23. Di nuovo insieme

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Per scendere mi aiuta il controllore. Lo ringrazio e mi giro a cercare i miei, ma al loro posto c'è Alex. Mi ha fatto una sorpresa. Istintivamente corro verso di lui con tutte le valigie. Le lascio perdere e gli salto il braccio. Lui gira su se stesso mentre mi tiene stretta al suo corpo. Mi è mancato tantissimo. Mi posa a terra e mi lascia un bacio sulle labbra. Lascia le sue braccia ferme sul mio corpo e mi guarda negli occhi. Brillano entrambi, brilliamo di felicità. Mi lascia un altro bacio a stampo. Continua a lasciarmi tanti baci su tutto il viso.
"Mi sei mancata Bea" mi dice tra un bacio e un altro. Anche lui mi è mancato, mi è mancato tantissimo.
"Anche tu, ma ora andiamo a casa" gli dico cercando di staccarmi. Mi guarda malizioso.
"Cosa vorresti fare a casa?" Mi chiede sogghignando. Io arrossisco di colpo, rendendomi conto di cosa ho detto.
"Se ti può consolare, staremo tutto il giorno solo noi due...." mi dice con un sorriso pervertito "...e mio fratello" continua sbruffando.
"Perfetto, allora non faremo nulla. Ti va di stare in terrazza? Sai, il nostro primo bacio c'è stato lì" gli dico arrossendo leggermente. Dovrei anche parlare con Alessio oggi.
"In realtà il nostro primo bacio c'è stato molto prima. Dai, vorresti dirmi che non ti sei mai immaginata di baciarmi?" mi dice Alex ridendo. Lo guardo male e gli do un leggero schiaffo sul petto. Ma poi nascondo il viso in quel punto, mi vergogno troppo. Prende il mio viso tra le mani e lo scansa dal suo petto. Fissa i nostri sguardi e mi sussurra: "io ci ho pensato tantissime volte a un nostro bacio Bea, non ti devi vergognare". E detto questo, fa diventare reali le immaginazione unendo le nostre labbra.

Finito il bacio, decidiamo finalmente di uscire dalla stazione. Quando arriviamo a casa mia, entro dentro e non trovo nessuno.
"Te l'ho detto che non c'è nessuno oggi" mi dice Alex dietro di me. Poso la valigia nel salotto ed esco di fuori. Chiudo la porta a chiave, poi il cancello e, mano nella mano con Alex, ci dirigiamo nella casa affianco, ovvero la sua. Suona il campanello e qualcuno, presumo Alessio, apre il cancello. Entriamo e ci avviamo verso la porta.
"Le rose di Martina sono sbocciate, mamma mia quanto sono belle!" Esclamo mentre noto le rose rosa di mia suocera.
"Si, mamma ne va fiera. Vieni che ne colgo una per la mia principessa" mi risponde Alex mentre mi porta verso le rose.
"Nono fermo, tua mamma ci uccide" lo fermo ridendo. Inizia a ridere anche lui e alza le mani in segno di arresa. Posa le mani sui miei fianchi e mi attira a sé. Posa delicatamente le sue labbra sul mio sorriso e iniziamo a baciarci. Approfondisco il bacio cingendo le mie braccia intorno al suo collo. La porta dell'ingresso si apre e sbuca Alessio. Ci guarda a braccia conserte.
"Cice la tua risata è inconfondibile!!" Esclama ridendo mentre corre verso di me. Mi stacco da Alex e abbraccio il mio migliore amico. Mi era mancato tantissimo. Dietro di me si unisce anche Alex. Mi sento protetta nelle braccia di entrambi. Ci stacchiamo dall'abbraccio ed entriamo dentro. Seduti su un divano ci sono i miei genitori e quelli di Alex. Guardo Alex perplessa e fa finta di nulla. Corro ad abbracciare mamma, mi era mancata anche lei. Ma dai, non l'avrei mai detto.

Dopo aver raccontato della mia vacanza, i nostri genitori escono di casa, lasciandoci tutti e tre da soli. Alex mi ha spiegato che stanotte avremo casa tutta per noi tre, così rimediamo alle due settimane di assenza. Sto seduta sopra Alex a fargli le coccole.
"Amore mi vai a prendere il gelato?" Chiedo ad Alex con gli occhi dolci. È una scusa per rimanere con Alessio.
"Gusto?" Mi chiede mentre inizia ad alzarsi e mi alzo anch'io.
"Che domande, tutta cioccolata!" Gli dico ridendo. Annuisce ridendo anche lui.
"Già che ci sei, ti dispiace passare dalla pizzeria a ordinare una teglia per stasera?" Gli chiede Alessio.
"Ma vi siete messi d'accordo?" Ci chiede Alex.
"Suuu pigrone, sei il più grande" lo prende in giro Alessio. Alex scuote la testa ed esce di casa. Ci siamo, è il momento della verità. Mi siedo di nuovo sul divano, affianco ad Alessio. Lo guardo negli occhi per cerare di capire. Mi guarda con uno sguardo corrucciato.
"Se non fossi la mia migliore amica ti chiederei a cosa stai pensando, ma visto che lo sei non te lo chiedo, perché sei pericolosa quando pensi" mi dice ridendo.
"Mi hai mai mentito?" Gli chiedo senza distogliere lo sguardo. D'un tratto si fa serio, inizia a muoversi sul divano.
"No, perché dovrei farlo?" Mi chiede a disagio.
"No nulla, semplice curiosità. Ma se avessi una cotta per me, me lo diresti?"
"Cice ma è stato Alex a dirtelo?"
"Dirmi cosa?"
"Nulla. Senti, lo sai che per me sei importantissima e che ti voglio bene come a una sorella, ma se tu sei felice con Alex, lo sono anch'io" mi risponde passando la sua mano sul mio viso. Gli sorrido e lo abbraccio di slancio. È una posizione un po' scomoda e quindi sciolgo l'abbraccio, mi alzo dal divano e mi siedo sopra il mio migliore amico. Mi muovo involontariamente sulle sue gambe e lui posa le sue mani sul mio sedere per fermarmi.
"Ti ricordo che sono sempre un ragazzo, quindi gli effetti collaterali me li provochi lo stesso" mi dice tutto rosso in viso. Arrossisco anch'io e resto ferma su di lui. La porta si apre.
"Mi sono scordato il portafoglio" urla Alex che è appena entrato in casa. Sgrana gli occhi quando ci vede. Rimaniamo tutti e tre a fissarci per un lungo periodo, poi mi decido a parlare.
"Le mani sono lì sopra perché mi ha fermata, mi stavo muovendo troppo e.... ed è successa quella cosa lì" gli dico con molto molto imbarazzo. Che situazione anormale.
"La vera domanda è: perché stai lì sopra?" Mi dice Alex con molta freddezza.
"Mi stava abbracciando, tutto qua" risponde Alessio sotto di me. Alex annuisce ed esce di casa. Guardo Alessio e ripenso alla freddezza di Alex. Ripenso alla chiacchierata che ho sentito nel bosco per sbaglio e d'un tratto si fa giorno nella mia testa. Scendo dalle gambe di Alessio e corro fuori da Alex. Anche se sono scalza non mi importa, devo trovare Alex al più presto. Lo trovo seduto fuori dalla gelateria. Sta piangendo mentre tiene il nostro bracciale in mano. Mi avvicino cauta a lui.
"Perché non me l'hai detto prima?" Gli chiedo a tono alto quando sono a un passo dalla panchina. Capisce a cosa mi riferisco e alza lo sguardo.
"Avevo paura che avresti scelto lui, ma alla fine è successo" mi risponde mentre guarda il vuoto davanti a lui.
"Ho scelto te, ho scelto te Alex e sceglierò sempre te. Ad Alessio gli voglio un bene dell'anima, ma non lo amo. Per lui provo solo amicizia, non provo amore" gli rispondo posando la mia mano dentro le sue. Prendo il braccialetto e alzo il suo polso destro.
"Il posto di questo braccialetto è il tuo polso, non si deve mai togliere da lì" gli dico mentre infilo il braccialetto. Gli asciugo il viso bagnato.
"Sei speciale" mi risponde mentre finalmente mi guarda negli occhi.
"Lo so" gli rispondo ridendo. Sorride anche lui. Unisco le nostre labbra. Le sue labbra sanno di lacrime, ma non mi importa, continuo a baciarle senza fiato.

Spazio autrice...
Non sono meschina o masochista, anche se ammetto che scrivendo questa parte ho pianto anch'io insieme a loro. Ma l'ho voluto scrivere lo stesso perché l'amore è anche questo. Purtroppo non ci sono solo rose, esistono anche le spine. Nelle vere storie d'amore, ogni tanto, succedono anche cose come questa.
I triangoli amorosi non mi sono mai piaciuti, perché c'è sempre qualcuno che soffre. Penserete "ma allora perché sta scrivendo uno?". A questo non posso rispondervi ora, altrimenti vi spoilererei tutto. L'unico modo per scoprirlo è continuare la storia.
Se la mia storia vi sta piacendo, e se volete, lasciatemi una stellina o un commento (o anche un messaggio privato se siete timidi), a me farà molto piacere rispondervi. Baci💋

Non vivo più senza di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora