Era da poco passato Natale ed ero stremato. Avevamo giocato anche a Santo Stefano e ora ci mancava una partita di campionato per poi andare in vacanza. Io e Piotr avevamo prenotato per andare a Miami e New York, era un viaggio che volevamo fare da tempo ma che non eravamo mai riusciti ad organizzare. Ora eravamo entrambi single e liberi così ne avevamo approfittato.
Arrivai al locale poco dopo le tre del pomeriggio, subito dopo gli allenamenti. Andai diretto nel mio ufficio senza perdere tempo e ancora mi maledico per averlo fatto. Aprii la porta e li trovai lì, sulla mia scrivania. Piotr mi guardò e scosse la testa, era desolato ma non ce l'avevo con lui. Lei invece, lei continuava a guardarmi negli occhi con quell'aria onnipotente ben sapendo che mi stava definitivamente distruggendo.
"Aro, scusa noi.." Piotr si alzò subito i pantaloni e lo stesso fece lei.
"Non m'importa, sistematevi e andate via" non lo feci terminare, non mi interessavano le sue parole, non aveva nulla di cui scusarsi. Il locale era mio quanto suo, glielo ripetevo sempre e lo pensavo davvero, qui poteva fare ciò che voleva.
Lei invece fu crudele. Mi avvicinò prima di uscire e mi sussurrò qualcosa all'orecchio.
"Ops.." disse solo, per poi ridere di gusto.
Chiusi la porta alle mie spalle, senza risponderle. Dopo qualche secondo sentii Piotr dirle qualcosa e lei che si allontanava. Chiamai la responsabile delle pulizie e le feci lavare il mio ufficio. Me ne andai al bancone e sistemai alcune faccende.
"Il viaggio è confermato o mi odi?" La voce del mio amico mi arrivò come una sirena che squarcia il silenzio.
"Non ti odio e mai lo farò ma la prossima volta evita"
"Certo, scusami ancora. Io non volevo, ma sai come sono le donne.." mi sorrise imbarazzato. Non ricambiai, non ero in grado di sorridere dopo ciò che avevo visto.
"Sì" annuii e risposi al cellulare che mi squillava. Mi allontanai e parlai per qualche minuto con un fornitore. Quando tornai al bancone, c'era Beatrice.
"Il giro che mi volevi offrire è ancora valido?" Mi domandò, abbassandosi la gonna che sedendosi le si era alzata fino a metà coscia.
"Ciao, che bello vederti" dissi senza neanche accorgermene "certo, io le mie promesse le mantengo" le presi un bicchiere e versai il Jack Daniel's.
"Grazie" lo prese e lo bevve a piccoli sorsi "mia sorella c'è?" mi domandò.
"Sì" annuii ma appena la nominò mi rabbuiai.
"Me la puoi chiamare?" Continuò a bassa voce.
La chiamai attraverso gli auricolari che avevamo ognuno di noi e lei arrivò al bancone dopo qualche minuto.
"Cosa vuoi? Perché sei sempre qui?" Le chiese, senza nemmeno salutarla.
"Lo sai cosa voglio e non puoi negarmelo, è anche casa mia" disse Beatrice mantenendo la calma.
"Non lo è più, torna da tuo marito" rispose Federica sempre più nervosa.
"Non puoi farmi una cosa così Fede, per piacere" la supplicò congiungendo le mani. Mi imbarazzai, era una scena strana a cui assistere. Mi spostai leggermente e cercai di non ascoltarle, o almeno di non darlo a vedere.
"Sto lavorando, devo andare" disse stavolta non la cacciò ma fu lei ad andarsene nelle cucine.
Beatrice sospirò e si poggiò al bancone.
Non dissi niente, fu lei ad interpellarmi.
"Anche con te è sempre così antipatica?" Mi chiese. Abbassai lo sguardo e strinsi le mascelle.
"Con me è molto peggio" dissi. Lei annuì e mi accarezzò la mano. Alzai subito lo sguardo che incrociai col suo.
"Abbiamo un nemico in comune allora" continuò con un lieve sorriso.
Tirai via la mano e non dissi niente. Mi allontanai con una scusa e tornai da Piotr.
"Chi è quella?" Mi domandò indicando Beatrice.
"La sorella di Federica" dissi solo e lui alzò le spalle.
"Vi frequentate?" Chiese ancora.
"No" risposi di getto, quasi sputando quelle due lettere.
"Okay" Piotr annuì e poi mi salutò per tornare a casa sua.
Ero schifato dall'idea che Beatrice mi guardasse con occhi dolci ma ogni volta che la guardavo era quella l'idea che mi dava. Ero schifato ma non le dissi no quando mi chiese di fare un giro insieme. Ero schifato anche quando mi baciò ma non la rifiutai, ero schifato quando si sedette su di me in auto ma non la fermai. Ero schifato ma la spogliai e me la scopai. Ero schifato anche il giorno dopo quando lo rifacemmo ma non la mandai via.
Ero schifato ma non da lei. Ero io a farmi schifo, ero appena sceso ai livelli di Federica e mi vergognavo di me stesso.
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Heartless | Arkadiusz Milik
FanficIl miglior modo per non farti spezzare il cuore è fingere di non averne uno. •|Fanfiction su Arek Milik|• Pubblicata il 7/01/19