#10

489 33 20
                                    

Per i due giorni successivi a quell'episodio non andai al bar di Arek. Non me la sentivo di incrociare i suoi occhi pieni di compassione per me. Mi piaceva essere quella forte, quella che non ha paura di niente e non volevo che mi guardasse con lo sguardo triste.
Tornai al bar solo perché avevo appuntamento con Piotr. Con lui le cose proseguivano normalmente, facevamo spesso sesso e uscivamo di tanto in tanto. Gli volevo bene, era un bravo ragazzo ma niente di più.
Quando arrivai lì lo sguardo di Arek mi piombò addosso. Potevo sentire i suoi occhi bruciarmi la pelle per quanto erano fissi su di me. Feci finta di niente e mi sedetti accanto a Piotr. Mi sorrise e io ricambiai.
"Prendete qualcosa?" Ci chiese Arek, più scontroso che mai.
"Per me una Heineken, grazie Aro" disse Piotr.
"Per me scotch liscio, grazie" annuì e lo scrisse su un bigliettino che passò ad un cameriere.
"Se mi volete scusare.." disse e si allontanò.
Lo guardai mentre andava credo nel suo ufficio, potevo vedere la rabbia scorrergli nelle vene per quanto era rigido.
Piotr mi raccontò qualcosa, sorrisi e annuii per dargli soddisfazione ma non mi interessava molto ciò che diceva. Pensavo solo a quando Arek sarebbe tornato e a come poterlo ammazzare di sguardi.
"Allora non è un problema se ci vediamo dopo da me?" Mi chiese alzandosi.
"Non ti preoccupare vai, vengo alle nove da te" doveva fare delle commissioni e mi stava salutando. Nel frattempo arrivò Arek e si rimise di fronte a noi.
"Ci vediamo domani agli allenamenti Aro" si abbracciarono e Piotr andò via.
Lui lo seguì con lo sguardo fino a che uscì poi fece un respiro profondo.
"Proprio qui dovete venire a fare queste stronzate?" Mi chiese.
"Certo, altrimenti che sfizio c'è?" Dissi divertita. Scosse la testa, per lui la situazione non doveva essere per niente simpatica.
"Voglio che stai con me" mi disse avvicinandosi con le sue labbra a me. Il suo naso sfiorò il mio e strinsi i pugni per evitare che il brivido che mi provocò mi arrivasse allo stomaco.
"Ho detto di no"
"Ma mi vuoi, lo so" rispose subito come se sapesse già cosa gli avrei risposto.
"No, voglio Piotr"
"Sei una bugiarda, quando lo lascerai fuori da tutto questo?"
"Vuoi stare con me o no?" Domandai.
"Ti ho detto di sì, è l'unica cosa che voglio"
"Dimostramelo, metti da parte le tue regole e conquistami"
"Cosa vorrebbe dire?"
"Tu sai che sto con Piotr, quindi.." cercai di fargli capire a cosa mi riferivo e capì.
"Non me ne frega niente di Piotr" disse poi battendo un pugno sul bancone "ti voglio e basta"
Mi sorprese. Non mi aspettavo una cosa del genere, non da uno come lui. Ma tutto sommato era ciò che volevo, che per me facesse qualunque cosa.
"Potrei dirti di sì ma Piotr non lo lascio" ci pensò un attimo poi annuì.
"Va bene, qualunque cosa pur di averti"
"Staresti con me anche se sto già con lui? Con il tuo migliore amico?" Volevo pungerlo dove sapevo che gli facevo più male, solo per sentirmi ancora più voluta.
"Sei stata prima mia, lui è solo un di più"
"Sto con lui però"
"Lo so"
"Bene. Se per te va bene stasera ti vengo a trovare diciamo.." mi fermai e ci pensai un attimo "..diciamo verso mezzanotte"
"Ti aspetto" rispose.
"Appena finisco con lui sono da te. Va bene?" Continuavo a farglielo presente e ogni volta lo vedevo digrignare i denti e diventare viola di rabbia.
"Va bene" fece un cenno con la testa e prese una birra dal frigo del bar andandosene nel suo ufficio.

Colpito e affondato, Arkadiusz.

Heartless | Arkadiusz MilikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora