◇Capitolo_38

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POV Derek
Mentre Talia Noah e Allyson scendono giù vedo mio marito andare nella stanza di Mellisa, gli vado da dietro dandogli un bacio vicino al marchio, lo sento rabbrividire e quello mi fa sorridere sulla sua pelle, la sua bellissima pelle chiara costellata da piccole stelle fatte di nei.
<<Non è piccola per quello che sentirà?>> lo sentì sbuffare, ma la sua ansia si sentiva. <<Cosa ti preoccupa davvero?>> <<Allyson come Mallisa hanno preso la mia intelligenza, e non voglio che capiscano. Ti ricordi com'era Noah dopo tutto quello? come tutti siamo crollati?...>> <<Tesoro qual'è il vero problema?>> <<Mi conosci troppo bene.>> e sbuffò, segno della sua frustrazione. <<E che a volte, ancora oggi penso ad'allora, a 5 anni fa. Ancora oggi a volte mi sento distrutto e in colpa per tutto quello che è succeso, e soprattutto mi preoccupa Noah.>> <<Per primo non è stata colpa tua. Tu non sapevi niente, la tua colpa sarebbe stato arrenderti. Secondo perché ti preoccupi per Noah?>> <<Credo che sia geloso di Allyson.>> aggrotai le sopraciglie. <<Non capisci.. Allyson a i suoi padri vicini per la sua prima luna piena mentre lui invece si è ritrovato in un attimo con uno il quale non è che un semplice umano, e la cosa che no me ne abbia mai parlato mi preocupa. .>>
<<Sai molte volte la notte quando mi sveglio e vado in camera sua vedo che tiene una foto dovevsiamo tutte e 3 per la precisione quando lui aveva un 1 anno e poi accanto c'è quella lettera..  vorei che si sfogase, che si liberasse dal macigno che a sul petto.>> <<L'ha gia fatto.>> <<Come?>> mi guardò confuso <<Quando compì i suoi 4 anni, in quel giorno c'era la luna piena e lui cominciava ad'essere influenzato da tutto cio...>>

Ricordi Derek
La guerra è finita da pocoe oggi ci sara la luna piena ed'era anche il compleano di Noah. Era cresciuto così tanto, ma quella felicità che aveva un anno fa era scomparsa, è sempre serio e a volte mi ricorda teribbilmente me, nel mio modo di essere silenzioso. Sties è super preoccupato da tutto ciò e lo vorrei rassicurare e dirgli che va tutto bene, ma in questo periodo è piu suscettibile che mai.
<<Pulce posso entrare?>> busso alla sua porta e non ricevo nessuna risposta, quando sto per andarmene sento la serattura aprirsi, così entro.
Una volta chiusa la porta mi giro verso di lui e lo vedo, gli artigli nei palmi delle mani mentre si morde le labra per non ringhiare. Questo significa che il suo lupo si sta formando e che sta cercando di prendere il sopravvento. <<Mi fa male.>> dice, anzi lo ringhia con  molta rabbia e questo non è un buon segno. <<Noah ti devi calmare. Respira lentamente.>> <<Tu non sei mio padre.. non ti azzardare a dirmi cosa devo fare.>> mi urla, facendo brillare i suoi occhi di giallo, si sta trasformando.
Almeno ad'esso so dove il problema. Suo padre, gli manca e lo vuole è normale.

«Se mai servirsse dagli questa.» «Cos'è?» «Questa maglia era di Jackson, se sentirà il suo odore si calmerà, era sempre cosi... quando era irrequieto e uno di noi si trovava lontano gli davamo la copertina.. però è stata bruciata nell'incendio... Invece questa maglia l'avevo portata con me è il suo odore ne è rimasto impresso.» sento gelosia e intravedo un l'ucichio nei suoi occhi, è lo stesso di quando parlo di Paige. «Se mai servirà sara nel suo armadio.» «Lo terrò a mente» gli disse per poi stampargli un bacio a stampo.

Ricordandomi quelle parole mi avvio all'armadio di Noah e provo a trovare quella maglia con il mio olfattto e dopo un po la trovo, ma una volta presa Noah mi salta subito adosso <<Lasciala non è tua!.>> mi ringhiò con tanto odio e molto dolore. <<Noah, non ti voglio fare del male, voglio solo aiutarti, e che mi parli.>> lui fa una risata, amara, quasi come se lo stessi prendendo in giro. <<Tu voi solo aggraziarmi  perché hai una relazione con mio padre, ma tu non prenerai mai il suo posto!.>> <<Anche a me manca mio padre. Avevo più o meno 11 anni quando morì, mi manca sempre... E credimi, so come ti senti e io non voglio prendere il posto di tuo padre perché non lo potrei fare, come per Stiles, Jackson sarà sempre una parte di lui.>> lo vedo abbasare la testa, e dopo un po lo sento singhiozzare. <<Vorrei che fosse qui... che vedesse come sono cresciuto... vorrei che i miei papà fossero ancora la mia ancora...>> sentire quelle parole mi fece un po male, ma cosa potevo pretendere da un bambino di 4 anni che si ritrova senza un padre e con metà ancora, e dopo scoprire che la sua metà ancora viene sostituita con un estraneo il quale dopo diventa il compagno di suo padre. <<Come hai fatto a resistere? Non volevi incontrare tuo padre? Non volevi rivedere tua moglie con il tuo bambino?>> <<Mi mancano. Molto.. e si vorrei poter abbracciarli e non lasciarli mai più, ma se lo facessi perderei tutto questo, una nuova famiglia, il branco, soprattutto non avrei incontrato una certa piccola pulce che a solo 4 anni sa combatere molto bene.>> lo vidi arrosire e poi di slancio mi abbracciò. <<Grazie... papà.>>

Dall'inferno al paradiso SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora