Mentre entriamo dalla porta della nostra stanza d'hotel avvinghiati l'uno sull'altro, dopo aver passato ben altre quattro ore dentro quella sala con un fuoco che bruciava tra di noi, continuo a ripetermi che lui lo sa.
Sa cosa sta facendo.
Sa come sono.
Sa cosa voglio.
E dopo aver chiuso la porta dietro di noi, lascio fuori anche tutte le mie paranoie. Non siamo più bambini e non stiamo ferendo nessuno per cui fanculo.
Non avrei dovuto permettere che mi baciasse, ma l'ho fatto e ora non riesco a fare a meno della sua bocca sulla mia.
E dovunque si stia posando.
Sono passati due anni dall'ultima volta che ho baciato qualcuno. Due anni in cui mi sono proibito di andare oltre perché so per esperienza che i baci complicano solo le cose. Come adesso.
Ma quando ho guardato nei suoi occhi e ho visto l'infinito, le impalcature che proteggono il mio cuore hanno iniziato a tremare, lasciandomi inerme per quella frazione di secondo nella quale lui si è avvicinato alle mie labbra sfiorandole, mandando a puttane tutto il mio lavoro di questi ultimi anni.
Ora le nostre mani si muovono frenetiche sui nostri corpi, risultando quasi impacciate nei movimenti per la troppa foga che non riusciamo a trattenere, perché tutta la tensione sessuale che ci ha nutrito in questo ultimo periodo sta sfociando oltre le barriere, inondandoci e sommergendoci di passione.
Gli circondo il viso con entrambe le mani come ha fatto lui con me nel pomeriggio e lo bacio con frenesia ed impazienza, come se non avessimo davanti a noi tutta la notte, ma bensì solo pochi e fugaci attimi.
Lo bacio come non ho mai baciato nessuno e mi nutro delle sue labbra e del suo sapore come se fossero il cibo più pregiato che io abbia mai assaggiato.
Lui non si tira mai indietro, nemmeno quando stringo tra i denti il suo labbro, succhiandolo e mordendolo avidamente.
Siamo ancora in piedi davanti la porta, incapaci quasi di muoverci, terrorizzati dal fatto che spostandoci anche di poco, la ragione possa prendere il possesso delle nostre teste, interrompendo questo nostro ardere implacabile.
Ma forse è perché so che ora niente sarebbe in grado di spegnermi, che lo spingo con forza verso il letto, avendo in risposta solo un sorriso diabolico.
E più lo guardo, più mi chiedo per quale motivo le nostre strade si siano incrociate.
Mi avvicino e gli do un'altra spinta fino a farlo sbattere con le gambe al bordo del letto, dopo di che mi schiaccio sul suo corpo e lo bacio ancora, facendo crollare entrambi sul letto.
Gli sfilo la maglietta passando le mie mani lungo tutto il torace e non appena lo ritrovo a torso nudo, riprendo quello che ho interrotto solo questa mattina.
Bacio e lecco ogni centimetro della sua pelle, senza tralasciare nessun lembo e prestando una maggior attenzione ai suoi capezzoli, ora duri sotto i miei morsi.
E non appena inizio a scendere, con un colpo di reni, inverte le posizioni.
"Credo che tu ti sia già divertito abbastanza con me!" mi dice tra un bacio e l'altro cercando di togliermi la maglia mentre sono steso con la schiena appoggiata sul letto. Lo aiuto, non volendo sprecare tempo inutile e poi mi godo l'ardore incredibile che i suoi tocchi e i suoi baci riescono a trasmettermi.
Emozioni che non sentivo e non provavo da tanto, forse addirittura nuove.
Assaporo ogni suo gesto trattenendo nella mia mente le sensazioni che mi fa provare per rendere più piacevole questo momento, beandomi solo di quello che lui mi da.
Mi allunga le mani sopra la testa e inizia a baciarmi prepotentemente, come se non ne potesse più di questa nostra danza, dove c'è chi porta e chi segue. Perché è questo che stiamo facendo. Io faccio e lui rifà. Lui fa e io rifaccio. Dare e avere.
Ma il bisogno di entrambi di avere sta precipitosamente seppellendo il bisogno di dare.
E so che lui non interromperà mai questo nostro balletto, così lo faccio io.
Gli sfilo i jeans e subito dopo faccio volare i miei pantaloni per la stanza, sperando non si rovinino troppo! Dopo di che faccio sparire i boxer di entrambi e senza nessuna remora glielo prendo in bocca, beandomi e inebriandomi del suo sapore.
E nonostante siano azioni che ho compiuto innumerevoli volte, mi ritrovo in questo momento insicuro nei miei gesti, come se avessi paura di deluderlo, come se le aspettative che si era creato venissero infrante da un pompino mediocre.
"Smettila di pensare coglione!" mi sento dire dallo stronzo con la sua voce roca.
Lo lascio andare e poi gli rispondo, "Non sto pensando" cerco di difendermi.
Lui si tira su sulle braccia e mi guarda assottigliando gli occhi "Lo sai anche tu che stai dicendo una puttanata, ora se non ti dispiace, continua!" e poi si ributta sul letto, sistemandosi meglio.
E fanculo anche lui, ma non mi tiro indietro, né me lo faccio ripetere!
Lo succhio fino a sfinirlo, portandolo al limite e dando il meglio di me e solo quando mi scalcia via, mi toglo.
"Pensavo che così ti piacesse!" ammicco verso di lui, per poi ripetere lo stesso gesto che avevo compiuto quella mattina. Mi metto cavalcioni su di lui con l'unica differenza che ora le nostre erezioni si sfiorano.
Prendo entrambi i nostri sessi nella mano e senza fretta, inizio a muoverla su e giù.
Piano, lentamente, senza voler affrettare questo momento in cui i nostri sguardi si incrociano, scavando in profondità per cercare di riportare in superficie emozioni dimenticate o solo sepolte.
Ed è solo quando mi accorgo che lui sta arrivando troppo in fondo dentro di me che mi alzo, impedendogli di scoprire quello che io stesso non conosco, prendo il lubrificante e un preservativo per poi tornare su di lui.
Apro la bustina con i denti e poi srotolo la protezione sul suo cazzo e solo una volta sistemato lo ungo svuotando una parte di liquido sul suo membro.
Ora i suoi occhi appaiono lucidi come presumo siano i miei, pieni di passione e pronti ad entrare nell'estasi dell'eros.
Posiziono il suo membro sulla mia apertura e solo quando trovo l'accesso, inizio a scendere, dettando io stesso il ritmo e le condizioni.
E solo quando mi sono abituato a questa bellissima intrusione, inizio a muovermi più sicuro su di lui.
Lo cavalco prima delicatamente e con lentezza per poi aumentare la velocità mano a mano che l'eccitazione cresce, spingendomi più forte e più violentemente su di lui.
Lascio che sia lui a prendere il mio sesso e lascio che sia la sua mano a farmi godere oltre ogni limite, portandomi a toccare vette che non credevo sarei mai riuscito a conquistare.
I nostri gemiti e i nostri ansimi si confondono, al pari dei nostri respiri e sospiri.
Ed è solo quando mi decido ad abbandonarmi al piacere chiudendo gli occhi e lasciando a lui il controllo, che tutto quello che avevo provato a lasciare fuori dalla porta, torna ad investirmi come un uragano, lasciandomi impreparato a tutte le emozioni che questo orgasmo hanno buttato fuori.
Quando crollo su di lui, siamo entrambi senza fiato ma le sue mani trovano ugualmente la forza di stringermi tra le sue braccia, donandomi per la prima volta quel senso di sicurezza che non avevo mai provato.
Facendo scendere lacrime silenziose che scaccio via prima che lui se ne accorga.
STAI LEGGENDO
Drops of us
RomanceUn wedding planner ed un fiorista, in apparenza incompatibili e in disaccordo su tutto. Riuscirà il tempo a fargli capire che sono fatti l'uno per l'altro?