All'inizio pensavo fosse il mio corpo che reagisse alla scena di loro due insieme nonostante fosse passato un bel po' di tempo. Stavo male, mi sentivo debole, spossata, senza forze. Mi presi un giorno di malattia a lavoro e me ne stetti a casa nel letto. Mi chiusi dentro e non volli vedere nessuno. Mia madre non mi diede fastidio, impegnata come era coi suoi affari. Mia sorella non si fece sentire. Mi sentii un po' meglio e il giorno dopo tornai a lavoro ma verso le tre, vomitai. Mi sentivo piena, come se mi avessero riempito a forza la gola e ora dovevo in qualche modo rimediare sputando via tutto ciò che era superfluo. Mi presi altri giorni di malattia e pensai di riprendermi. Ne fui quasi sicura, mi sentivo meglio, solo il dissesto allo stomaco non mi lasciava mai.
Non pensai mai ad una gravidanza, mai fino a che una mia collega mi disse 'Di quante settimane sei? Anche la mia prima gravidanza mi prese così'. Risi come se avesse raccontato una barzelletta ma poi sbiancai e per poco non svenni. Appena finii di lavorare corsi in farmacia e comprai un test che risultò positivo: ero incinta di 6-7 settimane.
La vista mi si appannò, buttai il test contro la porta del bagno, scoppiai a piangere e mi riempii di pugni sulla pancia maledicendomi per i guai che combinavo. Pensai di correre da Arek e dirgli tutto. Dirgli del bambino, dirgli che mi mancava, che ero stata una stupida. Ma poi lo vidi, un pomeriggio con Marek sul retro del suo locale. A stento mi guardò, pensai di fargli schifo, filò dentro senza neanche salutarmi. Mi sentii ridicola, inerme, insulsa. Era chiaro che non mi voleva più e non avrebbe voluto sicuramente neanche nostro figlio. Già, nostro figlio. La prima settimana che seppi della gravidanza la presi a male, continuai a fumare, correvo in auto, non prestavo alcuna attenzione, qualche volta mi ubriacai. Non lo accettavo e facevo finta che non esistesse. Poi mi dissi che dovevo smetterla e prendermi le mie responsabilità, non era giusto che un bambino che non aveva colpe dovesse pagare i miei errori. Ora lo chiamavo 'figlio' perché mi ero abituata e l'idea che avessi qualcuno, un piccolo esserino dentro di me, mi faceva sentire meno sola. Smisi di fumare, iniziai a mangiare sano e prestai attenzione a tutto ciò che ci circondava.
Ero sicura fosse di Arek perché con Piotr avevo sempre preso precauzioni e poi lui era talmente maniacale da uscire sempre da me un istante prima dell'amplesso. Arek invece no. Arek si lasciava trasportare spesso e a volte ero talmente presa anche io che mi dimenticavo di ricordargli di mettere il preservativo o di venire fuori. Non mi ero mai preoccupata di rimanere incinta perché quando stavo con lui mi sentivo come in una bolla di sapone, come se io e Arek non stessimo davvero insieme ma la nostra fosse una storia in una vita parallela, non reale. Poteva sembrare una stronzata e ne ero consapevole ma era così.
Ora avere un piccolo o una piccola Arek dentro di me mi faceva stare bene, le nausee erano passate e stavo meglio. Avevo prenotato la prima visita da una dottoressa dell'ASL e la settimana prossima ci sarei andata. Da sola? Probabilmente sì. Di mia mamma non mi potevo fidare, stavo pensando di lasciarle la casa e trovarmi un monolocale solo per me e il piccolo tanto che ero in cattivi rapporti con lei. Mia sorella non la volevo nemmeno vedere, mi ripugnava l'idea di averla accanto in un momento così importante della mia vita. A Sam non l'avevo ancora detto, non so il perché. Forse temevo che l'avrebbe detto a Marek e che Arek l'avrebbe saputo da altri e non da me.
Ad Arek non avevo il coraggio di dire niente, mi odiava e lo sapevo. Mi reputava una pazza che porta solo guai, un'incapace, una ribelle. Non mi poteva ritenere idonea ad essere la madre di suo figlio, mi avrebbe ripudiata appena gliel'avessi accennato.
Poi una sera mi decisi, in preda ad una crisi isterica dovuta agli ormoni impazziti, presi il cellulare e gli mandai un messaggio. Scrissi solo 'Sono incinta', visualizzò e non rispose. Mai.
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Heartless | Arkadiusz Milik
FanfictionIl miglior modo per non farti spezzare il cuore è fingere di non averne uno. •|Fanfiction su Arek Milik|• Pubblicata il 7/01/19