Tremiamo insieme

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«Lily? Stai tremando?»
«No, perché?»
«Perché tremi»
«Tremiamo insieme allora» sussurro accoccolandomi al suo braccio. James mi stringe a sè, con gli occhi puntati su Silente.

«Ho tanta paura Lils»
«Anche io»
«Se muoio d'ansia lì dentro sappi che ti amo»
«James ma che cazzo dici?! Ti ammazzo se muori» lui mi dedica un sorriso sghembo, e mi strizza l'occhio.
È arrivato il momento in cui i minuti che mancavano all'esame si azzerano.
È arrivato il momento in cui diventiamo alunni del settimo anno per davvero, quel momento in cui con il tuo nome, e cosciente di quello che hai fatto per sette anni, ti presenti davanti a qualcuno che ti giudica.
Stringo la sua mano, finché non ci separiamo per sederci.

«Minnie continua a tirare su con il naso» mi sussurra James, tirandomi fuori dai ricordi degli esami.
È andato tutto bene
E adesso siamo qui a prendere il diploma
Per davvero
Non è un sogno, uno di quelli che facevo all'inizio dell'anno, è la realtà.

«Sirius secondo me si mette a cantare» replico con un sorriso.
Il sole caldo di giugno ci scalda le spalle, i visi, illumina i nostri sorrisi, gli occhi luminosi, quelli di chi ce l'ha fatta.
Accanto a me sono seduti i miei amici, quelli di una vita. C'è Marlene, che fa finta di non piangere, con gli occhi azzurri lucidi e Black che la consola. C'è Remus, fiero di sè stesso, sorridente, accanto a Emmeline.
Ci sono Frank e Alice, che nulla e nessuno separerà mai. E poi ci sono io, accanto a James, serena e contenta come non mai.
La notte prima degli esami non volevamo dormire. Non ci abbiamo neanche provato all'inizio. Siamo rimasti attorno al camino spento, a contare i minuti, a ripassare formule, a nascondere lacrime.
Siamo rimasti insieme, a rinvangare ricordi, a cercare di non piangere, a ridere come se non avessimo un futuro.
Il tempo si è fermato forse, per qualche secondo. Magari siamo riusciti a bloccare un'istante, solo uno, di quello che abbiamo vissuto.
Poi ci siamo ritirati nei nostri letti, tanto per fare finta di averci provato. Siamo entrati nelle lenzuola rosse, nel guscio dei nostri pensieri, così rumorosi da riempirci la mente. Mi sono rigirata nelle coperte per ore, dormendo, guardando il soffitto. Ho pensato a James, ai miei genitori, a mia sorella. Ho pensato a quello che sta accadendo.
Ce ne andremo. È questa la cruda verità. Prenderemo le nostre cose per l'ultima volta, rideremo per l'ultima volta scendendo le scale, imprecheremo per l'ultima volta sbagliando corridoi e spaventeremo per l'ultima volta i ragazzini di prima, gli stessi che ancora non sanno quello che sta per accadere.
Ogni secondo questa volta è l'ultimo.
Abbiamo passato le nostre vite qui. Siamo come fratelli.
Sono entrata qui con un'amico, ne esco con l'amore della mia vita, con altri amici e con la consapevolezza che le cose cambiano. Le persone cambiano.

Il tempo andrà avanti, gli anni anche.
Noi diventeremo vecchi, avremo dei figli, un gatto magari. Rimarremo amici, litigheremo, le nostre vite si intrecceranno, ci ingloberanno, e noi non saremo più qui.
La nostra vita saremo noi, per la prima volta, senza Hogwarts.
Il fatto è che, pezzi di noi rimarranno qui. I nostri pensieri, i nostri cambiamenti, le risate, gli scherzi. Le urla, gli incantesimi, i sorrisi, gli sguardi. Rimarrà tutto questo di noi, qui. Perché ci appartengono come appartengono ad Hogwarts tutti questi momenti. Perché sono accaduti solo grazie ad Hogwarts.
Perché senza Hogwarts, ora noi saremmo nulla, saremmo diversi, distanti.
I pensieri sussurrati, i sorrisi gelidi ai professori, gli sguardi d'amore, le occhiate di intesa, le grida, il cibo, i singhiozzi, le lacrime e i cambiamenti. Tutto questo di noi mi scorre davanti agli occhi. Le battute, le risate, i denti scoperti, le labbra arricciate, i primi baci, gli schiaffi, gli schiantesimi.
Tutto quello che siamo stati è andato. Rimarrà solo per noi. Rimaniamo noi, e le conseguenze di quello che abbiamo fatto. Le tracce delle nostre scelte.

Quando Emmeline si è lisciata i capelli per la prima volta, la prima volta che ho visto James Potter, la prima volta che ho incrociato il suo sguardo malizioso e furbo, la prima volta che ho visto gli stessi occhi che oggi mi guardano come non hanno mai guardato niente. I sorrisi arricciati di Alice, le battute di Marlene, le guerre di cuscini. Le urla, i gridolini femminili sotto la doccia fredda, i compiti copiati, gli allenamenti. Il Quiddich, le scope, James.
Ogni istante, ogni persona che si è intrecciato con le nostre vite sono stati importati. Ci hanno cambiato, ci hanno resi forti, vulnerabili, più grandi o tremendamente fragili.
Noi siamo diventati uomini e donne qui, abbiamo imparato cosa amiamo, cosa no, chi ci può deludere e di chi ci fidiamo ciecamente.

Di un'occhialuto cercatore e una rossa mezzosangue- [Jily]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora