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Ero sconvolta, ciò che immaginavo e che temevo si era tramutato in realtà. Mia sorella entrò in auto e andò via senza dirmi niente, Arek tornò in casa. Me ne andai ma per tutto il tragitto verso casa mia non feci altro che maledirmi per ciò che avevo fatto e mi davo le colpe di ciò che stava succedendo tra Arek e mia sorella. Era solo colpa mia, tutta colpa mia. Anche con Piotr era tutto finito, mi aveva detto che voleva tornare con la sua ex perché la amava ancora. Ne fui felice, stavo uscendo da casa sua dopo quella notizia ed ero allegra perché la sua felicità mi stava a cuore. Poi quella scena aveva distrutto tutto. Aveva distrutto me, il mio cuore, la mia anima e tutti i sentimenti positivi che ancora provavo per mia sorella. Il nostro rapporto non era mai stato idilliaco, almeno dai miei quindici anni in su, da quando mia mamma aveva iniziato con le slot. Lei se ne fregava, pensava solo ad uscire e a stare col suo ragazzo che poi la lasciò perché si era innamorato di me. Io neanche lo guardavo, non mi interessava e non perché fosse brutto o non mi piacesse ma perché era di mia sorella. Lei non me lo perdonò mai. Continuava a dirmi che ero la sua rovina, che era colpa mia se Michele l'aveva lasciata ed era sempre colpa mia se mia mamma si stava dando al gioco d'azzardo. Ero io la causa di tutto, come se fossi il diavolo in persona. Da un certo periodo in poi me ne convinsi anche io. Mio padre all'inizio mi difendeva ma poi iniziai ad avere comportamenti sbagliati: saltavo la scuola nonostante fossi tra le migliori dell'istituto, solo per fare un dispetto a chissà chi; iniziai ad uscire con chiunque me lo chiedesse; mi diedi al sesso e alle droghe leggere. Mio padre si infuriava con me ma poi mi perdonava sempre, mia mamma non era presenta a sé stessa ormai da un po', mia sorella non mi perdonò mai. Ci stetti male, poi iniziai a fare ciò di cui lei mi accusava: facevo gli occhi dolci ai suoi ragazzi che puntualmente la lasciavano e volevano me, li snobbavo e non li volevo ma nel frattempo loro non volevano più Beatrice e lei mi odiava sempre di più.
In quella situazione poi, pensai, quello che aveva meno colpe, era Arek. Aveva sbagliato ad andare con mia sorella, certo. Però aveva fatto di tutto per farmi capire che voleva me e io non gli avevo mai dato modo di iniziare una storia insieme. Mi maledissi ancora, mi augurai di morire presto. Nonostante sapessi che Arek l'aveva fatto per dispetto o solo perché era stanco di tutte le mie angherie, mi convinsi che anche lui faceva schifo. Andare a letto con mia sorella, tra l'altro sposata? Che schifo. Neanche io mi sarei spinta così oltre. Mi dissi che era il momento giusto di lasciarlo perdere, di non vederlo più, di non desiderarlo più. Basta giochi infantili, dispetti, rincorse e sotterfugi. Basta e basta. Ero stanca, stanca di me stessa, dei guai che stavo combinando, delle persone che stavo dilaniando a partire da me.
Mi tornarono in mente le parole di mia sorella prima di sposarsi "Fai bene tu a restare da sola, non sei adatta alla vita di coppia, né a quella in comunità. Conservati i soldi e comprati una casa tua dove poter stare in pace e fare ciò che ti pare. Ma non ti fidanzare, non ti sposare Fè, lo faresti solo impazzire" lì per lì non le risposi, ma ora ripetendomi le sue parole, le diedi ragione.
Ero fatta per stare da sola e non dovevo neanche pensare minimamente di avvicinarmi ad un ragazzo. Neanche se fosse stato dolce, gentile, intelligente, autoironico, intraprendente. Neanche se fosse bravo a letto, geloso al punto giusto, romantico, acculturato, alto, biondo con gli occhi verdi come la giada. Neanche se fosse polacco e si chiamasse Milik di cognome e Arkadiusz di nome. Scossi la testa, dovevo cancellare tutto ciò che avevamo vissuto insieme io e lui, dovevo cancellarlo del tutto.
Nei giorni seguenti non andai più a lavorare al locale, non ci andai proprio più. Lui non mi cercò ma dopo qualche settimana mi arrivò a casa un assegno con ciò che mi era dovuto per il mio lavoro, più la liquidazione e un regalo.

Era tutto ciò che ancora ci legava e quando lo ricevetti capii che tra noi due era definitivamente finita. Per sempre.

Heartless | Arkadiusz MilikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora