Giada
Resto ferma nel parcheggio a osservare l'auto di Raul sparire. Cerco di rimettere ordine nei miei pensieri e di capire come comportarmi dopo le scoperte di oggi. C'è una frase tra le tante pronunciate da Tiziana che non riesco a togliermi dalla testa: quella su Diego. In base a ciò che so del rapporto che aveva in passato con mio fratello non mi sembra strano che, Dom, gli abbia chiesto aiuto, ma che l'abbia minacciato si. Il termine "cani" è utilizzato dalle nostre parti per indicare la polizia e mi porta a chiedermi cosa sapesse Domenico su Diego. Che cosa può aver fatto di tanto sbagliato da temere i suoi stessi colleghi? Finora non avevo mai messo in discussione la sua integrità e tantomeno la sua onestà, ma le cose che ho scoperto in queste ore mi hanno fatto ricredere. Mi ha mentito deliberatamente sul piccolo Andrea, mi ha nascosto l'unione di Davide e Tiziana, e solo Dio sa quante altre cose non mi ha detto! Lui è l'unico su cui non avevo fatto i controlli incrociati che il comandante mi ha consigliato e a questo punto credo di dover rimediare.
Non ho molta voglia di tornare in villa, ma di certo non posso restare qui ad ammirare la strada vuota. Mi è stato insegnato a pensare lucidamente in queste occasioni, senza farmi fuorviare dalle emozioni, ed è ciò che adesso devo fare. Mettere da parte il senso cocente di delusione che ha invaso la mia anima e concentrarmi sul primo passo da compiere per districare l'intricata matassa che è questo caso.
Raggiungo la mia auto e recupero il cellulare dal cassetto porta oggetti, trovo dieci chiamate senza risposta di cui due di mia madre, e otto di Diego. Richiamo innanzitutto lui perché è quello che avrei fatto prima di scoperchiare il pentolone delle menzogne. Ascolto gli squilli susseguirsi e spero che attacchi la segreteria, ma come sempre la fortuna è impegnata da un'altra parte quando si tratta di me.
"Piccola, ma dove sei finita?"
So perfettamente che conosce la mia posizione, il mio cellulare è dotato di GPS e come tutti gli agenti operativi devo tenerlo attivo affinché i miei superiori sappiano sempre dove sono, ma glielo dico lo stesso recitando la parte della stupida. "Al cimitero!"
"Perché non rispondevi al telefono? Sai che devi sempre tenerlo con te! Quando torni?"
Faccio un bel respiro, ignoro la prima parte della frase e rispondo solo all'ultima domanda. "Devo ancora andare da mia madre e passare da Valerio, staro fuori ancora per un po'."
"Va bene! Porta il cellulare con te, è un ordine!"
Un dubbio mi assale! Il mio telefono è nuovo, il vecchio si è rotto improvvisamente qualche giorno prima della partenza ed è stato Diego a regalarmi quello che ho adesso. E proprio il suo tono categorico, oltre alla fissa per il maledetto cellulare, mi fa sospettare che sia in malafede.
"Sì, signore. Ci vediamo dopo." Rispondo, con una finta intonazione scherzosa, facendogli credere che lo sto prendendo in giro per la sua ultima frase, e riattacco.
Senza indugiare smonto il cellulare togliendolo dalla cover, recupero l'astuccio con gli attrezzi adatti a questo tipo di lavoro dalla borsa e facendo attenzione svito le viti che ancorano il meccanismo elettronico alle parti di plastica ed è lì che la trovo: una minuscola cimice di ultima generazione, tanto sottile da poter essere nascosta anche in uno smartphone. La voglia di distruggerla è troppa, ma a cosa servirebbe? Solo a fargli capire che l'ho scoperta! Rimonto tutto e mi concedo un secondo per riprendere fiato. Devo rispettare la mia tabella di marcia, non insospettirlo ulteriormente.
Riparto a bordo della vecchia utilitaria di mia nonna, un'auto comune, a Diamante ce ne sono molte dello stesso colore e modello. Lei mi diceva che è ottima per andarsene in giro senza attirare l'attenzione, ed è per questo che anch'io ho deciso di usarla. Per sicurezza domani la porterò dal meccanico di mio padre e la farò controllare da cima a fondo, sia per eventuali malfunzionamenti sia per escludere che Diego abbia dotato anche lei di qualche optional non richiesto.
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Il Prezzo Della Vendetta
RomanceGiada è sempre stata felice, ha vissuto in un posto incantato come la principessa di una favola. Amata, ammirata, protetta, non si è mai guardata attorno come avrebbe dovuto, fin quando quello stesso mondo che gli aveva dato tutto non si è preso una...