8. La valigia

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"Alessandro, Beatrice ma cosa state facendo?" Ci chiede Martina facendoci sobbalzare. Da come ha esposto la frase non sembrerebbe arrabbiata. Mi riabbasso immediatamente la maglietta del pigiama e guardo Alex imbarazzata. Anche lui è molto imbarazzato e si vede da come mi stringe la mano, una stretta che già conosco...

Flashback
2 anni prima...
"Alessandro se non ti muovi farai tardi alla partita, ma dove ti sei cacciato?" Urlo io passando da una stanza all'altra. Sto cercando il ragazzo che mi piace, deve fare una partita di calcio ed è in ritardo.
"Dai Alessandro dove ti nascondi? Sappi che ti troverò ovunque tu..."
"Bea sono qui" bisbiglia Alessandro da dietro l'anta dell'armadio.
"Ma non sei..." comincio a parlare a voce alta, ma lui mi blocca dicendomi di abbassare la voce. Riprendo a parlare con voce bassissima e dico ridendo "ma non sei troppo grande per giocare ancora a nascondino?"
"Non voglio fare la partita"
"Perché non vuoi?"
"Perché se poi non segno, tu ci rimani male" si giustifica in un modo triste.
"Ma a me non importa se segni, cioè se segni sono contenta per te, però non ci rimango male se non segni perché ti voglio bene lo stesso" gli dico io avvicinandomi a abbracciandolo. Migliaia di brividi mi percorrono la schiena mentre abbraccio LUI, quel ragazzo che mi sta stravolgendo la vita.
Si stacca, purtroppo, dall' abbraccio e mi dice "ti prometto che se oggi segno, ti dedico quel goal. Ora andiamo che ho una partita da vincere".
Mi prende per mano e io arrossisco come un pomodoro. Lui ci fa caso ma fa finta di niente. Quando scendiamo da Martina e Matteo, mi stringe ancora di più la mano: è imbarazzato per la scenata che ha fatto.

Fine flashback
"Marti...noi...stavamo solo...ehm" rispondo io facendo molta fatica a parlare a causa dell'imbarazzo. Martina scoppia a ridere. Nonostante l'età, è ancora una bella donna e io l'ho sempre presa come punto di riferimento.
"Tranquilli non lo dirò a nessuno" dice e poi continua sospirando "l'amore degli adolescenti".
"Mamma cosa eri venuta a fare?" Chiede Alex interrompendo questo momento di imbarazzo.
"Volevo dirvi che la cena è quasi pronta, vi aspetto di sotto" detto questo fa per scendere ma viene fermata da quello che le chiedo.
"Ma tu quanto tempo sei stata qui a osservarci? Hai sentito anche qualcosa del nostro discorso?". Martina scoppia a ridere e dice "ho sentito molto del discorso".
Due giorni dopo...
Domani devo partire e ancora non mi sono preparata le valigie. Ma perché sono così lenta? Okay forse so il perché: sono indecisa su cosa portare e se scegliessi una determinata cosa al posto di un'altra, l'altra ci rimarrebbe male. Forse ho qualche problema mentale visto che i vestiti, e in generale gli oggetti, non si possono offendere.
Beatrice Smith sei la ragazza più fortunata del mondo, hai un ragazzo stupendo e perdi tempo con una valigia anziché passare questa giornata con il tuo fidanzato. Un momento, qualcuno ha citofonato e devo scendere di sotto per rispondere, lasciando ovviamente la camera in un caos indescrivibile.
Quel qualcuno è Alessandro...
"Bea ti vedevo dalla finestra della mia camera mentre eri in preda dal panico e sono venuto ad aiutarti" mi dice il mio fidanzato ridendo. Mi slancio per abbracciarlo e metto la mia testa sul suo petto. Lui mi stringe a se e con una mano gioca con i miei capelli.
"Mamma e papà sono a lavoro quindi non possono aiutarci. Saliamo in camera?" Gli chiedo mentre sto ancora tra le sue braccia.
"Bea sei maliziosa però" mi dice lui scoppiando a ridere. Quando capisco il perché, dopo 100 anni, gli do uno schiaffetto sul braccio e lui fa il finto offeso. Lo prendo per mano e lo conduco sopra nella mia camera. Appena entra vede: la valigia sopra la scrivania, i vestiti tutti accatastati sul letto, il cassetto con i completi intimi aperto e tutte le mie scarpe per terra.... in una parola <caos>.
"Bea quanto sei ordinata" scoppia a ridere per la terza volta di seguito oggi.
Lo fulmino con lo sguardo ma non resisto e lo bacio.
"Innanzitutto dobbiamo organizzarci. Hai fatto la lista delle cose che ti devi portare?"
"Si sta da qualche parte nell'armadio"
"Come nell'armadio?" Scoppia di nuovo a ridere mentre io entro dentro l'armadio e indovinate cosa succede? Tutti i vestiti che erano rimasti ordinati mi cadono addosso ed io cado all'indietro sommersa dai miei vestiti.
"Bea, Bea dove ti sei cacciata?" Mi chiede preoccupato Alex mentre sposta i vestiti per farmi uscire.
"No me va ne  ai ua" dico io da sotto i vestiti e le parole mi escono strane.
"Potresti ripetere che non ho capito l'ultima sillaba?" Mi chiede Alex mentre ride. Probabilmente se continua a ridere così tanto gli rimane il sorriso stampato in faccia a vita.
"Ho detto.." ripeto mentre riesco finalmente a uscire " ce l'ho fatta finalmente. Prima ho detto che non me ne va bene mai una. Perché mi guardi così?".
"Perché sei bellissima anche con un paio di mutande in testa" stavolta sta ridendo a crepapelle sdraiato per terra. Mi giro verso lo specchio e lo vedo: ho un paio di mutande messo come bandana in testa; ma come ha fatto a mettersi così?
"Non si ride sulle disgrazie altrui" dico ad alex facendogli una linguaccia. Lui si rialza e cominciamo a preparare la valigia. Dopo 2 ore finalmente abbiamo fatto la valigia e abbiamo risistemato la camera. Ora sembrerebbe quella da copertina dell'ikea.
Mi sdraio esausta sul letto e vedo Alex imbarazzato. Gli faccio cenno di raggiungermi e si siede al bordo del mio letto. Il mio letto non é ne singolo ne matrimoniale, ma una via di mezzo. Lo vedo che mi guarda e poi gira la testa da un'altra parte per non guardarmi negli occhi. È tutto rosso in viso e non riesco a capire perché. Giro lo sguardo per la stanza cercando di capire che cosa possa averlo fatto imbarazzare così tanto. Non la trovo fino a quando non mi soffermo sui suoi pantaloni, o meglio sul cavallo dei suoi pantaloni. Lui segue il mio sguardo e diventa ancora più rosso, anche le mie guance si tingono di rosso.
"Se ti serve... ehm... il bagno... puoi pure entrare, la porta è affianco alla libreria della mia camera" gli dico molto imbarazzata.
"Devo andarci? Altrimenti posso aspettare che passi..." mi dice lui imbarazzato.
"No vai vai, io intanto vado a..." non so cosa potrei fare nel frattempo, poi mi viene in mente un'idea sicuramente pericolosa "vado a preparare due bicchieri freschi di succo".
Esco dalla porta e mi nascondo, aspettando che lui entri in bagno. Quando sento la porta del bagno chiudersi, rientro dentro la camera e mi avvicino alla porta....

Spazio autrice:
Ecco il nuovo capitolo...
Baci💋💋

Non vivo più senza di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora