"L'hai mollata quella pazza?" Marek mi avvicinò dopo esserci fatti la doccia post-allenamento.
"Chi dovrei mollare scusa?" Non capivo a che si riferiva perché io e Federica non stavamo insieme e pensavo che lui lo sapesse.
"Federica, so che ti tormenta e che state insieme" disse a bassa voce.
"Non stiamo per niente insieme, lei si vede con Piotr, ti stai sbagliando" tagliai corto per evitare altre domande.
"Arek.." mi tirò per un braccio facendomi voltare verso di lui "so come stanno le cose, ci vedo e poi c'è Sam.." ah certo, come ho fatto a non pensarci?
"Non sapevo che Federica le raccontasse le nostre cose"
"Sono amiche" rispose "ed è la mia ragazza perciò so qualcosa"
"Sì ho capito però tienitelo per te"
"Questo è ovvio ma Arek devi starle lontano, è pazza e ti farà solo stare male" lo ascoltai ma non ero intenzionato ad accettare il suo consiglio.
"Grazie davvero per l'interesse ma so quello che faccio" risposi.
"Anche Romeo sapeva quello che faceva ma poi sai come è finito a causa di Giulietta" mi sussurrò in un orecchio, tetro più che mai. Lo spinsi via, stava esagerando.
"E poi la pazza sarebbe lei? Tu non stai bene Marek.."
"Ti dico solo di stare attento a quella ragazza, l'ho detto anche a Sam infatti non voglio che la frequenti. Poi vedi tu.."
"Sì grazie ancora" lo salutai e uscii. Presi la mia auto e sfrecciai a casa.Ero davvero stanco di sentirmi dire sempre le stesse cose, di passare per il cretino della situazione. Stare con Federica era stressante, era come stare sulle montagne russe. Un giorno il paradiso, l'altro l'inferno. Non ci capivo niente di lei, appena mi sembrava più attaccata a me poi mi faceva uno dei suoi stupidi giochetti. Non sapevo che fare anche perché non riuscivo a stare senza di lei. Era brava a darmi quella briciola di attenzioni che teneva accesa la candela della mia speranza.
Entrai in casa e la prima cosa che vidi fu lei.
Aveva acceso il camino e tra le mani aveva una tazzina di cioccolata calda. La beveva e con gli occhi mi guardava.
"L'ho preparata anche per te, ti stavo aspettando" mi disse.
Restai fermo senza muovermi per un po', ormai non mi fidavo più tanto delle sue parole. Posai il borsone e la raggiunsi, mi sedetti accanto a lei e presi la tazzina con la cioccolata.
"Sei stanco?" Mi domandò poggiando una mano sul mio braccio e massaggiandolo.
"Un po' ma non molto" ero stranito dal suo comportamento, non l'avevo mai vista così.
"Ti faccio un massaggio, li facevo sempre a mio padre, sono brava" mi sorrise e posò la sua tazzina. Si mise seduta alle mie spalle e iniziò a massaggiarmi il collo. Mi rilassai subito, chiusi gli occhi e le lasciai fare.
"Ho preparato le pizze al forno, hai fame?"
Mi voltai di scatto dietro verso di lei, non potevo credere che aveva cucinato per me.
"Sono avvelenate per caso?"
"Sei proprio un cazzone" mi diede un colpetto dietro la testa e si alzò "se non le vuoi le mangio io" disse poi.
"No, ne voglio anche io" ci sedemmo a tavola e mangiammo. Devo dire che erano anche buone e feci anche il bis. Dopo mangiato Fede fece la cucina nonostante le avessi detto mille volte di lasciare stare, e poi salimmo in camera.
Si spogliò velocemente e si mise una mia felpa infilandosi subito a letto. Lo stesso feci io e appena fui comodo sotto le coperte mi raggiunse tra le mie braccia. La guardai scioccato, non era proprio da lei.
"Che c'è?" Mi domandò quando la fissai per qualche secondo di troppo.
"Vuoi qualcosa?" Le domandai.
"Non voglio nulla" fece roteare gli occhi "non posso solo volerti abbracciare?"
"Sì certo ma.." mi fermai ma i suoi occhi mi chiedevano di proseguire "quando il diavolo ti accarezza vuole l'anima" dissi. Lei sorrise e mi baciò il collo affettuosamente.
"Non voglio niente, voglio abbracciarti e stare al caldo"
"Hai freddo?"
"Un po'" disse rabbrividendo. Non faceva freddo ma se lei lo sentiva avrei rimediato.
"Accendo i condizionatori" presi il telecomando e lo feci "ecco fatto" le sorrisi e lei mi baciò le labbra.
"Ora stringimi Aro.." disse mentre era con le labbra sulle mie, mi staccai subito.
"Puoi chiamarmi Arek? Per piacere"
"Scusa non volevo è stato un lapsus"
"Sembra che vuoi sempre ferirmi in qualche modo, non lo so"
"Non era mia intenzione, davvero"
"Sì lo so però potresti smetterla con Piotr?"
Sbuffò e abbassò lo sguardo.
"Non me lo chiedere"
"Perché no? Lui nemmeno ti interessa"
"Perché decido io ciò che devo fare" spiegò.
"Continuo a non capirti e mai ci riuscirò secondo me"
"Non ce n'è bisogno, ora continuiamo dove ci eravamo.." la interruppi, volevo capire i suoi comportamenti.
"Credi che comportandoti così tiri fuori il meglio di me?" Le domandai prendendole il viso in una mano.
"Spero di tirare fuori il peggio di te" rispose.
"Perché?"
"Perché quando le cose sono belle sono tutti bravi, è quando le cose non vanno bene che capisci l'altra persona com'è.."
Non aveva torto ma questo non giustificava i suoi comportamenti verso di me.
"Capisco" annuii e lei mi salì sopra.
"Ora basta chiacchiere Arkadiusz, voglio i fatti" disse e tornò a baciarmi.La mattina dopo eravamo a letto abbracciati.
"Più tardi ti va di andare a fare una passeggiata a Sorrento?" Mi chiese.
Wow. Non credevo alle mie orecchie.
"Non ci posso credere che tu me l'abbia chiesto davvero ma proprio oggi non posso" mi passai le mani sul viso disperato.
"Perché no?"
"Viene mia madre, non la vedo da quattro mesi"
"A che ora?"
"A mezzogiorno arriva a Napoli"
"Ho capito allora sarà per la prossima volta. Nel frattempo però.." si mise a cavalcioni su di me e ricominciò a baciarmi. Le sue mani erano sul mio corpo e le mie sul suo. Non eravamo mai stanchi di esplorarci ed assaporarci. Facemmo di nuovo sesso e poi mi alzai per andarmi a fare la doccia.
"Io mi faccio la doccia che tra poco devo andare all'aeroporto" le dissi.
"Va bene, a dopo" mi sorrise e io andai in bagno. Erano le undici e dieci e avrei dovuto fare le corse. Mi buttai sotto l'acqua calda e mi insaponai velocemente.
"Sorpresa.." sentii sussurrare e aprii gli occhi. Era nuda davanti a me, nella doccia.
"Fede vado di fretta.."
"Sì lo so, non ci vorrà molto" inarcò le labbra in una specie di sorriso e si inginocchiò.
"No, Fede, faccio tardi, no.." cercai di fermarla ma appena le sue labbra toccarono il mio membro smisi di parlare. Non ero in grado di fermarla, non ce la facevo. Le lasciai continuare e poi la feci alzare e lo facemmo lì nella doccia. Appena arrivati al piacere mi risciacquai ed uscii: era mezzogiorno e un quarto.
"Mi hai fatto fare tardi cazzo, lo sapevo!" Urlai e lei scoppiò a ridere. L'aveva fatto apposta, che stronza.
"Se non posso averti io, nessuno può nemmeno tua madre" disse quando smise di ridere.
"Sei una stronza egoista egocentrica" uscii dalla stanza "tra mezz'ora sono qui con lei" la avvertii.
"Ora sistemo e vado via" rispose.Me ne andai e chiamai mia madre per dirle dell'inconveniente. Arrivai da lei a l'una meno un quarto e dopo averle chiesto mille volte scusa tornammo a casa.
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Heartless | Arkadiusz Milik
FanficIl miglior modo per non farti spezzare il cuore è fingere di non averne uno. •|Fanfiction su Arek Milik|• Pubblicata il 7/01/19