◇Capitolo_40

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POV Noah
<<Papà Stiles ha cosa stai pensando?>> chiede Allyson, oggi stranamente e molto locuace e sopratutto e calma,  di solito con l'arrivo della prima luna piena noi lupi diventiamo più irrequeti. <<Scusa tesoro mi sono perso nei riccordi.>> <<Posso farti una domanda?>> <<Dimmi pure>> <<Come ti sei innamorato di Jackson?>> con quella domanda mi strozzo mentre i miei genitori strabbuzano gli occhi, e vedo papa Stiles prendere un grosso respiro.
<<Jackson lo vidi per la prima volta in 3° elementare. Era un bambino con gli occhi azzuri e i capelli biondi, come Noah, gli assomiglia molto.>> lo vidi sorridere, papà Derek aveva ragione, nessuno potra mai togliere dai nostri cuori il mio vero papa. <<Era un ragazzo pieno di se, è gia dal primo incontro ci aveva snobbati, ma poi Lydia lo fece avvicinare al nostro tavolo, ovviamente io con il mio modo sarcastico e lui con il suo orgoglio non riuscivamo ad'avere un discorso normale ma quando c'era bisogno di essere serio o qualcuno di noi aveva bisogno d'aiuto Jackson era li per aiutarti, lasciando da parte tutto il suo orgoglio. In un certo senso fu proprio un momento dificile a farci avvicinare.>> il suo sorriso si trasformo in nostalgico, chissà quanto a sofferto per tutto quanto.... <<Quando ero all'ultimo anno delle elementari ho avuto un forte attaco di panico, non mi ricordo neanche il perché Ma purtroppo Scott stava affrontando il problema con il padre e Theo era a casa. Quindi quando ho avuto l'attaco solo Jackson era li, cercava di parlarmi e di calmarmi però purtroppo non serviva cosi, mi tappò la bocca e naso, spiegandomi che in un corso aveva sentito  che per calmare un attaco di panico c’era bisognio di fermare il respiro, comunque mi portò in infermiera e poi mi portò a casa sua, mio padre doveva lavorare fino a tardi e mia madre era andata a new York perché sua madre era malata. Così si prese cura di me per quel giorno. Da allora si era sempre preso cura di me.>>
<<Si però quando hai capito di amarlo?>> gli chiese ancora più ansiosa e ad essere sinceri lo ero anch'io. Non sapevo come si erano conosciuti i miei, avevo sempre paura di ferirlo con questo tipo di domande. <<Credo di essermene innamorato quando mi diede dello stupido, era il giorno che mi ero svegliato dopo essere stato portato in ospedale perché non avevo mangiato, mi urlò «Non pensi agli altri? Non pensi a come io avrei fatto a vivere senza il tuo sarcasmo?» da allora stettimo insieme, mi trasferì da Scott e Mellissa che aveva cercato di darmi l’amore di una madre fin dove poteva. Jackson diventò un fidanzato, non protettivo ma sapeva come far sentire la sua presenza.>> e rise, era la prima volta che lo sentivo ridere dopo quello che era successo, certo nessuno aveva mai portato a galla questo discorso. <<Dopo succese il casino con Allison e lui mi disse di andare via e studiare in un paesino fuori, di lì appunto Freanklyn Scquera, all’inizio non era facile la convivenza soprattutto per via del mio disordine e il fatto che era un lupo manaro, ma poi tutto si calmo.>> <<Ti manca?>> vidi papa Derek guardarlo, forse era preoccupato per la risposta. <<La verita è che a volte mi chiedo come sarebbe stato se non fosse mai succeso tutto quel casino però lui ha fatto parte della mia vita e mi ha segnato. È grazie a lui ho avuto il mio tenero Noah.>> era da tanto che non mi chiamava così, di solito litighiamo per quando mi chiama così, pero oggi  è importante per lui. <<Però ho incontrato vostro padre, il mio compagno, quindi lo ricordo con affeto e lo ringrazio per cio che ha fatto anche dopo la sua morte.>> <<Cosa intendi? Cosa ha fatto dopo la sua morte?>> chiese ancora una volta Allyson, mentre Talia rideva per la sua curiosità, a volte la parte Stilinski prendeva il sopravento su quella Hale.
Non so il perché però sentì le lacrime scendere calde lungo le mie guancie. Vidi lo sguardo preoccupato di mio padre e Talia mi si avvicinò possandomi una mano sulla spalla. <<Va tutto bene.>> mi disse accarezandomi, vidi papà Derek prendere Allyson in braccio e salire di sopra, e poi sentì le braccia di mio padre circondarmi. <<Vuoi parlarne?>> <<È che a volte vorrei ricordarmelo, vorrei avere ricordo di quando mi raccontava le storie della buona notte o la sua reazione quando l’ho chiamato papà. Non dico che Derek non sia un padre fantastico ma…>> <<Vuoi il tuo di padre, Noah è logico dopotutto.. non devi preoccuparti, stai tranquillo, dopo tutto avevi solo 3 anni quand'è successo tutto.>> <<Tu come hai fatto quando sono morti i nonni? Come hai superato il tutto?>> <<Non l’ho mai fatto. Noah... quando perdi qualcuno a cuoi vuoi bene non puoi non soffrire, solamente riesci a far diminuire il dolore poco alla volta. Non scomparira mai, ma lentamente andrà a diminuire ma non andrà via mai. È poi non sei solo, hai le tue sorelle, i tuoi zii, i tuoi nonni, Derek, ma sopratutto hai me. Voi urlare, tirare pugni, io sono qui, anche solo per un abbraccio.>> <<Grazie papà.>> <<Tesoro io ci sarò sempre per te. Qualsiasi cosa accada io ci sarò per te.>>

Dall'inferno al paradiso SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora