26. Claudio

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Il paesaggio che ci circonda è completamente incontaminato. Il verde si fonde con il grigio cupo del cielo rendendo questo scenario una tela unica. Gli alberi che prima ci accompagnavano stanno via via lasciando il posto a vaste distese d'erba, creando attorno a noi un senso di infinito. Solo raramente compare qualche casa, alcune addirittura poggiate su palafitte, che danno un tocco di colore al quadro che sto creando nella mia mente.

Mi ritrovo ad osservare incantato questi posti, rubando il più possibile immagini da poter riportare a casa con me, fino a quando arriviamo all'imbocco di un tunnel, dove inizio a guardarmi attorno un po' stupito dato che finora le colline le abbiamo sempre e solo superate come se stessimo camminando, quindi salendo e scendendo.

"Passiamo dentro ad una montagna?" chiedo titubante non vedendo nessun promontorio importante davanti a noi, ma solo una delle tante colline che abbiamo già superato svariate volte.

"No, andiamo sull'isola Mageroya"

"Ma se è un isola, non dovrebbe esserci un ponte a fare da collegamento?" gli rispondo ora incuriosito.

"In questo caso abbiamo un tunnel!" continua lui senza voler rivelare niente, come se fosse una sorpresa.

Resto a pensare e quando leggo il cartello rimango ad osservarlo incredulo mentre lo oltrepassiamo, pronti ad imboccare l'apertura.

"È sott'acqua!" dico più come affermazione che come domanda.

"Esattamente!"

E subito dopo il buio ci inghiotte, ma solo per pochi metri perché, poco più avanti sopra di noi, si alternano fasci di luce ad indicare la via.

"Ma è in discesa?" chiedo mentre mi sembra che la velocità aumenti.

"Sì. Metà discesa è metà in salita, fino ad arrivare sull'isola!"

Dentro di me, mi sento sollevato nel sapere che non soffro di alcun disturbo o paura perché in questo momento sto immaginando un possibile scenario in cui questo tunnel si apra, lasciandoci inermi in mezzo al mare. E l'unica nota positiva della situazione drammatica sarebbe la compagnia, sempre ammesso che sia in uno dei suoi momenti buoni!

Non appena attracchiamo sull'isola il paesaggio sembra rimanere invariato ma dopo un paio di chilometri lasciamo il mare alle nostre spalle e ci addentriamo nell'entroterra. La strada è piena di sali e scendi ma la bellezza del paesaggio ti fa apprezzare anche queste insolite montagne russe.

"Stiamo arrivando, manca poco ormai!" mi dice Mario.

"Ma esattamente dov'è che siamo diretti?" gli chiedo non avendo nemmeno idea di dove ci troviamo.

"Nel punto più a nord d'Europa!"

"Al mappamondo?" chiedo allora entusiasta.

"Esattamente! Proprio lì!"

Inizio a saltellare sul sedile godendomi per la prima volta solo il traguardo finale, felice di arrivare in uno di quei posti di cui prima d'ora avevo solo sentito parlare.

Quando inizio a intravedere il parcheggio, batto le mani come un bambino alla vista del suo primo luna park.

"Felice?" mi sento chiedere.

"Non puoi neanche immaginare quanto!"

Quando scendo dall'auto il vento che soffia è talmente forte che sono costretto a tenermi allo specchietto della macchina per non farmi portare via.

"Stai scherzando?" chiedo a Mario.

"Non è la giornata migliore ma possiamo farcela!"

Dopo di che prende e inizia a incamminarsi non lasciandomi altra scelta che seguirlo.

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