"Non serve che tutto il mondo ti ami. Bastano poche persone buone."The Greatest Showman (2017)
Un sottile spiraglio di vento si insinua fra le pieghe del gilet scarlatto della mia divisa. Mi fa rabbrividire siccome sono uscita fuori dall'Arcadium senza indossare il giacchetto, tuttavia sopporto senza battere i denti e senza lasciarmi sfuggire qualche strano lamento.Siccome sto spazzando il marciapiede davanti all'entrata, togliendo cartacce e resti di sigarette varie lasciati da persone ben poco educate, accetto la consapevolezza che posso resistere finché non porto a termine il mio compito. Ho sopportato il freddo in situazioni ben peggiori, come, ad esempio, dopo la serata trascorsa al Blue Velvet — ero persino a gambe nude in quel frangente.
Nell'attimo che raccolgo due mozziconi scostandoli con la scopa, Jevanni apre la porta d'ingresso del cinema, facendo fuoriuscire per pochi attimi la canzone della Perla Nera di Pirati dei Caraibi, ed esce all'esterno, avvicinandosi a me. Con quella canzone il suo aspetto da pirata non fa che aumentare, gli manca soltanto il cappello da Capitano e poi è pronto a salpare insieme a Jack Sparrow.
Il giovane esegue una breve piroetta sulle proprie gambe, piegandosi sulle ginocchia, e allunga le braccia verso l'alto in un gesto di sgranchirsi le ossa. Al momento due sale sono in modalità proiezione e la terza è chiusa fino alle nove, per cui sia io che lui ci prendiamo qualche minuto di pace e rilassamento. Jevanni si va ad arricciare con le dita la barba annodata nelle sue due famose treccine prima di iniziare a parlare.
«Come va la tua mano? È ancora viva?» mi chiede lanciandomi una finta occhiata guardinga, degna del suo spirito costantemente festoso. Forse è proprio per quello che la somiglianza con Jack Sparrow è veramente tanta, oltre che per la barba e per il mento affilato.
Sposto la scopa nell'altra mano, quindi, osservando quella cui ora vi è attaccato sopra un cerotto di piccole dimensioni. La fasciatura avorio ormai è sparita da un pezzo. La faccio piroettare di fronte agli occhi attenti di Giovanni e poi sorrido alquanto felice, «Come vedi si è ripresa del tutto».
Stringo persino le dita tanto per dar lui la prova ferrea.
Dopodiché Jevanni, abbandonando quel suo lato gioviale e adottando maggiore compostezza, fa un passo al fine di avvicinarsi di più verso la sottoscritta.
«Ora lo domando a te, tu stai realmente bene? Sai, dopo averti vista scoppiare a piangere per via del litigio con la tua amica mi sono preoccupato un bel po' anche se non l'ho dato a vedere» proferisce assottigliando le palpebre, esternando elevata cautela nel modo in cui me lo domanda.
Penso abbia una leggera paura che io prenda male questa sua preoccupazione, questo suo interesse, e gli risponda in malo modo. Ma, al contrario, mi sento veramente lieta del suo interrogativo nei miei confronti. Non mi sento affatto piccata o quantomeno irritata. Poi Jevanni non se lo merita, non ha mai fatto niente per meritarselo.
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Quando Apollo s'invaghì di Atena
Teen FictionIl liceo Caravaggio è diviso in due fazioni: quella del Classico e quella dell'Artistico - comunemente rinominati Perfettini e i Fattoni. Questi due indirizzi da tempo immemore condividono lo stesso tetto ma non si può certo dire che vadano in perfe...