Sì lo so, forse avevo esagerato un po' ma non mi sarei fermata. Aveva detto che mi voleva? Doveva dimostrarmelo. Doveva dimostrarmi che per stare con me avrebbe superato tutti i suoi limiti.
Con Piotr è solo sesso e niente di più, lui lo sa e io lo so. Ad Arek sto facendo credere altro perché voglio che lotti per me. Ormai è una sfida, il mio nuovo passatempo preferito.
"Questo mese mi serve qualcosa in più, devo fare delle visite mediche" mia mamma non attese nemmeno che entrassi dalla porta che mi accolse con le sue solite richieste.
"Strano, il medico non mi ha detto nulla" le risposi e la vidi diventare rossa in volto.
"Mi servono" disse categorica.
"Avrai i tuoi cento euro, al resto penserò io"
"Non mi bastano cento euro, me ne servono trecento"
Mi misi con il viso di fronte al suo, la guardai dritto negli occhi e le risposi.
"Trovati un lavoro allora, io non sono il tuo bancomat" mi allontanai ma il suo schiaffo mi raggiunse lo stesso. In pieno volto. Non mi smossi, non reagii. Voltai le spalle e me ne andai. Continuavo a sentire le sue urla, le sue lamentele. Mi diceva che voleva soldi, che ero una stronza e che preferivo spendere i soldi in cazzate e non per aiutare lei che era la mia unica famiglia. Famiglia. Avevo quasi paura di quella parola perché per me non esisteva. Era per questo che preferivo starmene da sola e pensare solo a me stessa perché per me la famiglia era un posto da cui scappare, un posto che porta solo casini.
Presi il cellulare e chiamai Sam, l'unica con cui avevo voglia di stare in questi giorni. Prendemmo appuntamento al bar di Arek per le sette.
Mi lavai e mi vestii, poi la raggiunsi lì.
"Non al bancone, mettiamoci fuori" le chiesi quando vidi che c'era Arek. Lei lo vide e capì, assecondandomi subito.
"Che succede con lui?"
"Niente, mi scopo il suo migliore amico" alzai le spalle come se quello che stavo dicendo fosse normale. Sam sputò il succo che stava bevendo che per poco non le andò di traverso.
"Ma chi? Piotr?" Mi domandò scioccata.
"Sì" annuii, non avevo vergogna ad ammetterlo.
"Ma perché? Continui a dire che Arek non ti interessa e poi gli fai questi dispetti.."
"Ha smesso di cercarmi, di volermi. Non posso accettarlo, per me ora è una sfida"
Scosse la testa con la cannuccia del suo succo stretta tra le labbra.
"No vabbè, sei davvero una pazza stronza" si voltò verso di lui al bancone che ci stava fissando e che appena incrociò lo sguardo di Sam distolse lo sguardo "non lo merita, è un bravo ragazzo. E anche Piotr lo è"
"Lo so, con Piotr non c'è nulla è solo sesso, non ci starà male. Con Arek la situazione è diversa"
"Cosa vorresti che facesse?"
"Non lo so Sam" aspirai un tiro dalla mia Marlboro e poi sbuffai "dice che vuole uscire con me, che mi vuole? Voglio che faccia qualcosa per dimostrarmelo"
"Ho capito.. e quando lo farà ci uscirai?"
Alzai le spalle, non sapevo cosa avrei fatto.
"Non lo so, per ora voglio solo che mi desideri e mi rincorra"
"Sei davvero crudele però" disse con lo sguardo triste facendomi sentire in colpa "senza cuore" continuò mettendo il dito nella piaga.
"Vedrai che si divertirà anche lui, non soffrirà" mi fermai poi continuai "non tanto almeno" lei annuì, le feci l'occhiolino e mi alzai.
Guardai Arek da lontano e lui mi seguì con lo sguardo.
Me ne andai senza rivolgergli la parola.
Doveva desiderarmi, doveva bramarmi, doveva volermi.
Era questo il mio scopo, averlo ai miei piedi per poi decidere se volerlo o no.
Ero io a dover decidere, non lui.
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Heartless | Arkadiusz Milik
Fiksi PenggemarIl miglior modo per non farti spezzare il cuore è fingere di non averne uno. •|Fanfiction su Arek Milik|• Pubblicata il 7/01/19