Ero nel mio ufficio, stavo sistemando le ultime cose perché poi sarei dovuto partire per una trasferta. Improvvisamente sentii dei passi, alzai la testa e me la ritrovai di fronte.
Era completamente tumefatta e piena di escoriazioni. Mi alzai dalla sedia e la raggiunsi.
"Che è successo?"
"Ho bisogno del tuo aiuto" mi disse solo, con le lacrime agli occhi.
"Certo Fede" la abbracciai scordandomi completamente delle promesse che avevo fatto a me stesso "cosa ti è successo?"
"Dei tipi che conosce mia mamma, vogliono dei soldi che le hanno prestato ma non ce li abbiamo" scosse la testa e tirò su col naso "devi aiutarmi" continuò. Annuii e corsi alla scrivania prendendo il mio blocchetto degli assegni.
"Quanto vi serve?"
"No" alzò la mano come a stopparmi "non così" disse.
"E come allora?"
"Ho bisogno di un secondo lavoro, di sera" mi disse con gli occhi lucidi. Rimasi in silenzio qualche secondo. Le credevo perché solo una pazza si sarebbe inventato tutto questo ma farla lavorare qui al locale era pericoloso per me e per il locale perché lei non era una persona affidabile.
"Vuoi lavorare qui?"
"Se è possibile, sì" mi avvicinò e potei vedere meglio i lividi, ne era piena.
"Va bene" dissi "che stronzi questi, mettere le mani su una ragazza.." scossi la testa e le carezzai un taglietto sul labbro. Rabbrividì dal dolore che il mio tocco le provocò e si staccò.
"Devo portare qualche documento?"
"Sì i tuoi documenti così li porto al commercialista"
"Cosa devo portare?" Mi chiese.
"Aspetta che ho la lista qui" tornai a sedermi sulla mia sedia e cercai la lista che mi aveva dato in precedenza il mio commercialista "ecco a te" gliela porsi e feci per alzarmi ma mi fermò.
"Voglio ringraziarti" disse solo e lentamente si accovacciò ai miei piedi. Mi mise le mani nel pantalone e nell'intimo, mi tirò fuori l'erezione e se la portò alla bocca.
"Non è il caso, Fede.." cercai di fermarla ma era già all'opera. I tagli e le escoriazioni che aveva sul labbro si allargavano sempre di più mentre si muoveva sul mio membro e uno di essi, il più profondo, si lacerò facendo fuoriuscire un rivolo di sangue denso. Se ne accorse e lo pulì con la mano.
Più continuava più mi ripetevo che non potevo permetterlo, non potevo ricascarci e non potevo farlo qui. Si staccò con le labbra quando le arrivai sulla lingua e si abbassò i leggings felpati per continuare. La fermai.
"No, questo no" le dissi.
"Perché no? Voglio solo ringraziarti perché senza di te io non.."
"Ho detto no, non ce n'è bisogno"
"Ma Arek, non ci vede nessuno" continuò ad insistere indicando la porta chiusa a chiave.
"Nel mio locale queste cose non le faccio e non ho relazioni con le dipendenti, quindi da ora in poi basta. Tu sei una dipendente e io il tuo datore di lavoro. Ti farò chiamare dal responsabile delle risorse umane per farti sapere quando devi iniziare. Buona giornata" le dissi tutto d'un fiato, senza fermarmi mai. La vidi indietreggiare di un passo per poi sporgersi verso di me più veemente di prima.
"Che stai dicendo, sei uscito fuori di testa?"
"Hai sentito bene, niente più sesso" le indicai la porta.
"Non lo dirò a nessuno, lo prometto"
"Ho detto no e basta"
Scosse la testa, mi sembrò arrabbiata e spiazzata nello stesso momento. Non se lo aspettava e onestamente neanche io. L'avevo dovuto fare per non trovarmi di nuovo impantanato tra le sue braccia che poi non mi avrebbero comunque portato a niente. Ero stanco di averla solo per un paio di ore e quindi era meglio staccare del tutto la spina.
"Non durerai molto e lo sai anche tu" disse acida puntandomi il dito.
"Io e te abbiamo finito, puoi andare" le intimai ancora.
Allargò le narici come un toro inferocito, girò le spalle e se ne andò.Mi avrebbe fatto male ma almeno mi sarei ripreso, per una volta avevo fatto la cosa giusta e ne ero consapevole.
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Heartless | Arkadiusz Milik
Hayran KurguIl miglior modo per non farti spezzare il cuore è fingere di non averne uno. •|Fanfiction su Arek Milik|• Pubblicata il 7/01/19