◇Capitolo_34

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POV Kate
<<L'abbiamo trovato, ora tocca a te.>> informai il nostro infitrato.
Derek Hale questa volta non mi scapperai, e visto che il tuo compagno è proprio il custode beh, meglio per me.

POV Jordan
<<Cora non ti preoccupare, domani tua madre sarà dimessa.>> cercai di calmare Cora, la quale da quando aveva saputo della situazione, non riusciva a stare calma. <<Mia madre uscirà domani lo so, ma Noah? Ancora non si è svegliato non posso stare calma, soprattutto con le informazioni che abbiamo da quel coso, perché io essere umano non lo chiamo.>> mi spiego abbastanza irritata.
Ok quando faceva quello sguardo significava che stava per arrivare il calore e lei aveva bisogno di attenzioni e soprattutto non bisognava farla irritare per nessun motivo al mondo.
E infatti dopo poco cominciò a venire verso di me che come l'altra volta eravamo sul letto, io andai indietro fino a scontrarmi con lo schienale, aveva gli occhi azzuri segno che i suoi istinti si stavano amplificando. Non mi mossi la vedevo da come fissava gli occhi e poi le mie labbra. Lentamente avvicinò le sue labbra sulle mie, sentivo la sua voglia per qualcosa di più.
Le lasciai le labbra per andare a baciarle il collo lentamente succhiando soprattutto lì dove l'avevo marchiata, era mia e non l'avrei lasciata, sentì il suo respiro diventare più veloce e questo mi fece sorridere. Le tolsi la maglia come fece anche lei con la mia che finirono da qualche parte nella stanza.
Risalì le sue labbra chiedendole l'accesso che mi diede dubito, le tolsi il reggisseno e lentamente la feci stendere sul letto. Mi alzai per vederla, era sempre bella e il rossore che le tingeva le guancie la faceva essere ancora più bella ai miei occhi.
La ribaciai prima di scendere verso il suo seno scoperto che cominciai a torturare uno con la lingua succhiando un capezzolo mentre stuzzicavo l'altro con le dita, la sentì gemere sempre più forte. Le baciai la pancia mentre le slacciavo i jeans e poco dopo feci lo stesso con i miei raggiungendo le parti di sopra.
La vidi alzarsi e prendere l'elastico dei miei box, la lasciai fare dopo un secondo la mia intimita era scoperta come la sua.
La feci sdraiare sul materasso e mi misi fra le sue gambe riprendendo a torturarle il collo e il petto.
<<Jordan ti prego non ce la faccio più>> la sentì gemere così lentamente mi feci spazio entrando in lei, quando entrai aspettai che lei fosse la prima a muoversi e dopo poco lo fece, cominciai con lente spinte mentre facevo il mio percorso dalla pancia alle sue labra gonfie dai baci, sofermandomi sul suo seno, la sentivo gemere sempre di più quando le spinte diventarono ancora più veloci. Dopo poco mi riversi nel preservativo che avevo messo prima ovviamente.
<<Grazie per pensare sempre a me, ti amo.>> mi disse dandomi un bacio a fior di labra prima di addormentarsi.

POV Stiles
Erano passati 3 fottuti giorni ma Noah non si era ancora svegliato, io mi muovevo dalla sua stanza soltanto per andare al bagno.. la paura che lui non si svegliasse era sempre più alta.
<<Noah è un combattente vedrai che si svegliera al più presto. Ormai l'effetto del Sorbo dev'essere finito. >> Derek in questi giorni mi è stato accanto si allontanava solo per prendermi qualcosa da mangiare o andare a casa a fare una doccia. <<Anche Jacks lo diceva quando cadeva o si faceva male, io ero e sono la tipica mamma super preoccupata e con l'ansia prennemente a tremila ma che ci posso fare.>> dissi ridacchiando, vedevo Derek molto diverso era calmo e avolte sentivo come se Jackson mi dicesse di andare avanti e che ora devo vivero con la mia mate.
<<Come vi siete consciuti?>> <<Quando eravamo alla 3 elementare, un bambino pieno di se, fu il nostro primo incontro, allora non facevamo che litigare o insultarci.>> risi ricordando che a quell'epoca non lo volevo nemmeno vedere davanti a me. <<Però non ostante litigassimo se serviva una mano lui c'era per me. Cominciai a sentire qualcosa per lui all'inizio delle medie.. dopo un po' morirono i miei..>> non so il perché ma sorridevo mentre racontavo di lui, l'amavo molto e lo amo tutt'ora, ma sento che adesso forse.. posso andare avanti. <<Quando morirono i miei, gli incubi e lo voci diventarono più forti e non riuscivo ne a dormire ne a mangiare, stavo rinchiuso nella mia camera che era diventata la mia prigione personale. Dopo 2 mesi, vidi i miei genitori in sogno mi chiedevano di lottare e di non arrendermi che tutto sarebbe andato bene. Quando mi svegliai Jackson era li.>> <<Perché ridi?>> mi chiese alzando un sopracciglio in modo abbastanza inquetante <<Fai paura quando comunichi con le sopraciglia te lo hanno mai detto?>> <<Io non comunico con le sopraciglia, comunque mi vuoi rispondere?>> <<Ridevo perché quando mi svegliai mi diete un bello schiaffo in pieno viso un po come ha fatto Laura. E mi urlò "Non pensi un po ai tuoi amici?, non pensi alla loro preoccupazione? Credi che i tuoi sarebbero stati fieri di te se ti vedessero ridoto cosi?" li scoppiai, perché loro mi avevano chiesto di resistere e io mi stavo arredendo.>> <<Da lì a poco venni a contatto con il sovrannaturale perché sapevo dell'esistenza dei racconti di mia madre e di come mio nonno Elias abbia combatutto come un vero guerriero accanto a loro. Scusami vado un attimo al bagno.>> gli dissi sorrridendogli un po in imbarazzo.
Quando tornai vidi il mio piccolo Noah chiamare Derek <<Papà.>> si, era decisamente il momento di girare pagina e andare avanti.

Dall'inferno al paradiso SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora