Da quando Federica era uscita dalla mia vita questa sembrava essere rinata. Col Napoli sfornavo gol su gol, assist su assist, grandi prestazioni. Il locale andava alla grande, c'erano sempre più recensioni positive, sempre più gente, sempre più entrate.
Mia mamma veniva a trovarmi spesso e anche mio fratello, sentivo meno la loro mancanza. L'unica nota stonata era che Beatrice continuava a torturarmi, inventava qualunque scusa per stare con me, veniva sempre al locale, a casa mia, me la trovavo ovunque. Capii quanto era disposta a qualunque cose per me quando si autoinvitò alla cena di squadra del Napoli. Me la ritrovai vestita elegante, con un vestito rosso lungo, fuori la porta. Mi dispiacque ma le spiegai che non era il caso che venisse, che non sarebbe stato giusto nei suoi confronti, che si doveva scordare di me perché io pensavo ancora a sua sorella ed era lei che volevo. Ci rimase male ma non sembrò stupita, disse che ero uno stupido a stare ancora appresso a sua sorella che mi aveva solo usato e che mi aveva riempito di bugie poi si calmò, annuì e andò via. Non la vidi più nemmeno al bar, sperai che avesse capito.
Piotr, invece, era felice con Laura, ora parlavano addirittura di sposarsi.
"Tu sarai il mio testimone, senza dubbio" mi diceva sempre lui passandomi un braccio intorno alle spalle.
"Ovviamente" rispondevo io con un sorriso.
Ero felice per lui e speravo che la sua felicità durasse in eterno.
Non gli avevo più detto di me e Federica, pensai fosse superfluo, ora era felice con la donna che aveva sempre amato, io ero andato avanti e lei, beh, forse anche lei. La vidi una volta in auto che guidava stranamente con cautela, si fermò anche ad uno stop. Poi attraversò l'incrocio senza mai però correre troppo. Non mi sembrò più cagionevole anzi sembrava radiosa. La pelle del viso sembrava più tesa e liscia, i capelli più lucenti. Forse anche a lei la nostra lontananza stava facendo bene, forse mi aveva dimenticato ed era andata avanti. Magari aveva dimenticato anche quella scena a casa mia con sua sorella, magari non le era mai importato davvero. A me invece sì, era importato e importava ancora. La mia vita andava alla grande, mi sentivo soddisfatto in tutti i campi ma non ero felice. Senza di lei mi sentivo sempre con un pezzo mancante come la Terra senza il Sole, come la Luna senza la Terra. Fluttuavo in uno stato di finta felicità con gli altri per non farli preoccupare ma quando ero da solo mi sentivo triste. Provai ad uscire di più la sera, provai a bere di più, a stare con delle ragazze che conoscevo a stento. Mi stancai presto e le ragazze nemmeno le toccai. Non facevo altro che pensare a lei, 'chissà che starà facendo, chissà con chi sarà, chissà se le cose che faceva con me le sta facendo con altri, chissà se mi pensa, chissà se è triste come me' . L'unica cosa che mi faceva distrarre era il calcio, i gol, le corse pazze sotto la curva, le urla di gioia, il pubblico il delirio. Ma poi la partita finiva e io tornavo a casa, da solo e triste. Piotr viveva con Laura e per quanto il nostro legame fosse indissolubile, ora era fidanzato e non passavamo più tutto il tempo insieme. Mi presi un cane che però era pigro e volevo solo dormire, non mi aiutò per niente. Ero triste io, era triste la mia cena, la mia casa, il mio cane, la mia vita. Rimpiansi i guai e i tormenti che mi dava Federica, rimpiansi le sue bugie, le sue cazzate. Almeno mi sentivo vivo, almeno mi sentivo utile.
Era una di quelle sere noiose, una sera che tornai a casa dopo un Napoli - Roma vinto allo scadere che mi arrivò quel messaggio.
'Sono incinta'
Lessi e non risposi, non trovavo le parole.

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Heartless | Arkadiusz Milik
FanfictionIl miglior modo per non farti spezzare il cuore è fingere di non averne uno. •|Fanfiction su Arek Milik|• Pubblicata il 7/01/19