◇Capitolo_8

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POV Derek
Mentre Scott parlava con la madre
Salgo sopra con in braccio il ragazzo, chissà all’ospedale perché mi ha chiamato Jackson... scuoto la testa, non capisco perché mi sto preoccupando per qualcuno che nemeno conosco... sarà che Cora me ne ha parlato così tanto, o forse perché anch'io ho perso qualcuno di importante... Sembra così tenero e indifeso, come un bambino, Infati gli cade anche una ciocca di cappeli identico a quei mostriciatoli quando dormono.
Faccio per spostergliela dal viso ma una voce mi ferma.
<<Papà… chi tei tu?>> mi chiede una vocina assonata, mi giro verso la porta e vedo un bambino piccolissimo con i capelli biondi tutti scompigliati che stropiccia gli occhi <<Sono Derek.>> gli rispondo e faccio per spostare quelle cioche che continuano a cadere sul bel viso del ragazzo.
<<HAAAAAAAAAAAAA>> mi ritrovo a urlare quando quella peste mi morde il braccio per poi mettersi come per difendere suo padre.

Scott subito sale in stanza. <<Che è succeso?>> chiede lui vedendo che tengo il braccio.
<<Vole fale male a papà Stiles.>> risponde, mentre si stringe vicino a Stiles se ho capito bene.
Scott non dice nulla ma mi fa segno di seguirlo, e il suo sguardo è di qualcuno che non amette replice.
<<Cosa c’è ancora Scott?>> chiedo dopo essere uscito dalla stanza e aver chiuso la porta.
<<Il bambino che ti ha attacato è Noah figlio di Stiles e Jackson.>> <<Si questo l’avevo… Qual'era la sua ancora Scott?>> gli chiesi vedendo il suo sguardo rattristrirsi e incubirsi.
<<La sua famiglia, i suoi genitori.>> mi rispose. Ho cavolo e mo che si fa? Un lupo senza ancora era molto pericoloso, con la luna piena.
<<Quanti anni ha Noah?>> <<Fra qualche mese compie 3 anni.>> mi rispose, per fortuna non aveva ancora 4 anni perché se no sarebbe stato dificile insegnarli a controllarsi.
<<Bene.>> <<Derek cos’hai in mente? Stiles non ti permeterebbe di fargli del malle.>>
<<JACKSON TI PREGO NON LASCIARMI>> sentimo delle urla, provenire dalla stanza, e quando la aprimo, il piccolo saltò in braccio a Scott tremando, e io mi fiondai dal ragazzino cercando di calmarlo, gli bloccai le mani e comincai a chiamarlo sperando che si calmassi.. <<Ti prego non lasc-iarmi, ti pr-ego, Jac-Jackson.>> e sviene, il cucciolo si mise a piangere aggrappandosi sulla maglia di Scott, forse era l’unico di cui si poteva fidare e infati dopo 10 minuti di pianto si addormento. Scott lo portò nella sua culla e poi scesimo giù, dove trovammo una Melissa abbraciare un ragazzo, dai capeli castano chiaro e occhi chiari.
<<Theo quando sei arrivato?>> gli chiese Scott mentre gli dava un’amichevole pacca sulla spalla, sono passate a malapena 2 ore.
<<Alla fine ho trovato un volo e sono arrivato capendo la drasticità della situazione.>> dise il biondino.
<<Mamma, noi andiamo a raccogliere le cose  dall’apartamento di Stiles, primo lo facciamo meglio sarà per tutti.>>  disse Scott  dopo poco, prendendo le chiavi della machina. <<Theo prendi anche la tua cosi facciamo prima se servira fare qualche servizio per i preparativi del funerale...>>Nessuno rispose...

Uscimmo dalla casa, io e Scott nella mia macchina e Theo nella sua, dopo una ventina di minuti dove il silenzio regnava lasciando una tensione arrivammo all’apartamento. <<La casa di Stiles è la 120 io vado a parlare con il propietario, per informarlo della situazione.>> se ne andò Scott lasciandomi in mano le chiavi dell’apartamento.

POV Scott
Dopo aver lasciato le chiavi a Derek vado all’apartamento 130 dove abita Marco, un signore di mezza età che ha aiutato molto Stiles e Jackson quando nacque Noah.
Quando la porta si apri, il mio lupo interiore ululo facendomi capire che il mio lupo interiore aveva trovato la sua soulmate, quindi il mio compagnio.

Dall'inferno al paradiso SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora