Capitolo 35

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Giada

Salita in macchina parto senza guardarmi indietro e ormai incapace di tenere a freno le lacrime e i cattivi pensieri mi lascio andare a un pianto silenzioso per sfogare almeno in parte la frustrazione dovuta a tutta quest'assurda situazione.

Ero convinta di aver agito nel modo migliore rifiutando Valerio e restando con Rosy dopo il disastro combinato da Davide e Teresa, ma da come mi hanno trattata, i fratelli Mancuso non la pensano così.

C'è ancora una persona però, con cui voglio parlare; l'unica che può aiutarmi a capire quanto le mie azioni hanno contribuito a questo disastro. Per questo asciugo le mie lacrime e mi dirigo verso casa di Valerio.

Il tragitto è breve e con uno sforzo non indifferente recuperò un briciolo di calma apparente. Gli uomini di guardia all'abitazione del vice boss sono in allerta come ci si aspetta dal momento di tensione che la famiglia sta vivendo, ma conoscendomi mi lasciano passare.

"Sapevo che saresti venuta e anche che avresti avuto quest'aria battagliera, ma sei nel posto sbagliato piccola, io non c'entro nulla in questa storia." La sua voce è la prima cosa che sento quando faccio il mio ingresso nel salone del suo appartamento e subito dopo vedo lui, comodamente seduto sul divano con le braccia distese, le gambe accavallate, e la faccia da poker di sempre.

"Sai tutto però, e sei sulla difensiva" affermo saltando anch'io saluti e convenevoli e piazzandomi in piedi di fronte a lui, " quindi... puoi spiegarmi chi ha tirato i fili della marionetta?"

Si alza, raggiunge l'ampia finestra, la apre e si accende una sigaretta e poi con il suo solito aplomb mi risponde.

"Teresa non è la ragazza ingenua che credi, forse in passato è stata una buona amica, ma adesso è solo una iena accecata dalla gelosia e dall'invidia e questo... fa di lei una pessima marionetta." Si ferma per avvelenare i suoi polmoni con una generosa boccata di fumo e continua "Mia sorella l'ha avvicinata perché esattamente come te era convinta che fosse manovrabile, voleva usarla per raggiungere i suoi scopi, ma alla fine è stata lei a essere sfruttata." Fa cadere un po' di cenere in un lussuoso posacenere di vetro di Murano e mi lancia una lunga occhiata. "Teresa è animata dal fuoco della vendetta, lei non ha digerito il modo in cui Davide l'ha usata, credo lo amasse veramente e il fatto che quello stronzetto l'abbia sempre fatta sentire meno importante rispetto a te, le ha avvelenato l'anima. Vi odia, entrambi, ma questo immagino tu lo abbia capito. E quindi da brava calcolatrice qual è ha pensato che fingendo di credere a tutte le cazzate che mia sorella le ha propinato, e mostrandosi stupida e servizievole, avrebbe potuto restare nelle vostre vite e seminare il panico. Aspettava solo l'occasione propizia e tu gliel'hai fornita."

"Non ha senso!" Esclamo e lui spegne la chicca della Marlboro e si volta per guardarmi con un ghigno saccente in volto.

"Sì invece! Quale miglior vendetta del mettervi l'una contro l'altro?"

È vero, c'è riuscita, ci ha separati, ma farò di tutto per ricucire lo strappo che si è creato nel mio rapporto con Davide, dovessi metterci una vita. Adesso quello che voglio capire è perché il ragazzo che ho davanti si è prestato a questa assurda falsa. "Se avevi intuito le sue intenzioni perché ti sei fatto trascinare in una storia di letto da Teresa?"

"Mi dispiace ammetterlo, ma ho capito dove voleva arrivare quando ormai era troppo tardi e poi sono stato impegnato con la storia di Garritano per potermi occupare anche dei giochetti di quella pazza. Mi dispiace solo che Rosy ci sia andata di mezzo, anche se sono contento che si sia liberata di quello smidollato del tuo amico. Mi aveva quasi convinto di meritarla..."

"Non esagerare Valerio, se tu ci avessi avvisati avremmo potuto evitare questo macello e Rosy non avrebbe il cuore spezzato adesso." Sono arrabbiata, perché non mi ha informata, avrei messo in allerta i miei amici, li avrei protetti.

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