34. Ista est mea creatura - questa è la mia creatura

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La settimana appena cominciata ha fatto capolino alla soglia del Caravaggio dapprima con fare timido, per poi sovrastare tutti all'improvviso senza neanche chiedere permesso

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La settimana appena cominciata ha fatto capolino alla soglia del Caravaggio dapprima con fare timido, per poi sovrastare tutti all'improvviso senza neanche chiedere permesso. Una vera e propria onda anomala si è rivelata.

Trascorre con ritmo veramente ignobile poiché inizialmente cammina lenta, quasi zoppicando, per poi all'improvviso mettersi a correre, usando lo stesso sprint di una maratona; senza dare il tempo a nessuno di realizzare il suo avanzare.

Trascorre come se fosse in sintonia con una canzone ricca di armonia e alternanza melodica ma anche di gravosità e offuscamento. Come se fosse un tutt'uno con "Pater Noster" di Richard Einhorn, un paragone migliore di questo non poteva saltarmi alla mente.

Non che quelle precedenti siano state più lievi o più sopportabili in fatto di ansia e tollerabilità, però questa qua è carica di un qualcosa, di una certa corrente elettrica che potrebbe dare la scossa da un momento all'altro e folgorare tutti.

C'è un certo attrito inspiegabile, dovuto forse agli ultimi eventi, alcuni più positivi altri ancora più negativi.

Ognuno di noi è, come dire, messo alla prova.

Il trucco è di non esaurire le vite che si hanno a disposizione, altrimenti... game-over.

Insomma, la maggior parte del mio gruppo - me compresa - è totalmente alle prese con questa nuova settimana. C'è chi la sa gestire meglio, destreggiandosi con maestria, c'è chi invece proprio non sa dove mettere le mani.

Marta durante le lezioni con Lunanuova è tutta impegnata a trascrivere appunti e a sottolineare paragrafi sul libro di testo, incollando post-it anche dove non necessario.

Bensì tiene rigorosamente la testa china sopra il quaderno posto sul banco, appunto per non incrociare gli occhi del suo professore che in maniera del tutto inevitabile continua a tenere lezione nella nostra classe. Naturalmente questa tattica durerà fin quando non sarà a quattrocchi con lui, fin quando non avverrà un'interrogazione, per amore o per forza.

Fino a quel momento pare che un'incudine assai pesante gravi sulle spalle della mia amica affinché stia ricurva, facendole prestare anche più attenzione del dovuto.

Se non altro l'argomento nuovo è maledettamente interessante; Lunanuova ha appena incominciato a spiegare il Surrealismo per poi andarsi successivamente a focalizzare in maniera più approfondita su Salvador Dalì, Alberto Giacometti, René Magritte e Joan Mirò. Un piccolo colpo di fortuna.

Marta, mentre tutta concentrata passa la punta dell'evidenziatore sopra la pagina immacolata del nuovo capitolo, sostiene di somigliare al "Carnevale di Arlecchino" dal momento che, a parer suo, quel quadro rappresenta lo specchio del suo subconscio.

Quando Apollo s'invaghì di AtenaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora