38. Claudio

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Salgo in casa e seguo la scia di vestiti che trovo stesi a terra fino alla soglia del bagno, da dove sento l'acqua scorrere. Quando apro la porta, una nuvola di vapore e profumo mi investe avvolgendo tutto il mio corpo, inumidendo la mia pelle.

"Hai fatto presto!" mi sento dire dalla merdaccia che se ne sta beata al caldo.

"Diciamo che andavo di fretta!" gli rispondo mentre inizio a spogliarmi a mia volta.

"Avevi qualcosa di urgente da fare?"

Fanculo a lui e ai suoi giochini mentali. Apro il box doccia e mi infilo sotto il getto d'acqua calda mentre mi impossesso della sua bocca. E fanculo anche al farlo con calma!

Come posso essere dolce e delicato con lui che mi sfida e mi stuzzica di continuo? Come posso resistergli quando tutto in lui urla sesso?

Lo bacio con vigore e passione, senza mai forzarlo più del dovuto, ma soprattutto lo lascio libero di fare quel che vuole con me sia con la testa che con il corpo.

Le mani accarezzano, sentono e prendono tutto ciò di cui hanno bisogno e le mie labbra assaggiano la sua pelle nei punti più delicati e più erogeni che ho imparato a conoscere. I respiri si fanno più corti e il calore si trasforma in scintille che fanno impazzire le nostre anime.

Ci spingiamo, ci baciamo, ci tocchiamo ancora, incapaci di arrestare questa nostra corsa. E' come se da lontano avessimo visto le nubi nere arrivare, per poi sentire il forte vento iniziare a soffiare verso di noi. Ma abbiamo scelto di rimanere fermi, in attesa di qualcosa. Ed è stato proprio quel qualcosa che ci ha preso con sé. Un tornado di emozioni che continua a farci girare in circolo senza darci nessuna via d'uscita se non il piacere stesso.

Impazienti e frenetiche le nostre lingue si posano ovunque e quando lo vedo inginocchiarsi davanti a me, chiudo gli occhi per un momento, per non rischiare che tutto questo finisca troppo presto.

Lo sento mentre mi accarezza inizialmente solo con un dito, facendo arrivare brividi di piacere fino alla punta delle mie dita. Poi lo prende con tutta la mano, iniziando a muoverla su e giù. Rimango fermo con la schiena appoggiata alla parete fredda e gli occhi fissi su delle gocce davanti a me, incapace di abbassare lo sguardo.

Nella mia testa senza sapere il perché, parte il ritornello della canzone dei Blur, Girls and Boys, e quasi mi vien da ridere per l'assurdità del momento in cui ho scelto di riportare alla memoria una vecchia canzone. Ma tutto questo disagio svanisce non appena sento il suo fiato caldo sfiorare la punta del mio sesso. Merda!

Ma è quando le sue labbra circondano il mio cazzo che crollo a terra!

"Stai male?" mi chiede preoccupato.

Lo guardo dritto negli occhi dato che ora siamo alla stessa altezza, cerco di rimanere serio, ma alla fine scoppio a ridere.

"Ma sei scemo? Mi hai fatto preoccupare!" e mi da uno schiaffato sulla coscia, mentre l'acqua continua a bagnare i nostri corpi.

Cerco di ritrovare la ragione e solo quando ce la faccio, gli chiedo scusa.

"Posso sapere che ti è preso?" mi chiede.

"Era troppo!" ammetto alla fine. Stavo venendo e la cosa più intelligente che mi è venuta in mente da fare è stata crollare a terra!

Si appoggia alle mie ginocchia e poi avvicina il viso al mio. "Baciami idiota!" mi dice, e lo bacio. Questa volta più teneramente, più piano, più tutto.

"E adesso?" mi guarda incerto sul da farsi.

"E adesso riprendiamo. O ho rovinato tutto?"

Sorride "Quello è il mio compito, non il tuo!" e mi fa l'occhiolino.

Torna a baciarmi con un po' più di sicurezza, e poi si alza in piedi, tendendomi la mano.

Lo spingo contro il vetro e riprendo a baciargli il collo, la mascella, le labbra.

Gli infilo la lingua nell'orecchio e poi lo volto. Faccio di lui la mia marionetta, stando sempre attento a non esagerare, a non farlo sentire un oggetto. A non superare mai quel limite di possesso che lui conosce troppo bene.

Faccio scendere le mie mani lungo i suoi fianchi, lo accarezzo e lo faccio aderire al mio corpo, facendogli sentire il mio desiderio. Strofino il mio corpo sul suo e i nostri ansimi si confondono.

Lo prendo con una mano, mentre con l'altra cerco la sua apertura. Massaggio piano l'anello di muscoli e solo quando lo sento rilassarsi sotto il mio tocco mi faccio strada in lui. Prima con un dito, poi con due. Continuo a baciargli le spalle, a fargli sentire che ci sono per lui.

"Se non entri ora, rischi che a cadere a terra questa volta sarò io!"

Sorrido.

"Non posso" gli dico sincero.

"In alto sul porta sapone. Muoviti!"

Alzo lo sguardo e vedo la bustina. Aveva già pensato a tutto la merdaccia!

Non me lo faccio ripetere due volte, prendo la protezione e subito dopo mi rimetto dietro di lui.

Torno ad accarezzare il suo corpo forte dall'animo delicato, gli poso dolci baci sulla nuca e lentamente gli entro dentro. Il calore che mi avvolge è qualcosa di conosciuto, che sa di casa. Lo prendo per il ventre e inizio a spingere.

Spingo appoggiando la fronte sulle sue spalle. Spingo affondando più che posso dentro di lui. Spingo fino a sentirlo sciogliersi sotto di me, tra le mie mani.

"Cla..."

"Tesoro..."

E non avrei dovuto, lo so. Ma è un rischio che mi prendo, che voglio prendermi.

Spingo più forte, fino a farlo venire e far venire anche me. Crolliamo, lui sul vetro sporco e io sul suo corpo, con l'acqua che lava già di dosso il nostro piacere, lasciando solo due corpi nudi ansimanti.

"E' stato..." inizio io.

"...Perfetto" finisce lui.


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