Pessimo natale

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-Ramoso alzati, non puoi fare il depresso il giorno della vigilia! Dobbiamo fare casino, mangiare fino a morire, dar fastidio a tutti i noiosissimi parenti che vi vengono a trovare e...
-Ci, ci vengono a trovare Sirius. La mia prozia si è presa una cotta per te.
-Beh...non avrebbe potuto fare altrimenti.- ammicca lui facendomi l'occhiolino.
-Sir ti prego, lasciami in pace.- sospiro gettando all'indietro la testa per poi tornare a guardarlo.
-Va bene, vado a mangiare tutto quello che trovo. Ma per l'ora di pranzo devi essere vivo come al solito. Non posso affrontare da solo tutti quei parenti.- dice prima di uscire dalla stanza, lasciandomi solo con le mie ridicole crisi.

Ne ho avute così tante, sempre per colpa sua poi, che neanche me le ricordo tutte.

Sono in confusione.
Nella confusione più totale.
Insomma, quando vedo Lily, come la sera della festa, ho voglia di farle provare tutto quello che provo io, di farle capire quanto io stia male, e vendicarmi di anni e anni di indifferenza.
Quando invece siamo lontani, vorrei baciarla, e le mie crisi tornano a farsi sentire, facendomi dimenticare tutto l'astio che provavo.
Adesso, vorrei solo che lei mi amasse come io amo lei, e tutto si sistemerebbe.

Ma purtroppo non è possibile.
Il mio piano di vendetta è andato a rotoli dopo dieci minuti. Lei mi ha di nuovo fatto capire quanto sia più avanti di me in tutto.
Adesso sta con Sean e non ho fatto altro che allontanarla da me e spingerla verso di lui.

E se come dice Sirius, lei é gelosa, questo non comporta che lei provi quello che provo io.

Sembro bipolare tante sono le volte che cambio idea. La amo, ma sono stufo di aspettare.
Posso continuare a struggermi per lei in segreto, e far finta di essermene dimenticato in sua presenza.
E propio io, che prendevo in giro chiunque si prendesse una cottarella passeggera, sono finito nella trappola dell'amore.
È ridicolo solo a pensarci.

Mi sento solo, soltanto a pensarci.
Perché se mi ripeto che la ragazza che amo non mi amerà mai, allora il mondo mi sembra vuoto.

Per non parlare delle lettere.
Non so neanche se le abbia lette.
Ne è passato di tempo da quando, una volta a settimana, mi infilavo di nascosto nella sua stanza, per lasciargliele sul letto.
Non ho mai più riscritto quella in cui le rivelo di essere un'animagus, o avrebbe capito subito.
Non ha detto niente a nessuno a quanto ho capito nessuno ne sa niente.
Vorrei sapere se si è chiesta almeno una volta chi fosse il ragazzo che le scriveva tutte le estati, che la corteggiava spudoratamente, e la ammirava durante tutta la giornata.

La mia intenzione è quella di dimenticarla per le vacanze di Natale, e poi tornare ad amarla in silenzio, a sorridere quando è felice, e a piangere quando qualcuno la fa soffrire, senza poter fare niente.
Se mi vorrà amare io sarò lì per lei, ma per come stanno adesso le cose, posso solo amarla in segreto e far finta che mi sia indifferente.

Soddisfatto del mio monologo mi alzo dal letto e afferro i vestiti eleganti che mia madre ha poggiato sulla sedia questa mattina.
Propio nel momento in cui finisco di "pettinarmi", suona il campanello.
Scendo di corsa le scale rischiando di inciampare e cadere rovinosamente a terra, per poi aprire la porta arrivando prima di Sirius.
-Oh andiamo! Com'è possibile?
-Sono un cercatore, è il mio lavoro essere veloce Sir.- ribatto girando la maniglia.
Rivolgo un grande sorriso a mia zia, a suo marito e ai suoi due cani che mi fissano famelici.
Ok
Forse mi fanno un po' di paura.
Ma neanche tanta.

-James!- urla prima di abbracciarmi e stringermi. Suo marito, Todd, mi guarda da dietro le sue spalle, alzando le spalle. Lei dopo qualche minuto alquanto asfissiante si stacca e mi sorride premurosa.
-Zia Carol, che piacere vederti.- lei mi pizzica la guancia, e si rivolge a Sirius.
-Eccolo qui il giovane Black. Come stai caro? Va tutto bene a scuola?- chiede sorpassandomi. Stringo la mano a Todd per poi richiudere la porta alle sue spalle. Mia madre, ancora con il grembiule da cucina, arriva nell'ingresso con un gran sorriso sulle labbra dipinte di rosso.
-Carol, Todd, benvenuti. Accomodatevi nel salotto intanto, il pranzo è pronto tra poco. Charlus vieni.- dice di corsa abbracciando mia zia e suo marito.
Mio padre, con un'espressione cordiale accoglie Carol e Todd portandoli in salotto.
Io batto in cinque a Sirius e insieme ci dirigiamo in cucina spintonandoci a vicenda.
-State alla larga. Non potete mangiare prima di pranzo. - mia madre sventola la bacchetta per spostare i piatti dalla nostra portata.
-Mamma dai!
-No James, non ci provare.
-Ma noi abbiamo fame.
-Ho detto che tra poco si mangia Sir. Dobbiamo solo aspettare la prozia Maddie e il cugino di tuo padre con la moglie e i figli. Ecco! Hanno suonato, vai ad aprire. Io mi tolgo il grembiule.-
Dice prima di sparire su per le scale.
Io e Sirius ci voltiamo nello stesso secondo.
-Ha detto a me.
-No, a me.- ribatto prima di cominciare a correre verso la porta preceduto da lui.
Come prevedibile, arriva prima lui, che mi scocca un'occhiata di scherno prima di aprire la porta ed essere travolto.
-Sirius caro.- urla la prozia Maddie abbracciandolo. - Sei così cresciuto! Ma guardati.- commenta prima di rivolgersi a me.
-Jamie, caro. Sei sempre più simile a tuo padre. Ma più affascinante, stai tranquillo.- dice con un'occhiolino, prima di raggiungere mia madre che la chiama dal salotto.
Dietro di lei compaiono il cugino di mio padre, Hero, e sua moglie Avril, con i tre figli, gemelli, di otto anni.
-James!- urlano i bambini con una voce spacca timpani. L'unica bambina, di tre gemelli, mi abbraccia in silenzio prima di rivolgere un sorriso timido a Sirius, con cui non ha molta confidenza.
-James caro.- mormora Avril prima di abbracciarmi. Io e Hero ci stringiamo la mano e poi mi sposto per farli entrare e chiudere la porta.
Mia madre intanto li ha fatti sedere tutti a tavola.
Una volta seduti e serviti, la solita conversazione imbarazzante prende il via.
-Allora James, vai ancora dietro a quella ragazza dai capelli rossi?
-Oh sì.- ribatte Sirius ridacchiando.
-Davvero? E non ha ancora ceduto?
-No, è un'osso duro.- continua lui ridacchiando. Gli scocco un'occhiata di fuoco prima di sganciare la bomba.
Lui evidentemente comprende e sbianca.
-Lo sapete che Sirius si è fidanzato?
-Cosa?!- la prozia tossisce e spalanca gli occhi assieme a tutti gli altri.
-Si è fidanzato.
-Quando ti metti con la Evans faccio una parata.- mi ringhia lui sottovoce.
-Sirius non ci avevi detto niente. E chi è?
-Marlene.
-La giovane Mckinnon?
-Eh già.
-Un concerto.- continua Sirius sottovoce.
-E dovreste vedere come sono carini.
-Convoco Silente per sposarvi.- ringhia ancora lui.
-In effetti Marlene è molto bella, me la ricordo.- commenta mia madre.
-Adesso la vogliamo conoscere.- continua mio padre.
-Invito mia madre al matrimonio.- continua lui.
-Posso vedere una foto?- chiede Sophie sorridendo. Sirius sembra ammorbidirsi e la smette di ringhiarmi minaccia per poi risponderle.
-Certo.- mormora.

Il resto del pranzo continua tranquillamente, e nel pomeriggio io e Sirius scriviamo ad Alice, per organizzare una festa la sera di capodanno.
Dopo due ore ci arriva la risposta in bocca a un gufo grigio.
-Leggila Sir.
-Ciao...bla bla bla...locale babbano...Lily e Remus...bla bla bla...e...cosa ci fa Remus a casa della Evans?!
-Remus? Evans?!
-Dice che l'ha sentita stamattina e le ha scritto che è andato da Lily per motivi ad Alice ignoti.
-Ma non doveva andare da suo padre? Ci ha mentito.
-Non ci posso credere.
-Dobbiamo andare da lui. Chiarire.
-Scommetto che lo fai solo per stare con la Evans.
-Zitto Sir. Sai dove abita?
-Vicino a Moccious.
-Confortante.


***

-Lily tua madre dice che il pranzo è pronto.
-Arrivo, sto scrivendo ad Alice. Ecco ho finito.- dico mettendo la busta in bocca al mio gufo.
Poi mi alzo dalla sedia e raggiungo Remus sul pianerottolo.
-Pronto a un pranzo con Petunia?
-Prontissimo.- sospira lui.
Scendiamo assieme le scale per poi entrare in sala da pranzo sorridendo.
-Allora Lily, cosa ci racconti? Com'è Hogwarts quest'anno?- mi chiede mia madre tagliando il pollo.
-Oh beh, il solito.
-Già.- conferma Remus.
Abbiamo deciso di non dire nulla dell'attacco per non farli preoccupare inutilmente.
-Beh, invece i genitori del mio fidanzato ha appena comprato una nuovo casa al mare e quest'estate mi hanno invitato.- comincia Petunia.
Il pranzo trascorre veloce, tra gli elogi a quell'odioso Vernon, e quelli alle sue proprietà, nonostante i miei genitori abbiano tentato innumerevoli volte di portare il discorso su di noi, non c'è stato verso.

Nel pomeriggio, quando i miei genitori escono, e Petunia si rintana in camera sua, io e Remus rimaniamo soli.
-Vuoi un the? Ho dei biscotti al cioccolato.
-Certo.- annuisce lui seguendomi in cucina. Ci sediamo e dopo pochi minuti il the è nelle tazze e metà confezione di biscotti se n'è già andata.
-Quindi dicevi a proposito di quel libro?
-L'ho letto in meno di una settimana, è fantastico, lo devi leggere e poi...- Remus viene interrotto dal campanello.
-Aspettami qui, vado io, sarà la vicina.- dico alzandomi e dirigendomi nell'ingresso.
Apro la porta pronta a prestare lo zucchero al l'anziana signora che abita qui davanti per poi ritrovarmi davanti le persone che meno mi sarei aspettata.
-Black? Potter?
-In persona. Remus è qui?




Ehilà gente
So che oramai sono molto incostante, ma purtroppo sono troppo impegnata (maggio, studenti in crisi ecc...) e volevo preparare un capitolo un po' più lungo per le +1000 views!
È davvero incredibile
Grazie mille.
Finalmente ci abbiamo capito qualcosa nella testa di James, anche perché a dire il vero non ci capivo niente neanche io😂😂😂
Cosa succederà?
Vi aspetto qui sotto per eventuali congetture.
Beh detto questo vi saluto
Baci e ancora grazie❤️😘😘

Di un'occhialuto cercatore e una rossa mezzosangue- [Jily]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora