James perfetto.

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Negli scorsi anni ho sempre fatto di tutto per Lily, specialmente nel giorno del suo compleanno.
Andavo alla ceca, e qualunque cosa mi venisse in mente per impressionarla era il mio prossimo obbiettivo.

Non mi sono mai soffermato a pensare a cosa rappresentasse qualcosa di speciale per lei. Ogni anno le inviavo mazzi di gigli, dizionari di italiano, boccini d'oro con inciso il suo nome, fasci interi di poesie e scatole di gomme bolle bollenti, le sue preferite.
Ho speso una fortuna al terzo anno, per  la raccolta intera di tutti i volumi contenenti tutti gli incantesimi mai inventati, ma il massimo che ho ottenuto è stato un sorriso timido e i sedici volumi indietro con un bigliettino, dove lei spiegava che non poteva accettare il regalo.

Ho dato i nostri nomi a due stelle, e mi sono fatto aiutare da Remus per i contatti con i babbani, ho corrotto gli elfi domestici per far cucinare per una settimana intera i suoi piatti preferiti, tanto che alla domenica non ne potevo più di bere the alla vaniglia e mangiare torta alla melassa, ma se lei era contenta avrei continuato per settimane, anzi, anni.

Tenevo nella tasca sopra al cuore della divisa da Quiddich un suo biglietto, dove mi ringraziava, e glielo mostravano alla fine di ogni partita, tirandolo fuori subito dopo aver preso il boccino d'oro, anche quando lei non c'era.

E se io davo il mio tutto per lei, perché lei coglieva solo il mio lato immaturo, quello impegnato a perseguitare Mocciosus?
Ho sbagliato per tanti anni, ho reso la sua permanenza qui un inferno, ma per gelosia.
Lui le era così vicino, così intimo con lei.
Lui poteva abbracciarla, sorprenderla mentre leggeva in biblioteca senza beccarsi una fattura, lui poteva bere dal suo termos, ed io no.
Cosa aveva lui in più di me?
Nulla, eppure io era il cattivo della fiaba per lei.

Passava sempre la sera del suo compleanno con lui, facendolo entrare di nascosto in sala comune, e sorridendogli come non aveva mai sorriso a me, mentre io li guardavo da dietro la colonna delle scale.

-James? Tutto bene?- Sirius mi scuote per una spalla, con espressione preoccupata, ed io mi aggiusto gli occhiali sul naso prima di accennare un sorriso.
-Andiamo allora.- mormora prima di aprire la porta della stanza delle Necessità.
Appena la porta si richiude alle nostre spalle io sistemo il regalo sotto il mio braccio e scorro la sala con gli occhi, cercando una testa dai capelli rossi.

In queste settimane non ci sono stato per nulla, impegnato com'ero per il Quiddich e lo studio, e anche se mi ero ripromesso di allontanarmi, ogni suo sguardo mi trapassava il cuore.

Incredibile che io mi sia messo a studiare, lo so, ma mio padre spera davvero tanto che io passi gli esami con il massimo per entrare all'accademia Auror, e io non me la sento di deluderlo.

Finalmente, dopo qualche minuto, la vedo parlare con Marlene, e il mio cuore perde un battito.

Il suo corpo, che tanto agogno e desidero, è fasciato in un vestito verde, di una tonalità diversa da quella dell'ultima volta. È più scuro, più maturo.
I suoi occhi brillano come zaffiri in mezzo alla sala, i suoi capelli acconciati in morbide onde risaltano su tutto il resto. La sua pelle chiara, quasi bianca mi conquista, come tutte le volte che l'ho vista, lasciandomi immaginare come sarebbe accarezzarla e baciarla.

Lo scollo a V le accarezza il petto e scende troppo in basso per non permettermi di guardare in cagnesco un coglione del sesto anno, che la fissa con la bava alla bocca.
Il vestito a tubino la avvolge e la fascia perfettamente, tanto che arrivo a chiedermi se il suo scopo stasera non sia quello di farmi correre in bagno urgentemente prima di essere notato.

Le gambe snelle si muovono armoniose mentre si sposta verso sinistra, per non essere colpita in pieno da un paio di ragazzi già ubriachi.

È come se il tempo si fosse fermato; non sento più nulla, vedo solo lei.
Il collo bianco mi attrae, mi stuzzica, mi fa rimpiangere il tempo sprecato.
Le mani, delicate e curate, spostano lentamente la massa di capelli color fuoco dall'altro lato del collo.

Mi sento inadatto, sorpreso, impressionato. Le labbra dipinte di un colore tra il rosa e il rosso opaco sembrano chiamarmi. 
È stupenda, meravigliosa, e se non fossi schifosamente egocentrico direi che è troppo in alto per me, perché solo adesso mi rendo conto che potrebbe esserlo.

E poi accade: lei ride, e il mondo sembra diventare un posto fantastico tutto d'un tratto.
Le labbra scoprono i suoi denti perfetti, posso immaginare l'alito all'eucalipto, la risata cristallina e la smorfia divertita con cui comprime le risate troppo rumorose.

Marlene sembra notare Sirius accanto a me, perché ci indica e sorride.
Lei si gira lentamente e accenna un sorriso prima si cominciare a camminare verso di noi.

-Cazzo, vengono qui?
-A quanto pare.- mormora Sirius tra i denti.

La osservo camminare, mentre si fa strada tra la piccola folla che balla.
La cassetta che tengo incastrata tra fianco e braccio improvvisamente sembra più calda, ed io sento il cervello andare in panne.

I capelli scivolano all'indietro mentre sorride e si avvicina sempre di più.
Sento Marlene dire qualcosa quando arrivano davanti a noi, ma la mia attenzione, la più completa e devota, è rivolta a lei.

Le labbra perfette si muovono lentamente, e sotto il suo sguardo mi sento improvvisamente tra ghiaccio e fuoco.
-James.- pronuncia lentamente, a bassa voce, accennando un sorriso.
E nel momento in cui i suoi occhi si scontrano con i miei, e le nostre anime sembrano chiamarsi, io sembro aver perso la voce davanti a tanta perfezione.





Ehilà genteee!
Vi sono mancata?
*coro di buuuu e pomodori volanti*
No eh?

Come va da voi?
Qui fa ancora un caldo da suicidio.
Abbiamo appena scoperto che quello di James è un'amore platonico, e non solo carnale, come secondo me pensavate.
Considerazioni?
Pronti per il prossimo capitolo di fuoco?
No no, fermi, è ancora presto per quello che pensate.
Beh io me ne vado, e vi aspetto nei commenti.
Andate in pace
Baci
Lily

Di un'occhialuto cercatore e una rossa mezzosangue- [Jily]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora