Sono quattro giorni che lavoro ininterrottamente per cercare tutti i fiori che mi servono per le composizioni del matrimonio a sorpresa. Quattro giorni che io e la merdaccia ci sentiamo per telefono sempre e solo per messaggi per aggiornarci sul procedimento del lavoro. Quattro giorni che penso e ripenso a quello che si è scatenato tra di noi.
Non lo sopporto, non lo posso vedere, è arrogante, è permaloso, vuole sempre essere migliore di tutti, ma è fottutamente e irrimediabilmente attraente.
Cazzo.
E lui lo sa.
Ho caricato le ultime cose sul furgoncino, e ora mi dirigo fino alla cattedrale pronto per sistemare al suo interno tutti i fiori che gli sposi mi hanno richiesto.
La chiesa è imponente e salire e scendere ogni volta tutti gli scalini mi fa sudare come mai mi era successo dal mio arrivo.
Inizio ad appuntare i primi mazzi lungo tutti i banchi e non appena finisco, passo alla sistemazione delle composizioni più importanti sull'altare.
Sono in ginocchio con dei ranuncoli rossi tra le labbra, mentre sto cercando di sistemare dei garofani bianchi, quando alle mie spalle sento l'eco di passi che rimbomba tra gli archi della chiesa.
"Fiori rossi?"
Mi sento chiedere dalla sua voce e lungo la schiena mi sale un piccolo brivido che mi accarezza fino ad esplodermi nella testa.
"Volere della sposa" cerco di rispondere con la bocca impegnata dai fiori senza neanche girarmi, mentre continuo a sistemare quelli che ho davanti a me e cercando di ignorare tutti i pensieri impuri che si stanno affacciando sulla mia mente.
"Ma con tutto questo bianco, tra abito e pareti, i fiori le porteranno via la scena!" lo sento dire alle mie spalle mentre appoggia un piede sul primo gradino.
Vorrei dirgli che sinceramente non mi interessa ma quello che gli dico è altro. "Cosa ci fai qui?".
"Controllo i lavori finali". Lo sento dire, e se una parte di me gli crede, un'altra invece no.
"Solitamente mandi i tuoi adepti a controllare che tutto sia in ordine" gli dico voltandomi solo in parte verso di lui. Lo vedo mentre mi osserva e subito dopo porta il suo sguardo sull'organo dietro di noi.
"Lo hai mai sentito suonare?" mi chiede al posto di rispondermi, cambiando discorso.
"No, non ancora" lo assecondo, perché tanto non ne vale la pena.
"Magari allora un giorno ti ci porto..." lo sento dirmi.
E niente. Rimango di merda.
Perché non posso credere sul serio che abbia detto quello che ha detto. Cioè, ci odiamo. Quindi perché mai vorrebbe portarmi a sentir suonare quest'organo?
E quando mi rendo conto che non sto dicendo niente apro la bocca per parlare, ma lui mi anticipa.
"Non dobbiamo per forza...non devi..." lo sento in difficoltà per la prima volta e per la prima volta nel vederlo in imbarazzo mi vien da sorridergli. "No" gli dico, allora "Non dobbiamo per forza, ma mi farebbe piacere" gli dico prima che entrambi cambiamo idea.
E subito dopo aver accettato sento il mio cuore accelerare i suoi battiti come se fossi un adolescente alle prime armi.
Ma questo non è un appuntamento. Questo non è un invito. Questa non è una dichiarazione.
Magari è solo un modo per ringraziarmi di tutto quello che ho fatto in questi giorni. Magari si è reso conto che mi ha trattato come uno stronzo. Magari è l'inizio di un'amicizia.
Di certo non mi sta chiedendo d'uscire con lui in quel senso.
Almeno è quello che penso.
Mi alzo subito dopo aver finito con i fiori e mi volto verso di lui.
Sono due gradini più in alto di lui e per guardarmi deve alzare lo sguardo. La luce che entra dalle finestre gli illumina gli occhi, rendendoli ancora più chiari e sta per dirmi qualcosa quando la voce della sua amica piomba tra di noi interrompendo qualsiasi frase stesse per dire.
"Avete finito di fare i piccioncini voi due?"
Ci stiamo ancora guardando quando lei balza tra di noi con questa frase e non posso non notare le sue guance imporporarsi. Imbarazzo? Poi si gira verso di lei mandandola a fanculo sottovoce e io mi tappo la bocca per non ridere di loro.
"Non stavamo facendo niente" gli dice lui.
La vedo annusare l'aria e credo sia per l'odore dei fiori, ma invece mi sbaglio.
"A dire il vero io sento profumo d'amore!" gli dice lei con un sorriso smagliante e un po' beffardo allo stesso tempo.
E non so cosa stia cercando di fare, ma di sicuro sa qualcosa che io ancora non so, ma che sono intenzionato a scoprire.
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Drops of us
RomanceUn wedding planner ed un fiorista, in apparenza incompatibili e in disaccordo su tutto. Riuscirà il tempo a fargli capire che sono fatti l'uno per l'altro?