poi torna ai suoi fiori, mentre io continuo ad osservarlo.
Dopo quella prima notte, abbiamo passato ogni notte assieme per poi comportarci esattamente come se niente fosse successo durante il giorno. Eravamo sempre noi. Due stronzi che si odiano.
Ma adesso che questo lavoro sta terminando e le nostre ore assieme stanno finendo, mi sembra che il cielo sia meno azzurro e che l'odore del mare sia meno salmastro.
Ma so che niente è cambiato da ieri se non la mia percezione delle cose, o meglio, di lui.
Perché è solo colpa sua se ora mi ritrovo confuso e senza più avere le idee chiare.
Colpa sua e della sua bocca, del suo sapore, dei suoi baci. Del suo respiro, dei suoi gemiti. Del suo odore e del suo profumo.
Cazzo.
Esco dalla chiesa senza voltarmi e lo aspetto sul ciglio del marciapiede.
Non so quanto tempo passa, ma quando arriva, so che è lui dal rumore che fanno i suoi passi.
"Ancora non capisco per quale motivo qua da voi, fuori da una chiesa non ci sia anche un bar! Dovrebbe essere obbligatorio!" mi dice affiancandomi e guardandosi in giro.
"Non abbiamo bar, ma abbiamo molti alberi che da voi non ci sono!"
"Ok, ma un bar è meglio di un albero in certi casi!"
Vorrei continuare a ribattere solo per indispettirlo, ma non ho voglia di rovinare questa nostra atmosfera leggera, per cui alzo le spalle e torno a guardare gli alberi che ci circondano, prima di salire in macchina e andare al ristornate.
Una volta che ha controllato che tutto fosse come dicesse lui e dopo aver cambiato alcuni dettagli, finalmente torniamo in hotel.
"Pensavo che questo giorno non sarebbe mai arrivato!" mi dice mentre chiudo la porta della stanza.
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Drops of us
RomanceUn wedding planner ed un fiorista, in apparenza incompatibili e in disaccordo su tutto. Riuscirà il tempo a fargli capire che sono fatti l'uno per l'altro?