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Scesi di corsa, ero in ritardo per il lavoro.
"Signorina, mi scusi.." un fattorino mi fermò un attimo prima che entrassi in auto "..è lei Federica Sansone?" Mi chiese. Lo guardai per qualche istante e poi guardai ciò che aveva in mano. Capii tutto e sbuffai, fui tentata di dirgli no ma poi non lo feci.
"Sì" risposi e lui mi sorrise.
"Allora questi sono per lei" mi porse i fiori che aveva in mano e io li presi.
"Grazie" dissi e lui se ne andò.
Vidi che c'era anche un bigliettino attaccato ai fiori ma soprattutto vidi che ero fottutamente in ritardo. Appoggiai i fiori sul sediolino passeggero e misi in moto, non potevo fare tardi a lavoro.
Arrivai in fabbrica e mi cambiai velocemente, poi iniziai a lavorare. Non ebbi un attimo di sosta fino all'una, c'era tanto lavoro e non potevamo prenderci pause se non a pranzo. Mangiai il mio panino e poi uscii sul retro per fumarmi la mia solita sigaretta. E lì, come al solito c'era lui..
Si avvicinò con un mezzo sorriso e io distolsi lo sguardo.
"Ciao Fede.. come stai?" mi poggiò la mano su un braccio e aspettò la mia risposta.
"Meglio, grazie" gli sorrisi e feci un tiro alla mia sigaretta.
"Ho visto i fiori nella tua auto.." si toccò l'orecchio, era in imbarazzo "ti sono piaciuti?"
"Non preferisco i fiori ma sì, sono belli grazie"
"Okay.. letto il biglietto?"
"Non ho avuto tempo, andavo di fretta che ero già in ritardo a lavoro" buttai il mozzicone e lo calpestai "dopo lo leggo" conclusi e lui annuì.
"Va bene. Io torno al bar, ci vediamo" mi salutò e si infilò le mani in tasca tornando nel suo locale. Anche io me ne tornai dentro e ricominciai a lavorare. Alle cinque smisi e tornai a casa. Mia madre era in casa, irrequieta più che mai. Ormai non ci parlavamo proprio più, facevamo le nostre vite senza dare conto all'altra. Riposai una mezz'ora poi mi lavai e mi preparai. Verso le otto scesi e andai al locale di Arek. Arrivai lì e vidi subito Piotr che parlava con lui e Hamsik, Sam stranamente non c'era.
"Ciao ragazzi" li salutai e loro risposero "non c'è Sam?" chiesi a Marek.
"No" rispose solo. Mi sembrò una risposta fredda e distaccata ma me ne fregai. Solo lui ci mancava ora, era davvero l'ultimo dei miei problemi.
Presi il mio Jack Daniel's e li ascoltai mentre chiacchieravano. Piotr non mi degnava di uno sguardo mentre Arek ogni tanto mi guardava di sfuggita. Quando erano insieme erano inseparabili e niente li distraeva.
"Allora ti aspetto alle dieci, non fare tardi" disse Piotr ad Arek prima di salutarlo.
"Non ho mai fatto tardi in vita mia, coglione.." Arek gli diede uno schiaffo dietro la nuca e Piotr rise.
"Va bene, a dopo allora" salutò anche noi e si allontanò.
"Aspetta Piotr.." mi alzai e lo seguii. Arek mi seguì con lo sguardo e sentii alle mie spalle un rumore di vetro rotto. Mi voltai un attimo e vidi che raccoglieva dei cocci di un bicchiere mentre con lo sguardo era fisso su di me. Me ne fregai e tornai da Piotr.
"Stasera passo da te?" Gli chiesi.
"Ho da fare"
"Ora?" Domandai.
"Giusto un'oretta, poi ho ospiti" disse indicando con un movimento del mento il locale e di conseguenza Arek.
"Va bene"
Lo seguii a casa sua e stemmo insieme giusto il tempo necessario. Quando uscii, Arek stava parcheggiando per andare da Piotr. Mi salutò e io ricambiai.
"Bello il biglietto comunque ma alla 'e' ci hai mancato l'accento" gli dissi con un sorriso di sfida.
"La prossima volta migliorerò" rispose chiaramente non in vena di scherzare.
"Impegnati di più, Aro" gli feci un occhiolino e mi voltai. Lo superai e senza aggiungere altro salii nella mia auto.
I fiori erano ancora lì, rilessi quella frase e mi presi qualche secondo per riflettere sulle sue parole.

'E questo e solo l'inizio.. A.'

Staccai il bigliettino e lo buttai fuori dal finestrino, misi in moto e tornai a casa.
Sapevo che era stato un bel gesto, ma se credeva che questo fosse sufficiente per conquistarmi, beh, si sbagliava.

Heartless | Arkadiusz MilikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora